Capitolo 2

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Dopo colazione esco di casa e mi dirigo verso la scuola a piedi. La casa degli zii è affacciata sul mare, le spiagge mi hanno sempre affascinata anche se in cielo non ce ne sono, i miei amici angeli mi avevano descritto il mare diverse volte, ma non mi sarei mai aspettata tanta magnificenza, l'acqua è cristallina e si vede il fondale marino. I miei passi vanno a ritmo con i battiti del mio cuore e la leggera brezza di mare profumata di salsedine mi scompiglia i capelli; inspiro a pieni polmoni e ammiro lo splendido paesaggio che mi circonda, se non sapessi che aspetto ha il paradiso definirei tale questo posto. Mi lascio alle spalle il mare ed entro nel piccolo paese di Palau, fortunatamente la scuola è vicina; mentre cammino osservo i ragazzi che suppongo si dirigano verso la mia stessa scuola, noto che il loro abbigliamento e atteggiamento è molto diverso dal mio, mi sento come un pesce fuor d'acqua, ma per riuscire nel mio compito devo "mimetizzarmi" tra loro. Persa nei miei pensieri non mi accorgo di essere già arrivata davanti a un grande edificio grigio circondato da un parcheggio gremito di macchine. Titubante entro nella struttura, noto di essere il bersaglio dello sguardo degli altri studenti, forse perché sono nuova in paese e inizio la scuola a metà anno. Mi dirigo verso la segreteria per ricevere l'orario delle lezioni e la combinazione del mio armadietto, mi avvicino alla scrivania dove trovo un'anziana signora con i capelli bianchi acconciati in una treccia disordinata. Appena mi avvicino questa mi sorride dolcemente.

-Posso fare qualcosa per te?- Mi chiede gentilmente.

-Si signora, sono nuova in questa scuola e avrei bisogno della combinazione del mio armadietto e l'orario delle lezioni per favore.- Rispondo sorridendole.

-Certo cara, il tuo nome?-

-Celeste Mizzo.- Le rispondo dando il mio cognome da angelo custode in missione sulla terra.

-Oh si ecco l'orario e il tuo codice.- Mi dice porgendomi un foglio che prontamente prendo.

-Grazie mille signora!-

-Di niente cara, passa un Buon anno scolastico.-

Sorridendo esco dalla segreteria e mi dirigo verso l'armadietto indicatomi e lo riempio dei libri che mi serviranno durante questa giornata. Sto riponendo i testi scolastici all'interno del mio nuovo armadietto quando qualcuno da dietro mi venne addosso e senza nemmeno rendermene conto mi trovo a terra. Il tonfo sordo prodotto nell'impatto tra il mio sedere e il pavimento duro mi provoca un brivido che mi percorre la schiena, alzo gli occhi pronta a "benedire" chiunque sia stato ma mi pietrifico all'istante rendendomi conto di chi mi trovo davanti, un bellissimo ragazzo dai capelli bruni e scompigliati e gli occhi marroni mi fissa agitato, ha le guance arrossate e la fronte imperlata di sudore, si vedono le vene che gli pulsano nel collo ed ha il respiro affannato probabilmente a causa di una corsa. Lo guardo come ipnotizzata, capisco subito di chi si tratta: è il mio protetto, James.

- Perdonami non so cosa io abbia per la testa oggi.-Si scusa James con aria dispiaciuta porgendomi una mano come aiuto per alzarmi dal pavimento. Non perdo l'occasione e afferro con forza la sua mano mentre mi sollevo, i suoi occhi cosi belli e profondi mi scrutano attentamente e per un attimo che sembra interminabile rimaniamo a guardarci.

-Tranquillo va tutto bene.- Lo rassicuro lisciandomi il vestito che si era leggermente stropicciato nella caduta.

-Io sono James.- Si presenta porgendomi la mano, ignaro del fatto che io sono già a conoscenza del suo nome.

-Celeste.- Rispondo semplicemente e in quell'istante la campanella che segna l'inizio delle lezioni suona, senza aggiungere una parola James si gira e se ne vá. Certo che è proprio strano e scortese il mio protetto.

James:
Me ne ero andato così senza dirle ciao, senza aggiungere una parola, chissà che idea si sarà fatta di me... ma d'altro canto non mi interessa ero stato fin troppo cortese con lei, io ero solo in ritardo e mi ero trovato quella ragazzina tra i piedi, per essere precisi per colpa sua sono ancora più in ritardo, la professoressa mi uccide me lo sento. Certo che però era proprio bella, con quegli occhi color del mare in tempesta e quelle guance che si erano tinte leggermente di rosso quando mi ha visto, con quel vestito bianco poi sembrava un angelo, sento l'impulso di tornare indietro e scusarmi con lei.
Ma che sto dicendo! Non devo nemmeno pensare certe cose su quella ragazza, sono un solitario, uno che illude la gente, devo togliermela immediatamente dalla mente.

Ecco il nuovo capitolo!!!! È abbastanza lungo spero!! Attendo tanti commenti perché anche grazie a quelli si migliora!!! In questo capitolo c'è la foto di James!! Che ne pensate?? Carino?? Mi raccomando stellinate!!!!!!! Un bacio e a domani!!
James lo immaginiamo come l'attore Kevin Flamme.

Come una stella cadenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora