CAPITOLO 42

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POV'S NOEMI

"Come va?
Vivrai così, senza di lui..."

0aggi, non voglio più soffrire.

"Ma si può sapere chi cazzo sei?"

"Ormai mi sono fatta una mezza idea su tu chi sia..."

Scrivo subito e aspetto impaziente una risposta.
Passo lo sguardo su Ludo e capisco di poterle parlare di tutto questo.

< sai, sto ricevendo diversi messaggi ormai da giorni > mi siedo perché continua a girarmi la testa.
Lei si mette accanto a me, passando più volte una mano sulla mia schiena.
< mi fanno stare male, dicono che Niccolò mi lascerà o che vivrò da sola per il resto della mia vita >

< chi potrebbe mai scriverti una cosa del genere? >

< non so è un accout Instagram che non ha nessuna foto... >

< ma perché non hai bloccato le richieste dei messaggi? > chiede lei un po' sorpresa.

< be' perché ho il bisogno di sapere chi sia questa persona e forse lo so >

POV'S NICCOLÒ

Siamo in studio da diverso tempo ormai, il viaggio non è stato poi così lungo, non abbiamo trovato il solito traffico per fortuna, però l'aria che si respirava era davvero pesante.

< questa andava bene Nic > mi comunica uno dei miei collaboratori, perso nei miei pensieri non sono riuscito a capire nemmeno chi sia stato.

< se vuoi per oggi possiamo concludere qui > dice Jacopo entrando nella stanza.
Annuisco e prendo una sigaretta per poi dirigermi fuori dall'edificio.

< i miei sono tornati > Adriano mi affianca parlando.

< ti devo accompagnare a casa? > chiedo senza nemmeno guardarlo negli occhi.

< se ti va sì... > beve un sorso d'acqua mentre io faccio altro tiro di sigaretta
< altrimenti vado a piedi >

< no, tanto devo andare da mia madre >

Ci avviciniamo alla macchina e proprio come durante il viaggio, nessuno dei due parla.
Vorrei dire tante di quelle cose e forse lui la stessa cosa.

< senti Adriano... >

< che vuoi? > usa un tono infastidito.

< sì, ma stai calmo, almeno fammi
finire > lo rimprovero sospirando
< pensi che prima o poi riuscirai a perdonarmi? >

< forse... sì > risponde un po' scocciato dalla mia domanda.

< sai, mi manca passare del tempo con il mio migliore amico > per una volta provo a mettere da parte quello che è il mio orgoglio, sempre troppo presente.
< ma forse la cosa non vale per te >

< non è così, ma non voglio parlare di tutto quello che è successo >

< ma perché? > chiedo spazientito.

< oh guarda siamo arrivati > sorride e scende subito dall'auto.
Tiro un pugno al volante, facendo persino risuonare il clacson e come se non bastasse mi sono anche fatto abbastanza male alla mano.

< fanculo > eslamo a bassa voce.

Scendo dalla macchina e salgo al terzo piano, di Adriano ormai non c'è più nemmeno l'ombra.
Come ogni singola volta ad accogliermi c'è il solito rito di passaggio, ovvero mia madre e il suo salutare con infiniti, calorosi abbracci.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Where stories live. Discover now