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Victor e Reginald erano titubanti riguardo a cosa volesse fare, ma interrogare quei ragazzini era l'unico modo per capire se Henry c'entrasse qualcosa e se potesse sapere che intenzioni aveva. Erano già chiare da quando aggredì i tre, ma quella poteva essere un'ulteriore conferma, sarebbe bastata per condurli da lui. Riuscì ad attirare l'attenzione dei ragazzi, Richie la riconobbe subito e le rivolse un sorriso fugace, spentosi subito dopo aver visto Victor e Belch. Beverly gli fece notare che i due non sembravano essere in gran forma ed anzi erano anche piuttosto imbarazzati nel vederli. Con voce titubante, Alice invitò cordialmente i ragazzi a raggiungerli dentro. Eddie scosse frettolosamente la testa accennando ad un secco rifiuto, giustificandosi di essere in pessime condizioni così come gli altri. Gli unici ad essere poco convinti di quella scusa, a parte Alice e gli altri due che la sorreggevano, erano Beverly e Bill. Entrambi sapevano che non avevano nula da temere, non con lei che era sempre stata mite nei loro riguardi. Ben apostrofò Eddie con la sua solita verve, calma e tranquilla, invitandolo a fidarsi e dicendogli che una volta Alice lo tirò fuori da imminenti guai proprio con Bowers.

Alla fine riuscirono a convincerli. Richie ringraziò all'infinito quella 'splendida bionda' per averli invitati nel suo bar a bere Coca Cola fresca, beandosi che fosse pure gratis. Eddie gli diede una gomitata sul braccio, mentre Stanly gli intimò di chiudere la bocca (non che fosse la prima volta) e di non fare affermazioni al riguardo, dato che poteva risultare poco elegante. Alice li tranquillizzò, chiosando che non erano quelli i debiti che avrebbero sommerso lei e i suoi fratelli e che, per fortuna, non ne avevano mai avuti di problemi simili da affrontare. Vincent e Caleb erano ottimi soci in affari, riuscendo a guardarsi perfettamente le spalle da ogni eventualità e di qualunque tipo. Essendo così responsabili, riuscivano anche a curarsi di Alice, responsabilizzandola di conseguenza.

«La tua testa questa volta ha dato di matto, eh?» chiese Beverly, tendendo una mano verso di lei e posandola sul suo braccio, un gesto per dimostrarle un minimo di solidarietà. Se si fosse trovata nella sua stessa situazione, avrebbe agito come Alice.

«Già.» ammise Alice, annuendo e sorridendole. «Non so dire nemmeno perché, perché proprio lui.»

«Tranquilla, nemmeno io ricordo come ci sono inciampato nell'amicizia di Henry Bowers.» affermò Victor, osservando il bancone ad occhi sgranati, annuendo piano col capo.

«Chissà ora dove cazzo è andato...» sospirò Belch.

Eddie cominciò a mostrarsi nervoso, iniziava a tremare. I ragazzi notarono questo suo comportamento e, a loro volta, temettero di poter essere scoperti. Si guardarono l'un l'altro, cercando di parlare attraverso i loro sguardi complici. Come facevano a direi a quei tre che Henry aveva appena preso uno spintone da uno di loro ed era cascato nel pozzo della casa di Neibolt? Il loro essere conciati come putridi cadaveri era giustificabile in modo alquanto semplice, avrebbero detto di aver passato il loro tempo esplorando i condotti fognari dei Barrens ed anche se i tre si fossero chiesti cosa potessero trovarci di tanto divertente, un prontissimo Richie avrebbe risposto che nelle fogne si poteva ritrovare se stessi se lo si desiderava. Dopotutto, chi non puzzava di marcio nella propria anima? E sarebbe stata la sua ennesima battuta cretina, che forse non avrebbe fatto nemmeno ridere, ma era il più bravo a recitare lì in mezzo ed il meno imbranato a nascondere le malefatte.

Peccato che Alice avesse l'occhio lungo abbastanza da percepire il naso di quei piccoli furbetti allungarsi ed arrivare a citofonare il campanello di casa sua. Beverly prese coraggio, facendosi spazio tra gli altri, scalò di qualche posto a sedere e raggiunse Alice, bisbigliandole qualcosa all'orecchio. Alice annuì, poi cercò di scendere dallo sgabello su cui era seduta, aiutata dalla stessa Beverly che la trascinò dietro al muretto dove qualche tempo prima l'aveva aggredita Patrick. Gli occhi cerulei di Beverly si specchiarono in quelli verdi di Alice.

«Henry è finito nel pozzo della casa di Neibolt. Scusa se te lo dico così, ma è una storia lunga.»

Alice reagì sgranando di colpo gli occhi, ma non urlò e nemmeno contestò la rossa. Era allibita, attonita e incredula. Come aveva fatto quello scellerato a finire nel pozzo?

«I ragazzi sono stati aggrediti da lui, aveva preso di mira Mike e per autodifesa lui lo ha spinto via...ma non voleva buttarlo nel pozzo.» continuò Bev, con voce tremante e quasi con le lacrime agli occhi.

Alice annuì, sospirando. Non voleva porre altre domande, il cuore batteva ad un ritmo irregolare e le gambe non l'avrebbero retta ancora per molto. Era visibilmente stanca e affaticata, anche lei avrebbe voluto piangere...

«Non vedo quella testa di rapa da non so quanto...anche se fosse passata una settimana per me è come se fosse passato un tempo più lungo. Con voi è uno stronzo e questo non lo metto in dubbio. Io però sono convinta che vada aiutato, devo aiutarlo adesso. Lui non ha avuto scelta.»

Beverly era alquanto incredula al sentire quella ragazza tanto cara pronunciare tali parole. Tutto sommato aveva ragione, ragazzi come Henry, spesso, non avevano molta scelta. Henry poteva abbandonare suo padre e prendere la sua strada, ma a sedici anni e senza un soldo in tasca...dove vai? Se avesse avuto qualche parente da qualche parte, non ci avrebbe pensato nemmeno un po' a chiedere asilo per poco tempo, ma sarebbe finita che questi lo avrebbe riportato a suo padre e quindi in un nulla di fatto. Quello che i ragazzi ancora non sapevano è che Oscar Bowers era morto quello stesso giorno e poche ore prima. Alice era indecisa se parlarne all'altra.

«Ragazzi! Dov'è Alice?!»

Era la voce di Caleb ed era piuttosto allarmato, Bev l'aiutò a spuntare da dietro al muro, raggiungendo di nuovo il bancone.

«Cosa c'è Caleb?» chiese Alice, deglutendo e temendo per quello che avrebbe sentito.

Caleb fu sul punto di prendere la parola, ma venne preceduto da Vincent che con fermezza e assoluta irremovibilità disse «hanno arrestato Henry Bowers.».

Alice portò le mani sul capo, passandosele rovinosamente tra i capelli, scompigliandoli. Era sul punto di crollare, non riusciva a trattenere più le lacrime, ma non voleva esplodere lì davanti a loro. Beverly istintivamente l'abbracciò e lo stesso fece Victor, sotto gli occhi increduli di tutti gli altri.

«Non lo lasceremo, tranquilla...»

Alla fine le lacrime bagnarono il suo viso rosso e accaldato, ripiegato su se stesso e nascosto nella maglia nera di Victor Criss, mandando giù singhiozzi forzatamente ammutoliti.

«No Vic, no...ti prego...»

«Non lo faremo, non ora.»

"Like lambs to a slaughter..." | IT - 2 0 1 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora