...e la storia continua (JiminxReader)

Tranquillità

I giorni passano e io sono entrata nel quinto mese.
Da quando ho detto tutto si miei genitori mio padre come, d'altronde, aveva detto non si è fatto più vedere né sentire e mia madre invece mi chiamava ogni santo giorno e quando riusciva veniva a trovarmi a casa per vedere come mi sentivo. Anch'io a volte la chiamavo si mia spontanea volontà e passavamo parecchio al telefono.
Alla caffetteria io e Angela andiamo poco e niente però quando non sappiamo che fare andiamo a dare una mano.
L'attività va bene, i clienti sono quasi sempre gli stessi ma sono tanti e questo mi fa piacere.
La mattina e il pomeriggio viene sempre lo stesso gruppo di ragazze che inizia a ridere e osservare i ragazzi e ovviamente, come ho detto prima, vengono sia mattina che pomeriggio per vederli tutti, per questo ogni tanto, ma raramente, quando entrano e Jimin va a prendere le loro ordinazioni e loro iniziano a cercare di farsi notare appena lui si avvicina a me gli do un lieve bacio, così giusto per vedere i loro occhi incenerirmi. È divertente, almeno per me.
Altre clienti abituali sono delle vecchiette che si siedono ad un tavolo poco lontano dal bancone e iniziano ad aprire discorsi con chiunque di noi le serva.
Per ultimi ci sono una gruppo di ragazzi che viene ogni santa mattina per vedere me e Angela e ogni volta che si avvicinano al bancone, dove siamo io e Angela a servire, Jimin e Taehyung prendono il nostro posto dicendo che non dobbiamo affaticarci troppo è appena se ne vanno ognuno ritorna alla propria postazione.

Ora io sto preparando i caffè alle ragazze abituali, Angela è alla cassa e Jimin, Tae e Nam portano le cose richieste ai tavoli.
Una volta pronti i caffè e i cappuccini richiesti da quelle ragazze le poggio sul vassoio e attiro l'attenzione di Jimin che mi si avvicina " Cosa?" chiede.
"L'ordinazione di quel tavolo laggiù!" dico indicandolo.
"Vado!" dice e porta le cose alle ragazze e io resto a guardare.
Come al solito Jimin si presenta con il suo solito sorriso e distribuisce le cose richieste mentre quelle quattro ragazze lo fissano e sorridono o si attorcigliano una ciocca di capelli al dito.
Patetiche! penso sbuffando.
Continuo a vedere la scena quando una ragazza si alza e poggia la mano sulla sua spalla Eh no!
"Jimin!" lo chiamo e lui si gira verso di me " Vieni un secondo?" annuisce e dopo aver salutate quelle ragazze viene "Si?" chiede.
"Sei contaminato!" dico ridendo e facendo finta di pulirgli la maglia.
"Che stupida!"
"Non sono stupida!"
"Giusto...sei gelosa!" dice avvicinando il viso al mio.
"Eh si!" sorrido e gli do un bacio sulla guancia " Muoviti!" sorride e torna a lavoro.

L'ora di staccare dal lavoro è arrivata e dopo aver salutato gli altri torniamo a casa mentre della Caffetteria si occuperanno Yoongi, Hoseok, Jin e Jungkook.
Arriviamo a casa e faccio per andare a preparare il pranzo ma sono costretta a sedermi sul divano "Che hai?" chiede Jimin preoccupato.
"Nulla tranquillo! Solo un capogiro!"
" Resta seduta preparo io il pranzo!" dice.
"No! Faccio io!"
"No. Resta sdraiata!" dice dandomi un bacio sulla guancia e andando in cucina.
Sono sicura che ora sporcherà tutto.
Fortunatamente non ha combinato un disastro e devo dire che è bravo a cucinare il Kimchi.
Finiamo di mangiare e io mi siedo sul divano, prendendo respiri profondi a causa del dolore.
Jimin si siede accanto a me e mi tiene la mano e con il busto è completamente girato verso di me.
A poco a poco il dolore passa e riesco a girarmi verso di Jimin. Ora siamo uno di fronte all'altro e lui mi prende il braccio e delicatamente mi accarezza la parte dove ho il tatuaggio "Carpe diem!" dice pensieroso "Cogli l'attimo!" sussurra e poi mi guarda.
"A che pensi?" chiedo.
"Perchè dopo la litigata hai deciso di cambiare?"
"Be...come dice il tatuaggio ho colto l'attimo. Ho preso quell'attimo pieno di dolore al volo e mi sono data la forza di fare tutto quello che volevo fare ma di cui avevo paura. Quando ho fatto i piercing o il tatuaggio non ho pensato al dolore che mi stessero provocando ma solo al fatto che da quel giorno sarei cambiata!" dico.
"Ecco perché ti sei tatuata Carpe diem!" dice.
"Si Jimin..." dico guardando in basso.
"Sai, mi sto ricordando di una cosa!" dice Jimin  alzandomi il viso.
"Ovvero?"
"La prima volta che ti ho vista..." dice continuando a guardare il suo indice che accarezza delicatamente il mio braccio, facendomi venire i brividi. Resto a guardarlo senza dire nulla e sperando che continuasse "Mi ricordo che mi ero svegliato parecchio presto ed ero andato in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Non avevo per niente sonno e me ne sono andata in sala, pronto a sdraiarmi sul divano per vedere un film, ma quando sono entrato il divano era già occupato." sorride "Una ragazza che dal quel tenero facciano appoggiato sul cuscino e i capelli arruffati sembrava un angelo stava dormendo sul divano di casa mia...ricordo che Taehyung mi aveva detto di avere una sorella quindi subito pensai che quella ragazza fosse la sorella. Me ne tornai in camera, pensando al viso angelico della ragazza. Era davvero bella. La mattina dopo mi svegliai e feci finta di niente d'un quando Taehyung non mi spiegò la situazione. Mi sedetti vicino a quella ragazza e inizia a sperare che si svegliasse il più presto possibile, ma questo non accadde...era una gran dormigliona. Quando aprì gli occhi ero felice nel vederla diventare rossa al sol guardarmi anche se non sapeva neanche chi fossi. Da quel mattino e da quello sguardo la mia vita è stata travolta in meglio e ora sono qui con quella ragazza che sembrava tanto timida e chiusa ma che invece ha un carattere forte e sono contento di averla al mio fianco!" per tutto il discorso non ho fatto altro che guardarlo e ad ogni singola parola mi veniva la pelle d'oca.
"Bè...neanche io mi aspettavo che quel ragazzo presuntuoso ed egoista diventasse una parte importante di me, tanto da non poter più uscire dalla mia vita!" sorrido a mia volta e gli do un abbraccio, cosa che lui ricambia.
"Ti amo!" sussurra al mio orecchio e io lo stringo più forte.

Passiamo la giornata insieme a parlare e ridere nella più completa tranquillità.