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Passarono alcuni giorni. Alice non aveva sentito né visto nessuno che conoscesse. Nemmeno Henry con cui avrebbe dovuto studiare.

«Aly.» la chiamò Vincent. 

«Mh?» 

«Sei taciturna oggi, tutto bene?»

Di tutta risposta Alice annuì, ma con poca convinzione. Era palese agli occhi del fratello che qualcosa la preoccupasse. Le andò vicino, mettendole un braccio attorno alle spalle. 

«Vuoi parlare?» 

«Tranquillo Vins, sto bene...» disse, spostandogli piano il braccio, levandoglielo. 

Fece per andare nell'altra stanza del locale dove stavano sistemando i tavoli per la serata, quando qualcuno spalancò di colpo la porta, facendo girare entrambi. 

«Aly!». 

Alice non potette crederci: era Victor con Belch ed entrambi sembravano piuttosto allarmati, avevano il fiato corto, poiché erano arrivati di corsa. 

«Ragazzi, che succede? State bene?» 

«Devi venire con noi, subito! Dobbiamo mostrarti una cosa!» disse Victor in tutta fretta e preoccupatissimo.

«Ha ragione! Fa presto!» seguitò Belch con lo stesso tono di voce, preoccupato. 

Guardò entrambi, ritrovò resto la forza di muovere il proprio corpo e fare quanto le avevano detto: seguirli.

S'incamminarono a passo svelto verso l'Aladdin, il cinema della città, ma imboccarono una stretta che sboccava sulla strada per andare verso la Cisterna. Si fermarono lì. All'inizio Alice non capì il motivo per cui era arrivata fin lì, cosa avrebbero avuto da fare alla Cisterna? O forse qualcuno, magari Henry, l'aspettava per parlarle? Perché non darsi appuntamento proprio all'Aladdin? No, quel pensiero era troppo romantico. Ed Henry non lo era affatto, non era il tipo che al primo appuntamento portava qualcuno al cinema, non era tipo da appuntamento romantico. Ma le sue fantasie scemarono immediatamente quando l'indice di Victor puntò verso la fine della strada, sul ciglio, accanto ad un guardrail, venne rinvenuto un corpo orribilmente mutilato, quasi irriconoscibile. La polizia preferì lasciar perdere proprio perché nessuno fu in grado di riconoscerlo e dare informazioni utili ad identificarlo. Si vociferava della scomparsa di una ragazzina di circa sedici anni, ma quando chiesero all'istituto in cui era stata affidata, nessuno seppe dire niente in merito, eccetto che la giovane se l'era andata a cercare dato che spesso non ascoltava i tutori e non rispettava le regole. E se l'era successo qualcosa, ben le stava! Così avrebbe imparato cosa significava disobbedire. 

Evidentemente le mazzate prese non le hanno insegnato nulla, doveva prenderne di più!, disse uno dei tutori dell'istituto. 

Quella scomparsa aveva, però, dato inizio a tutta una serie di indagini che sviscerarono le diverse problematiche di quella struttura che accoglieva ragazzi orfani o con situazioni problematiche a casa. Emersero fatti sconcertanti: gli stessi educatori e tutori, erano stati autori di diversi casi di estrema violenza e abuso su minori, ma nessuno aveva mai fatto caso a ciò e se qualcuno l'aveva notato, non si era mai sognato di parlare.

«Dall'altro lato della strada, hanno trovato un corpo e pare sia di una ragazza. La polizia però non ha saputo dire di chi si possa trattare.» spiegò Victor, con la voce spezzata e le lacrime che gli stavano gonfiando gli occhi. 

Victor che era sul punto di piangere. Questo sorprese, negativamente e positivamente, Alice. Anche Belch aveva un'aria sconvolta. 

«Ragazzi, capisco lo schock, ma perché siamo qua? Cosa dovremmo fare noi?» chiese, mostrandosi perplessa. 

"Like lambs to a slaughter..." | IT - 2 0 1 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora