Capitolo VI

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Lauren's pov

"Mi concedi un'altra domanda?" chiede la ragazza più piccola al mio fianco

Ci penso un'attimo. Forse non dovrei o forse si.

"Dimmi, poi decido se risponderti o no"

Guardo dritta davanti a me, in un punto non preciso, non voglio guardarla negli occhi, non ci riesco. Con quegli occhi mi incanta, sono così profondi...

"Perché sei così?"

Resto zitta per qualche secondo, sorpresa dalla domanda.

"Così come?" chiedo

So dove vuole arrivare, ma non mi piace parlare di me, specialmente aprire il discorso del "perché sono così" ad una sconosciuta.

"Così.. Chiusa, fredda, sembri di ghiaccio. Non sto dicendo che non lo devi essere e non dirmi che questo è il tuo carattere, perché non è vero. Ho visto che vorresti essere simpatica a volte, ma quando ci stai per provare ti freni e cerchi di rimangiarti tutto"

Resto spiazziata. Perché è così? Perché sembra che mi legga dentro? Perché mi capisce così facilmente?

"Camila.. Non mi piace parlare di me, ma posso dirti solo che non ho avuto un bel passato."

Resta zitta, sento il suo sguardo su di me, io guardo sempre avanti. È un silenzio che mi mette quasi paura, ansia. Non so perché l'ho detto. Vorrei già rimangiarmi tutto

"Lo sapevo" risponde con semplicità

Mi giro e la guardo

"Perché?" chiedo

"Cosa perché?" Mi guarda confusa

"Perché sei qui?"

"Voglio aiutarti" risponde senza pensarci due secondi

Sono così confusa, non so cosa fare: mi butto o mi freno

Potrebbe essere tutta una presa per il culo la sua, ma anche la mia felicità, chi lo sa? Nessuno.
Devo scoprirlo da sola, devo buttarmi per sapere la risposta, ma ho paura.

"A cosa pensi?" mi chiede

"A niente"

"Come no"

"La smetti?" Sorrido

"Di fare?" ride a sua volta, sembra una bambina

"Di leggermi nella mente"

"Ehi, non offendere le mie capacità magiche"

"Mi sento stregata"

Scoppiamo a ridere, senza un motivo ben preciso, ma è bello.
Non lo facevo da tanto, troppo tempo. Mi era mancato, non sapevo neache come si facesse. Non sapevo neanche cosa significasse ridere davvero, non per finta.

"Sei bella quando ridi" dice, dopo aver ripreso aria

"Me l'hai già detto" mi giro dall'altra parte, odio quando mi fanno dei coplimenti, mi mettono in soggezione

"Volevo ricordartelo" continua lei. Posa la sua mano sul mio braccio e in quel tocco sento come una scossa, un brivido.

Mi giro di scatto, la guardo negli occhi, toglie la mano

"Scusa" sussurra imbarazzata

Sorrido per la sua reazione. Mi guarda, confusa per la mia.

"Perché ridi?"

"Perché ti sei scusata perché mi hai toccato il braccio"

"Da come mi hai guardata pensavo ti avesse dato fastidio" sorride

I'm fine {Camren}Where stories live. Discover now