XI

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Pov's Lauren

"Non puoi fare questo Luke!" mi alzai di scatto, perché solo sentendo quelle parole mi salì una sensazione di rabbia. Non avrei permesso mai a nessuno di toccare Camila.

"Come, scusa?" si girò, riguardandomi dritto negl'occhio.

"P-perché non posso vederla?"

Zayn rideva, malvagiamente.
Harry aveva lo sguardo perso nel vuoto, con la mascella serrata.

"Se lei scopre cosa fai? Se lei và a dirlo a qualcuno? Se lei scoprisse dove stiamo? Quello che abbiamo fatto in passato?! Ci pensi a questo, Lauren?! Eh! Ci pensi che ci resterei io fottuto?!" Era tutto rosso, i suoi occhi spiccavano in quel rosso fuoco. La vena del collo sembrava che tra poco gli scoppiasse.

Restai zitta, non sapendo cosa dire. Lui bevve un sorso d'acqua, poi mi guardò di nuovo.

"Come si chiama?"

"C-Camila."

"Camila.." sorrise "Ci penserò io a Camila se Lauren non rispetta le regole."

Lo guardai, non avendo neanche la forza di parlare, c'era troppa rabbia dentro me in quel momento.

"In che guaio si è cacciata la povera Camila... non sa che anche lei è seguita da me, dappertutto." fece una risata.

Deglutii rumorosamente, abbassando lo sguardo.

"Allora... hai capito tutto?" disse, in fine.

Girai i tacchi e mi avviai alla porta.

"Lauren!" mi chiamò lui, mi girai, per guardarlo.

"Domani a mezzanotte qui. E mi raccomando, so dove vai."

Mi si gelò il sangue al solo pensiero. Aprii la porta, senza rivolgergli nessuna parola e uscii sbattendola.

Ritornai al mio alloggio, con una confusione assurda.
Cosa dovevo fare adesso? Non potevo più vederla, ma volevo.

Aprii il frigo e presi il primo alcolico che mi capitò tra le mani. Dopodiché mi buttai sul divano, iniziai a bere e pensare cosa fare.

Potrei andare da lei, ma non posso rischiare.. Non posso rischiare che Luke la uccida.

Pov's Camila

Nel pomeriggio andai a comprare un regalo a Lauren, volevo che lei mi ricordasse sempre, che sapeva che anche se non eravamo insieme, ero sempre vicina a lei. Volevo essere sicura che mi pensasse in qualche modo, perché io lo facevo ogni istante.

Non sapevo i suoi gusti, perciò fu un'impresa trovare qualcosa di cui fossi sicura. Avevo paura che non le piacesse o che fosse troppo nel mio mondo principesco... non doveva essere qualcosa di troppo femminile, ma neanche troppo maschile.

Dopo ore, finalmente lo trovai, era una collana con un sole e una luna e penso ci descrivesse in un modo perfetto. L'adoravo, così la presi.

Dopo aver aspettato quelle ore che sembrarono un'eternità, mi avviai al parco, puntuale come un'orologio.

Quando arrivai lei non c'era, così mi sistemai sotto il "nostro" albero, aspettandola impaziente, avevo un'ansia assurda, eppure, c'eravamo viste solo qualche ora fa.

Guardai l'orologio, erano passati quindici minuti dall'orario d'appuntamento e di Lauren nessuno traccia.
Decisi di ascoltare un po' di musica per non annoiarmi, ma ogni secondo guardavo l'orologio.

Passò un'altra mezz'ora, così inizia a preoccuparmi.

Ci ha ripensato?
Non vuole essere più mia amica?
Si è pentita di tutto ciò che abbiamo detto e fatto?
E se invece le fosse successo qualcosa?
Se si è drogata e si è sentita male?

L'ansia e la paura iniziarono a devastate il mio corpo, mi tremavano un po' le mani e iniziai a sentire caldo.

"Lauren, dove sei?" sussurrai a me stessa.

Guardai tutte le persone che passavano, i bambini che giocavano sull'altalena e i genitori che gli urlavano di non correre...

Tra tutte quelle persone io ne cercavo solo una, ma non c'era anima viva di lei.

Mi alzai da sotto quell'enorme albero, sbuffai, e decisi di tornarmene a casa, ormai era passata più di un'ora. Non sapevo come cercarla e questa era la cosa più schifosa. Non ho neanche pensato di darle il mio numero, che scema che sono!

Mentre camminavo mi squillò il telefono, era Dinah.

"Ehi Dj!" dissi, cercando di sembrare allegra.

"Ehy Mila, questa sera andiamo a ballare? Austin ha organizzato una festa e mi ha detto che ci teneva se ci andassimo!"

"Ok, Dinah, vengo volentieri!"

"Si! Sarà una serata da sballo!"

"Contaci! A dopo!"

Chiusi il telefono.

"Camila." sentii una voce chiamarmi da una stradina.

"C-chi sei?" dissi, non vedendo nessuno.

"Su, vieni.." non riuscii a riconoscere la voce, perciò mi mise un pò paura. Entrai in quella stradina desolata...

Chi sarà? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.

(Sono stronza, i'm sorry.)

I'm fine {Camren}Where stories live. Discover now