XIV

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Lauren's pov

"Camila" sussurrai alla vista della piccola ragazza sdraiata sul letto.
Gli occhi chiusi, le guance rosse, i capelli scomposti le coprivano un po' il volto. Il suo corpo indossava solo una camicia bianca, troppo grande per lei cosicché le coprisse un po' le gambe e ciò mi permise di intravedere un livido proprio su una di essa.
Un dolore mi colpì il petto, strinsi i denti con troppa forza, gli occhi si appannarono di lacrime e la rabbia prese sopravvento su di me. Solo un volto apparì nella mia mente: Luke.
L'avrebbe pagata cara per questa.
In fondo, io ho fatto ciò che mi chiese di fare. Mi disse che se non l'avessi incontrata non le avrebbe fatto del male e così io, per il bene suo, non la vidi quel giorno. Contro tutte le mie voglie seguii i suoi ordini e lui, nonostante ciò, le alzò le mani.

"Allora adesso giochiamo sporchi entrambi caro Luke." dissi tra me e me.

"Ciao Lauren!" una voce mi risvegliò dai miei pensieri, portando il mio sguardo sulla figura dietro di me.

"Ciao... tu devi essere Louis" dissi al ragazzo, provai a fargli un sorriso.

"Sì, è proprio lui, il mio amato Louis" arrivò Harry e lo prese dai fianchi lasciando un bacio sulle sue labbra.

Sorrisi alla scena dei due ragazzi così dolci da vedere.

"Non so come ringraziarvi" dissi a bassa voce

"Lauren..." Harry si avvicinò a me, mi accarezzò un braccio "non devi assolutamente ringraziare. Ho fatto quello che ogni persona normale avrebbe fatto. Sappiamo bene che Luke è un bastardo, avrei voluto fermarlo prima e mi dispiace tanto non averlo potuto fare."

"Giuro che me la pagherà." Lo guardai seria.

"Devi stare calma Lauren, così peggiorerai le cose. Adesso pensa solo a far star bene la tua ragazza"

La mia ragazza

"No... non è la mia ragazza." Precisai velocemente quasi imbarazzata da quell'affermazione.

I due ragazzi si guardarono complici, sorridendo un po' maliziosamente.

"Scusa" Harry alzò le mani, in segno di resa.

"Lauren" il sussurro di una piccola voce appena sveglia mi fece quasi tremare, un brivido percosse tutta la mia schiena.
Mi girai per guardarla: i suoi occhi erano stupendi, mi erano mancati così tanto.
Un sorriso apparve sul suo volto, cercò di alzarsi velocemente dal letto ma faticò un po' per le lenzuola che la intrappolavano. Appena libera mi corse in contro e mi abbracciò. Rimasi paralizzata da quel gesto.

"Lauren" disse adesso, a voce un po' più alta. Era sull'orlo del pianto. Una voce spezzata da un briciolo di dolore, e mi sentii in colpa per quella voce triste, la sua, che era sempre allegra.
Mi strinse più forte e non potei non ricambiare quell'abbraccio, così desiderato, così voluto, pieno di emozioni.

"Stai bene?" Si staccò per guardarmi meglio.

"Sto bene Camila." Sorrisi un po' per la sua preoccupazione che la rendeva ancora più tenera.

"Dovrei fartela io questa domanda." Le dissi seriamente.

"Ragazze, vi lasciamo sole. Se avete bisogno chiamate." disse Louis, facendomi ricordare delle due presenze ancora in stanza.

Presi la mano di Camila e mi incamminai verso il letto, così da poter stare più comode.

"Allora?" Domandai alla ragazza più piccola, non avendo ricevuto ancora risposta.

"Sto bene Lauren, non preoccuparti, non è questo l'importante." Disse quasi sbuffando.
"Io voglio che tu esca da questa situazione, Lauren! Chi era quel ragazzo? Cosa vuole da te? Cosa vuole da me? Perché non possiamo vederci?" Mi prese le mani "Lauren possiamo denunciarlo, mio padre conosce tante persone che potrebbero aiutarci, noi possiamo..."

I'm fine {Camren}Where stories live. Discover now