#Capitolo 18

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Ero felice di ritornare.
Le parole di Jared mi avevano convinta, o forse non ci voleva troppo a farmi cambiare idea.
Il giorno dopo mandai un messaggio a Cameron e a Brian per comunicargli che ero di nuovo in partenza per prendere parte nuovamente al tour.

«Non posso credere al fatto che sei appena tornata e già vai via» disse Janette tristemente.
«Jane, me lo hai sempre insegnato tu: sto facendo la cosa giusta» le dissi, rassicurandola.
«È vero, è vero... Ricordati che tua madre è sempre qui per te» mi disse abbracciandomi.
«Tranquilla, lo so già» e ricambiai volentieri l'abbraccio.

Mi aspettava un lungo viaggio per arrivare in Germania, sapevo che lì avrei trovato Adrian.
Avevo un po' di malinconia nel cuore, sarei voluta restare qualche altro giorno, forse risistemare le cose con Brian, ma adesso non era più una mia priorità.
Nel mio sangue pulsava l'adrenalina di ritornare sul palco, pensavo che tutto potesse ritornare come prima. Ma ancora sentivo il suo dolore nella mia pelle.

Salutai Augustus e andai all'aeroporto.
Fortunatamente sull'aereo potevi scegliere di guardare un film e proponevano "Call me by your name", uno tra i miei preferiti.
Le ore passavano in fretta grazie al film, alla musica, ai libri, ma la mia testa era in totale jet lag, non sapevo se fosse giorno o notte e, non avendo altro da fare, mi misi a dormire.

Mi alzai alla fine del volo, quando la voce metallica ci annunciava dell'imminente atterraggio.

E proprio come prevedevo, Adrian era lì ad aspettarmi, ma insieme a lui c'era anche Hélène.

«Lilith! Finalmente» e subito Hél corse verso di me, facendomi quasi cadere.

«Ehi Hél, dai non sono mancata così tanto!»
«Non mi importa, avevo già prospettato mesi e mesi senza di te, averti qui mi sembra quasi un sogno» rispose.

«Bentornata» aggiunse Adrian sorridente.

Mentre salivamo in macchina, mi è stato chiesto di Brian e quasi non credevano a ciò che mi aveva proposto.
«Jared ha mandato totalmente in crisi Brian, eh?» mi chiese Hél.
«Purtroppo ha questo effetto su di lui, ma adesso Brian ha esagerato» risposi.

«Non vorrei essere invadente –si intromise Adrian- ma perché io non sono mai venuto a sapere di questa storia?»

«Beh, semplicemente non mi va di raccontare a chiunque la storia tra me e Jared. Non mi andava di complicarvi le cose, anche se poi..»

«Anche se poi le cose si sono complicate lo stesso» aggiunse ridendo Hélène.

Intanto pensavo nella mia testa cosa o chi gli avrà fatto cambiare idea... Ogni volta che sapevo avrei dovuto vederlo, il mio cuore sobbalzava.

«Lilith, hai fame? Tutti quanti sono in un bar vicino all'hotel» mi chiese Adrian.

Erano le nove del mattino e ancora non avevo toccato cibo.

«In realtà si» ma, prima di andare in quel posto, saremmo dovuti andare a posare le valigie.

«Lilith, sicura vada tutto bene?» mi chiese Hél quando Adrian si staccò un po' più da noi, intento a dare tutte le valigie al facchino.
«Si, tutto bene. Sono anche felice, a dirla tutta» le risposi.
«Davvero? A cosa devo questa felicità?»
«Non lo so, sto solo seguendo il mio istinto» le dissi sorridendo.

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«Eccola!» urlò Shannon.
Sembravano tutti felici di vedermi.
Shannon mi venne incontro e, solo come lui sapeva fare, mi abbracciò.

«Sapevo saresti tornata» mi sussurrò all'orecchio, per poi stamparmi un bacio in fronte.
Salutai tutti quanti e l'unico spazio disponibile per sedersi era quello accanto a Jared, il quale mi sorrise genuinamente.
Ricambiai quasi affettuosamente, ma non nascondo che il mio cuore stava scoppiando.

«Allora, quali sono i programmi per la giornata?» chiese Kevin.

Sembrava essere a suo agio tra di loro, magari era arrivato il momento per lui di una svolta.

«Oggi giornata libera!» disse pieno di entusiasmo Tomo.

«Quindi niente prove?» quasi quasi Hélène non ci credeva.

«Oggi Thom ci lascia liberi» aggiunse Jared ridendo.
«Fantastico, non ho mai visitato questo posto» comunicò Kev.

Stavo mangiando un cupcake al cioccolato, ma avevo la mano destra appoggiata al dorso della panchina sulla quale eravamo seduti.
Stavo ascoltando come fosse andato il concerto in Austria ed ero felice del fatto che i miei due amici si fossero divertiti così tanto. Sapevo di aver fatto la scelta giusta proponendo quell'accordo a Jared.
Ma mentre eravamo nel vivo della discussione, sentì la mano sinistra di Jared scivolare e cadere sopra la mia.
Io lo guardavo, cercando di capire cosa stesse facendo e lui mi rispose con un sorriso, come se non stesse succedendo niente in quel momento.
La verità? Quel suo tocco mi ha procurato una tranquillità inaspettata. Così ricambiai il suo sorriso mentre la sua mano mi stringeva più forte.

Com'è possibile non riuscire ad accettare la verità? Non ci sarà mai qualcuno in grado di reggere un paragone con Jared. Ciò che provavo con lui aveva sempre un sapore differente, ma era sempre così forte che eri travolto dalle emozioni che ti procurava.

Finimmo di mangiare e ritornammo in hotel, ero ancora stordita dal jet lag e non avevo molta voglia di uscire, a differenza degli altri.
Quindi, mentre loro si mettevano d'accordo sui luoghi da visitare e a che ora uscire per andarli a vedere, io comunicai ad Adrian che non sarei andata e, stranamente, riuscì ad essere molto comprensivo questa volta.

«Hai affrontato due lunghi viaggi in circa tre-quattro giorni. È giusto che tu ti vada a riposare e cercare di riprendere i giusti ritmi» mi ha detto Adrian, molto pacatamente.

«Va bene ragazzi, io vado, ci sentiamo più tardi» e salutando tutti con questo saluto collettivo, andai nella mia camera, quinto piano, stanza 204.

La prima cosa che ho fatto è stata, indubbiamente, lanciarmi a peso morto su quel letto matrimoniale morbidissimo. Era una goduria per il corpo quel materasso.

Controllai il cellulare prima di andare a dormire, erano le quasi le dieci e un quarto. Alle dieci e mezza sarebbero tutti andati via per uscire.

Nemmeno qualche minuto dopo, e già ero pronta per dormire. Questa volta ero tranquilla, forse anche felice. Il pensiero di Brian era lontano, avevo rivisto Cam ed ero di nuovo nel posto che sentivo essere giusto.

Ma proprio quando stavo per addormentarmi, qualcuno bussò alla mia porta.

«Chi è?»
«Jared»

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Buonsalvee!
Che ne pensate del ritorno di Lilith nel tour?
Finalmente ho rivisto dei punti principali della storia che dovrò toccare e sono molto soddisfatta del lavoro che sto facendo!
Grazie per seguire ancora la storia!
~Lav🌙



Hurricane II ~ Jared LetoWhere stories live. Discover now