#Capitolo 7

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Ero lì ancora indecisa se rispondere o meno.
Continuava a squillare sul divano mentre io stavo a fissarlo.

«Non rispondi?»
«Non credo sia importante» mento.
Semplicemente non mi andava più di ascoltare una voce, la sua.

«E questa cena?» gli chiesi per smorzare il tutto, per non ricevere altre domande. Volevo solo ritornasse tutto come ieri, senza pensare ad oggi.

Fortunatamente Brian ha la grandissima capacità di togliermi via tutti quei pensieri che mi ingombravano la mente e adesso, con lui accanto, sapevo con chi volevo stare.

Il problema era che continuavano ad arrivare messaggi e delle chiamate e ignorare il tutto mi sembrava più semplice. Però ad un certo punto non potevo più scappare dalla realtà che mi circondava, quindi chiedendo scusa a Brian perché mi stavo alzando dalla tavola e interrompendo la cena, vado a prendere il cellulare.

Troppe chiamate, troppi messaggi.
Tutti da Hélène, Kevin e Adrian.
Decido di richiamare Hélène per sapere cosa diamine stesse succedendo.

«Pronto?»
«Lilith, finalmente rispondi»
«Beh, stavo mangiando...  Che succede?» chiesi preoccupata.
«Adrian ti richiede. O meglio, non credo sia lui che voglia tu venga alla festa, però se non vuoi essere fuori ti conviene prepararti e scendere»
«Cosa? Ma non poss..»
«Niente ma Lilith, richieste dall'alto!»

Non potevo crederci, a volte Adrian mi faceva davvero incazzare.
E ora come lo dicevo a Brian?

«Amore, tutto bene?» mi chiese.
«In realtà no.. Devo andarmene»
«Ma come? Sei arrivata adesso!» mi disse infastidito.
«Lo so Brian, ma purtroppo quando Adrian decide una cosa deve essere quella. Vuole che io sia presente alla festa di stasera, ti prometto che proverò a rientrare presto» e così dicendo, gli lasciai un dolce bacio in fronte e presi la mia moto.

Sapevo in quale locale erano, me lo aveva scritto Hélène in un messaggio poco prima.
Ero infastidita da tutto, il mio intento non era quello di passare una serata con loro, tanto meno con Jared.

«Finalmente sei arrivata!» disse Adrian infastidito.
«Ora mi spieghi perché mi hai voluto a questa inutile festa, il mio compito l'ho svolto qualche ora fa, questo non c'entra» dissi a tono.
«Purtroppo cara Lilith, sai benissimo che quando un'artista richiede la presenza di qualcuno, tu devi accontentarlo»
«Aspetta, un'artista hai detto?»
«Si, esattamente»
«Posso chiederti chi dei tre è stato?

Anche se non era difficile immaginarlo...

«Jared Leto»
«Io adesso vado lì e lo ammazzo!» dissi incazzata.
Ma cosa voleva ancora? Non gli bastava tutto il teatrino messo in scena stasera? Doveva per forza continuare ad infliggermi dolore?
«Lilith ma che stai dicendo?» chiese scioccato.
«Adrian, io e Jared abbiamo un discorso in sospeso da cinque anni. Adesso spostati per favore».

Così entrando in quella sala piena di musica altamente discutibile e luci stroboscopiche, cercai di individuare la figura di Jared in mezzo alla folla.
Non mi ci voleva molto, potrei riconoscere la sua sagoma ovunque, figuriamoci in una folla del genere altamente contenuta.

«Io e te dobbiamo parlare, adesso». Gli comunicai prendendolo per il polso e spostandolo dal gruppo con cui stava parlando.
Lui aveva un'espressione perplessa, non capiva.

In effetti stavo passando da un "ti ignoro completamente" ad un "dobbiamo parlare" nell'arco di una giornata.

Lo portai nel retro, in un posto dove quella musica tremenda non mi deconcentrasse e non disturbasse la conversazione.

«Lilith, sono sorpreso dalla tua..» non lo lasciai nemmeno finire la frase.
«Ora stai zitto e parlo io. Cosa non capisci del fatto che io e te non abbiamo più niente da dirci, da condividere? Tutto quello che riguardava noi è finito cinque anni fa, quando tu sei partito per il tuo tour di merda e mi hai lasciato qui con un disco in mano e dei biglietti aerei. Ti ripeto che adesso sto con un ragazzo che mi ama incondizionatamente e non ritornerai un'altra volta ad intrometterti tra di noi». Riconoscevo quella sensazione con Jared, era rabbia. Quella rabbia che sapeva provocarmi solo lui.

«Aspetta.. Hai detto "ritornare ad intromettermi"? Vuol dire che è già successo in passato?»

Jared e la sua capacità di ascoltare, insopportabile. E adesso? Era arrivato il momento di dire la verità?

«Si, è già successo» ammisi.

«Quindi dovrei sapere chi è, dato che a quanto pare mi sono già messo in mezzo al vostro amore» disse beffardo.

«Si, ma il discorso non è questo! Non puoi farmi chiamare dal mio agente solo per un tuo capriccio, quando sai benissimo che non ho nessuna intenzione di vederti e passare del tempo con te!»

Qui si mise a ridere alle mie parole.

«Si invece, l'intenzione l'hai, sei solo troppo orgogliosa» mi disse con la sua tipica voce rauca, avvicinandosi a me.

Ogni cosa non era cambiata, i brividi che mi provocava alla sola vicinanza erano gli stessi.

«No Jared, non sono orgogliosa. Sono semplicemente una ragazza a cui hai spezzato il cuore troppe volte e che adesso, finalmente, ha trovato un equilibrio» dissi, facendo un passo indietro.

«Questo è vero, ma non puoi dirmi che non senti ciò che c'era prima tra di noi, è per questo che ti faccio paura» e di nuovo, un altro passo avanti.

Touché.

«Non sento più nulla nei tuoi confronti, se non rabbia e dolore» asserì.

A questa frase lui cambiò espressione, probabilmente stava iniziando a capire che mi aveva fatto più male di quanto pensasse. E tutto questo riuscì a capirlo solamente dal fatto che fece un passo indietro e iniziò a guardare il vuoto.

«Quindi adesso ti chiedo per favore di lasciarmi andare una volta e per tutte dalla tua vita..» gli chiesi con un filo di voce.

Forse non lo volevo realmente, sentivo gli occhi bruciare... Probabilmente perché c'ero già passata troppe volte da questa stessa scena, ma specialmente perché il suo volto era quello di un uomo dispiaciuto e rassegnato al fatto che forse era meglio così.

Ci furono minuti di silenzio, ed io ero già a spalle contro il muro, non sapevo cosa fare.

«Lilith, hai ragione. Hai ragione su tutto, sul tuo dolore che stupidamente ti ho provocato, sull'essere arrabbiata... Ma non ci riesco e non ci sono mai riuscito. Ho passato questi ultimi anni distraendomi da tutto, e quando dico "tutto" intendo il tuo ricordo, ma con scarsi risultati. Ogni concerto voleva dire una donna nuova nel mio letto, ma voleva dire cantare tutte quelle canzoni che mi riportavano a te. E non a caso lasciavo sempre Dangerous Night alla fine, quasi come a dire che, nonostante tutto, la parte migliore del concerto, il finale, era dedicato a te. Ti ho ritrovato e adesso non ti lascerò più andare, piccola Lil».

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Buonasera,
scusate l'attesa ma sono in sessione e non ho nemmeno il tempo di respirare..
Spero vi piaccia!
~Lav🌙

Hurricane II ~ Jared Letoحيث تعيش القصص. اكتشف الآن