Isabel si ricompose sulla sedia -Niente- si affrettò a rispondere.

-Vado in bagno- annunciò Dyana, Isabel indicò con l'indice il piano di sopra, segno che doveva salire le scale.

Entrò in bagno e chiuse la porta alle sue spalle, si legò i capelli rossi e si sciacquò il viso. Quel giorno non aveva indossato neppure un filo di trucco. La sua bocca rossa e liscia veniva coperta dalle gocce d'acqua fresca, che bevve per rinfrescare la sensazione di secchezza che la stava attanagliando.
Tutto d'un tratto sentì la porta di casa chiudersi, dopo un po' un forte rumore dal piano di sotto, qualcosa di vetro che si era infranto contro il pavimento.
Si asciugò il volto e uscì dal bagno, scese le scale e si fermò a metà, dove la visuale della cucina era parziale: Isabel era schiacciata contro il tavolo, le si vedevano solo i capelli e metà della faccia, mentre tutto il resto era coperto dalla schiena di un uomo alto, con una barba curata.

La mano di quest'ultimo saettava velocemente sotto la stoffa del costume della ragazza, che tentava di respingerlo invano. Sarà stato per quel motivo che il bicchiere di aranciata giaceva per terra con il contenuto rovesciato sulle mattonelle.

Dyana quasi corse per raggiungere i due. L'uomo si staccò da Isabel nel sentire il rumore di passi estranei, mentre Isabel sfoderò un sorriso verso l'ospite.

Fu incredibile come riuscirono tutti e tre a fingere che non fosse successo niente

-Dyana, ti presento il compagno di mia madre- disse Isabel squillante, mentre si abbassava per pulire -Guarda qui che sbadata-

-Robert- si presentò l'uomo.

-Io e la mia amica parlavamo giusto di te. Non è vero che anni fa hai rappresentato Bred Lee in un processo?-

-Sì, ma parliamo di circa vent'anni fa- rispose Robert -Io mi ero appena laureato e avevo aperto la mia agenzia, Bred viveva a New York. Eravamo amici dall'università, lui mi chiese di rappresentarlo in un processo.-

-E di cosa era accusato?- domandò Dyana

-Perché vi interessa?-

-Ci interessano le storie misteriose che non conosce nessuno. Dovremmo intrattenerci in qualche modo, no? Io quando mi annoio divento molto chiacchierona. Sai, non vorrei chiacchierare proprio con mia madre...- Isabel lasciò la frase in sospeso.

Dyana trattenne una risata, Robert si sedette al tavolo difronte alle due.

-Cos'altro volete sapere?-

-Di cos'era accusato?- chiese la bionda

-Sfruttamento di prostituzione. Aveva un bar a New York, al piano di sopra c'era un appartamento  che sarebbe dovuto servire come cantina del locale. Lo accusarono di aver organizzato lì degli incontri-

-Era la verità?- chiese Dyana, mentre Isabel a quella notizia era come se fosse caduta in trance. Aveva gli occhi vuoti puntati su Robert, ma non lo guardava veramente.

-La verità non interessa a un bravo avvocato. Io difesi semplicemente il mio amico e cliente. Fu assolto, nessuna delle ragazze interessate si presentò né prima né dopo il processo per denunciarlo, né tanto meno i clienti. Sarebbero stati tutti accusati, non conveniva a nessuno. Dopo Bred pensò di trasferirsi in un posto più tranquillo e ritornò qui, a Steeland, dov'era nato e cresciuto. Io lo seguii qualche anno più tardi. Quando ci rincontrammo si era sposato con Ellen, la sua fidanzata. Avevamo entrambi trent'anni, io continuai con il mio lavoro, aprii la mia agenzia qui, mentre lui puntava molto più in alto. Devo dirvi che rimasi scioccato quando scoprii che era diventato sceriffo, non mi sarei mai aspettato che Bred votasse la sua vita alla legalità, né che sposasse una donna che ambiva a diventare il futuro sindaco. Trascorsero gli anni, nacque Ashton, entrambi ottennero ciò che volevano. Erano la coppia più bella di Steeland- si fermò e si rivolse a Isabel -Intanto tu già sai che incontrai tua madre, iniziò a lavorare per me, a rappresentare molti clienti dell'agenzia al di fuori di questa città...-

-Il resto è una storia che conosco fin troppo bene- lo fermò Isabel con una mano

-E perché in quest'ultimo processo non ha rappresentato lei il signor Lee?- domandò Dyana.

-Perché venne ritenuto che per il legame stretto con Bred avrei avuto un conflitto di interessi. Infatti sarebbe stato così. Mia moglie è stata bravissima, è riuscita a far uscire Bred completamente pulito.-

-Peccato che la giustizia abbia fatto il suo corso in altri modi, no?- chiese retorica Isabel.

-Assassinare un uomo non è giustizia, ma omicidio. Quel selvaggio, Phoenix, è un delinquente, non un giustiziere. Lo sanno tutti-

-Ma non tutti sanno che le accuse verso Bred Lee erano vere- Isabel si alzò di scatto.

-La giustizia dice il contrario.-

-La giustizia dice che non ci sono prove sufficienti per accertare il fatto che continuasse a incentivare spaccio e prostituzione, in questa città di merda. Anzi, la giustizia non ha voluto cercarle, queste prove.-

-Ed è lo stesso motivo per cui il tuo fidanzatino è ancora a piede libero- rispose acido Robert, riferendosi a Phoenix -Arrenditi, Isabel. Cerca qualcos'altro con cui divertirti. Questa è una questione più grande di te. Non hai idea di cosa potrebbe succedere se continuassi a ficcare il naso in cose che non ti riguardano- Robert non volle sentire più nulla, raggiunse la porta di casa e uscì sbattendosela alle spalle.

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