Abbacchiati e smunti, accettarono la sentenza e non opposero resistenza nemmeno quando Madama Chips, l'infermiera li costrinse a pratiche di controllo per ogni tipo di contusione possibile nonostante fosse chiaro che, tutto sommato, stavano bene.

Inutile dire che non si rivolsero nemmeno un sguardo, fingevano che l'altro non esistesse e per Malfoy era più difficile  di fingere di odiare Potter.
No, spieghiamolo con meno giri di parole: era letteralmente la cosa più difficile che avesse mai provato a fare in vita sua.
Insomma, Harry era lì di fianco e respirava, si muoveva, a tratti parlava, rispondendo alle domande di Madama Chips e lui... lui non poteva far altro che far finta che tutto questo non stesse accadendo.

Strinse le bianche lenzuola del suo letto d'infermeria e ad un certo punto non ce la fece più, dovette girarsi a guardarlo.

"Cosa vuoi, Malfoy?"

Rispose prontamente Potter, un secondo o un minuto dopo.

"Stai zitto, Potter"

Sentenziò e tornò a guardare dritto davanti a sè senza nemmeno prendersela particolarmente.

"È colpa tua se siamo qui, dopotutto."

Rincarò, incrociando le braccia al petto e sentì Harry irrigidirsi nel letto di fianco al suo.

"Mia? Guarda che hai iniziato tu dannato, furetto. Cerca di non rigirare le carte in tavola ora."

"Le che? Potter non lo capisco il Babbano."

"Vaffanculo Malfoy"

Proprio in quel momento, con la risposta di Harry che ancora si disperdeva nell'aria, la porta dell'Infermeria si spalancò, lasciando entrare tre Grifondoro trafelati.

"Harry! Ma che diamine hai combinato?"

Esclamò Ginny Weasley correndo al suo capezzale e sedendosi sul bordo del suo letto per allungarsi a sollevargli la mascella e constatare la gravità del danno, incurante delle proteste del moro e vagheggiando qualcosa sulle partite di Quidditch.

"Mollalo Weasley femmina, altrimenti puoi stare certa che gli si disferà la faccia sotto quelle tue ditacce da camionista e a Quidditch non ci giocherà mai più."

Seguì il gelo.
Ron non aveva fatto in tempo ad innervosirsi per le parole di Malfoy che l'occhiata sorpresa che si erano scambiate Hermione e sua sorella lo costrinse a rendersi conto che qualcosa gli sfuggiva.
E in quella stanza quella cosa era evidentemente chiara a tutti, tranne che a lui e ad Harry ovviamente.

"Come se ti importasse, Malfoy"

Commentò acido il moro lanciandogli un'occhiata di fuoco, prima di dedicare la sua attenzione a una Ginny che trovò meno ferita e più consapevole di quanto avesse creduto.

"Tranquilla Ginger, per domani sarò fuori di qui e ti prometto che i Corvonero non avranno scampo."

"Tsk, con la formazione che vi ritrovate perfino una squadra di lumache a cavallo di Stellafreccia avrebbe scampo."

"Miseriaccia Malfoy, vuoi startene zitto?"

Esclamò seccato Ron che intanto non aveva ancora assimilato l'offesa di poco prima a sua sorella.

"Pagami Weasley, ah no...scusa"

Ghignò maligno e gli altri tre presenti alzarono tutti gli occhi al cielo contemporaneamente, mentre Ron arrossiva fino alla punta delle orecchie minacciando di dare a Malfoy la seconda razione di botte della giornata.
Fu Hermione a prendere in mano la situazione.

"Malfoy, dovresti rivedere il repertorio delle tue battute, Ronald andiamo via prima che tu faccia danni."

Il rosso non oppose resistenza, ma sua sorella sì.

"Io resto qui ancora un po', se per te non è un problema, Harry..."

Sorrise la ragazza e il biondo si esibì in una smorfia disgustata.

"Oddio... Potter ti prego dimmi che non te la scopi"

"Malfoy chiudi quella bocca oppure finisce davvero male.

"Non ci posso credere... te la scopi. E io che pensavo che la tua metà gay ti conferisse un minimo di buon gusto."

"E tu che sei gay al cento per cento e non ne hai comunque di buon gusto che mi dici?"

"Potter questo proprio non sussiste, non troverai mai nessuno che ne abbia più di me."

"Povero universo allora."

Ginny in tutto questo era visibilmente a disagio, faceva passare lo sguardo da Draco a Harry confusa come non mai. Già prima si era accorta che il biondo era visibilmente geloso della sua vicinanza al riccio, tuttavia stentava a credere a quanto palese e ridicolo potesse rendersi a causa di questa sua situazione.

Quei due ragazzi stavano davvero mandando avanti una discussione basata sul nulla per il semplice gusto di mandarla avanti e le stavano portando via quel poco di tempo che aveva a disposizione per stare un po' con Harry.

"Noi non scopiamo, Malfoy... e mi dispiace che nessuno sia venuto a trovarti questo pomeriggio, ma non lo trovo un buon motivo per dare fastidio a Harry."

Il Grifondoro in questione non aveva idea di come la ragazza riuscisse a mantenere il controllo dopo tutte quelle provocazioni da parte di Malfoy, non potè fare a meno di lanciarle uno sguardo ammirato che al biondo non sfuggì, ma fu decisivo nel convincerlo a non reagire, a sdraiarsi e a voltare le spalle ai due fingendo di riposare.

Finì davver per addormentarsi, nonostante fosse solo tardo pomeriggio, cullato dalle parole spensierate di Harry, dalle sue occasionali risate.
Fu grazie a Ginny, per l'appunto che il moro venne a sapere della scommessa su lui e Malfoy.

Quando la Weasley se ne andò, il ragazzo si girò verso il biondo accorgendosi che stava effettivamente dormendo e questo gli riportò alla mente all'improvviso tutto quello che fino all'ora di colazione era stato essenziale, ma per ore aveva come dimenticato.

Si era rifugiato nella maschera di Malfoy che aveva conosciuto per anni alla luce del giorno e aveva ignorato il nuovo volto coperto dalle tenebre che la notte gli aveva regalato.
Ma ora se lo ricordava e moriva dalla voglia di vederlo di nuovo.

N/A

Lo so che tagliare i capitoli in medias res non è il massimo, ma se lo faccio io va bene.
Ok, rimetto il mio narcisismo nel cassetto, scusate.
Ah, non odiate Ginny... nel libro è un bel personaggio.

Ary❄

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora