Capitolo 8

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-È ora di tornare dentro.- Mi comunica James sciogliendo l'abbraccio. A malincuore mi stacco da lui.

-Tranquilla non ti lascerò scappare per nulla al mondo!- Aggiunge sorridendo James notando la tristezza sul mio volto. Cos'ho fatto io di cosi bello per meritarmi questo ragazzo? È così dolce, non possono permettermi di fargli del male, devo riuscire a farlo restare solo un amico, troverò il modo!

-Grazie! Ora torniamo dentro.- Rispondo alzandomi dal tavolino, James mi imita ed entriamo nell'edificio scolastico insieme.

-Ci vediamo dopo altrimenti domani!!- Mi dice dandomi un bacio sulla guancia.

-Certo, ciao James!- Ricambio il saluto per poi dirigermi verso la mia classe.

Cammino a passo lento, non ho fretta di tornare a casa e mi piace troppo l'aria fresca che viene dal mare e mi pizzica leggermente le guance. Mi rendo conto di non aver nemmeno incontrato James all'uscita e ciò mi rattrista un po'. Guardo per terra persa nelle mie fantasie quando una macchina accosta accanto a me. Il finestrino dalla parte del passeggero si abbassa e intravedo Samuel alla guida.

-Celeste sali dai, ti do un passaggio!- Mi propone lo splendido ragazzo. Non me lo faccio ripetere due volte, apro la portiera del passeggero e mi accomodo con la leggerezza di un elefante sul sedile.

-Grazie mille Samuel!-

Gli do le indicazioni per arrivare alla casa dove vivo e parte, il rumore del motore invade l'abitacolo, sembra di sentire le fusa di un gatto, è rilassante.

-Mi fa piacere, credimi! Cos'hai in programma per sta sera?-Mi chiede il moro.

-Per ora niente, perché?- Chiedo come se non ne conoscessi già il motivo.

-Ti porto al cinema sta sera e poi andiamo a cena!- Afferma sorridendo, è così sicuro di sé, ma non in modo irritante anzi mi piace.

-Non ho possibilità di scelta vero?- Chiedo stando al suo gioco. Mi fa piacere l'idea di passare del tempo con lui e non c'è modo migliore per cercare di togliermi James dalla testa, si sa, chiodo scaccia chiodo.

-Ovviamente no, ti passo a prendere alle 7.30 posso scegliere io il ristorante e il film da guardare?- mi chiede rallentando davanti alla grande casa dei miei zii.

-Va bene, vediamo se sarai bravo a scegliere!- Rispondo quasi sfidandolo. Apro la portiera dell'auto e scendo sul vialetto.

-A dopo Celeste!- Mi saluta allegramente Samuel. Lo saluto con la mano e dopo aver estratto le chiavi di casa dalla borsa entro. Gli zii non sono in casa, capisco subito dal silenzio che regna nella grande villa. Decido di mettermi subito a studiare in modo da avere tutto il tempo per prepararmi all'appuntamento, il mio primo vero appuntamento. Finito tutto quello che dovevi fare per scuola decido di lavarmi. Riempio la vasca da bagno per potermi rilassare e mi immergo nell'acqua calda, si sta davvero benissimo. Dopo quasi un'ora di relax assoluto mi asciugo s mi vesto. Indosso dei jeans aderenti, una maglietta bianca e una giacca di pelle nera. Non mi piace molto il modo di vestirsi degli umani, noi angeli siamo molto più eleganti e mi mancano Davvero tanto i miei vestiti. Cerco di dare ai miei capelli un aspetto quantomeno decente! Sono stranamente in orario perciò prendo una borsa la riempio di tutto ciò che potrebbe servirmi e scendo in salotto. Un paio di minuti dopo sento il campanello suonare e mi precipito ad aprire la porta. Con un sorriso enorme saluto Samuel, è così bello che farebbe impallidire un dio greco, i suoi occhi color del ghiaccio mi scrutano attentamente, sembra stia facendo una radiografia al mio corpo.

- Sei pronta?-Mi chiede sorridente.

-Certo dove andiamo??- Chiedo curiosa al moro.

-Sorpresa! Vedrai...non aspettarti troppo però, ti avviso non sono un tipo sofisticato.- -Non sopporto le sorprese, sono troppo curiosa!- Piagnucolo come una bambina di due anni.

-Prima partiamo e prima scoprirai!- Mi consiglia ridendo, accetto il consiglio e senza aggiungere niente salgo sulla sua macchina. Mi raggiunge ridendo e dopo essersi messo la cintura gira la chiave e il motore parte. Dopo dieci minuti che mi sono sembrati interminabili per la troppa curiosità Samuel parcheggia la macchina.

-Arrivati a destinazione!!- Mi comunica entusiasta scendendo dall'auto, seguo il suo esempio e apro la portiera. Appena poggio i piedi sulla strada mi guardo intorno disorientata, non conosco ancora la Sardegna, conosco praticamente solo il tragitto casa-scuola. Sono circondata da alberi alti e possenti, sembra una foresta delle favole. Il moro prende una cesta da pic-nic dal bagagliaio della macchina.

-Vieni seguimi.- Mi dice Samuel sorridendo del mio stupore. Annuisco e lo seguo come un cagnolino con il suo adorato padrone. Seguiamo un sentiero fino ad arrivare ad una distesa d'erba dove a lato si trovavano delle giostre per bambini e diverse persone parlavano allegre tra di loro. Samuel si ferma in un punto che ritiene soddisfacente e estrae una coperta a quadri rossa dal cestino di legno e la stende sull'erba verde smeraldo.

-Cosa ne dici ti ho stupita?- Mi chiede

-Si decisamente!- Gli rispondo e subito un ghigno soddisfatto si fa strada sulle sue labbra. È così diverso da James, il mio protetto è dolce e premuroso mentre Samuel è intrigante e davvero attraente. Mangiamo dei buonissimi panini e chiacchieriamo come vecchi amici.La sera si fa avanti alle porte del cielo e l'aria fresca di primavera invade il parco, un brivido di freddo mi percorre la schiena.

-Hai freddo?- Mi chiede, evidentemente si è accorto dei miei brividi.

-Un pochino, ma niente di insopportabile tranquillo!- Gli rispondo, non voglio lamentarmi troppo come al solito.

-Ti scaldo io se vuoi....- Mi dice avvicinandosi a me, sento il suo respiro caldo su di me e il mio cuore inizia a galoppare veloce nel petto. Mi prende di sorpresa e mi spinge giù, cado goffa con la schiena sulla coperta e lui mi si avvicina sempre di più fino a quando le sue labbra toccano le mie, dapprima delicatamente poi con una passione crescente. Mi morde le labbra e poi le accarezza con la lingua, il suo respiro affannato mi rimanda in paradiso, sento le sue mani stringermi e tirarmi leggermente i capelli, non ho mai pensato di poter provare nulla del genere. Mi stacco leggermente per riprendere fiato ma lui si allontana da me.

-So che sono irresistibile ma ora andiamo altrimenti perderemo l'inizio del film!- Mi dice in tono di sfida.

-Irresistibile? No assolutamente....sei....discreto!- Accetto molto volentieri la sfida proposta.

-Non sembrava un attimo fa quando pendevi dalle mie labbra....-

-Io noi pendo dalle labbra di nessuno men che meno dalle tue!- Gli rispondo fintamente acida.

-Meglio andare davvero prima che dica qualcosa di cui mi possa pentire...- Conclude ridendo, e sistemando tutto dentro il cesto da pic-nic. Ci allontaniamo allegri dal parco e saliamo in macchina.

In pochi minuti arriviamo davanti al cinema.

-Che film mi costringi a guardare?- Gli chiedo preoccupata.

-He he.... Horror ovviamente!!!- Dice ridacchiando.

-Ora mi spieghi come hai fatto a scegliere l'unico genere di film che odio profondamente??-Rispondo disperata.

-Sesto senso!- Dichiara ridendo. Samuel prende i biglietti ed entriamo nella sala giusto in tempo, ci sediamo ai nostri posti e io mi preparo psicologicamente per un film horror. Passo io tempo a guardarmi le mani, è davvero spaventoso.

-Ti credevo una dura, di sei impressionata con niente...- Mi dice scherzoso lo stronzo.

-Niente??? C'erano spargimenti di sangue da tutte le parti!- Rispondo fintamente sconvolta.

-Bah...dobbiamo aver visto due film diversi...-

Mi accompagna a casa e durante tutto il tragitto non fa altro che prendermi in giro.

Arriviamo davanti casa mia e Samuel si ferma.

-Grazie per la serata!- Gli dico impacciata.

-Grazie a te fifona!- Mi risponde avvicinandosi a me, sento ancora le sue labbra sulle mie e sento il respiro affannarsi, la sua lingua calda danza leggera con la mia. Finché non si stacca e allora scendo dalla macchina e lo saluto con la mano. Che serata pazzesca, non mi piace quanto James ma ammetto che è davvero intrigante.

Come una stella cadenteWhere stories live. Discover now