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"È stato così carino e gentile. Mi ha fatta sentire importante Moon. Non so se mi sono innamorata di lui, ma credo di sì altrimenti non mi dispiacerebbe così tanto che sia partito. Non credi? Voglio dire se tu mi guardi mi vedi innamorata?"
Moonshiny la guardò e fece spallucce.
"Non è che quando uno si innamora cambia qualcosa del suo aspetto Darlene, almeno credo. Chi mai è stata innamorata, non lo so. Io se ti guardo ti vedo sempre uguale. Se parli però sei così disgustosamente mielosa che mi sembri mia sorella."
Era dal primo pomeriggio che se ne stava sul divano di casa di Darlene a mangiare biscotti e cioccolata, mentre la ascoltava elencare tutti i pregi del meraviglioso, bellissimo, gentile, educato e prezioso James.
Dopo tanti biscotti e tanta cioccolata non aveva comunque capito se James sarebbe tornato, se si erano promessi qualcosa e se lei era consapevole del fatto che lui avrebbe sposato di lì a qualche giorno la vecchiaccia.
Il cellulare di Darlene trillò e lei lo prese euforica pensando fosse James.
"Stacy dice se stasera andiamo da qualche parte, ti va? Io personalmente resterei a casa a parlare di James."
Moonshiny scattò in piedi, voleva un bene dell'anima a Darlene ma passare anche l'intera serata a parlare del perfetto James non era una cosa che le sorrideva tanto.
"Io dico che zia Prue si diverte molto più di noi. Quindi di a Stacy che ci vediamo là."
Darlene la guardò titubante e poi guardò nuovamente il telefono nella sua mano.
"Moon ma non ha detto dove."
Moonshiny fece un gesto con la mano e una smorfia.
"Ovunque lei voglia, la parola d'ordine per stasera è divertimento. Quindi preparati che tra un ora passo a prenderti."
Infilò il cappotto e prese i guanti che aveva fregato a Nick.
"Moon sei sicura di voler guidare fino qui? Io posso tornare con Stacy."
"Tranquilla Darlene, passo io. Mi raccomando fatti bella, ci vediamo dopo."
Darlene annuì e le lanciò un ultima occhiata preoccupata prima di entrare in casa e chiudere la porta.
Moonshiny mise in moto e accese la radio poi partì per fare ritorno verso casa.
Quando arrivò c'era clima di festa, zia Prue, Agathe e sua madre facevano una specie di trenino, suo padre aveva una tazza di sidro in mano e sorrideva contento alle donne che sembravano alticce.
"Bhe c'è una festa e non mi invitate?"
Chiese a suo padre togliendo il cappotto.
"Noël tesoro ho vinto, non è meraviglioso? Ho vinto, la lalala la, la lalala la, ho vinto."
Ok, sua madre era sicuramente ubriaca, altrimenti non si comporterebbe in quel modo.
Diede una gomitata a suo padre.
"Ehi pa', ma che ha vinto?"
Parlò sottovoce per non farsi sentire da sua madre.
"Il premio per le luminarie di quest'anno è suo. La commissione era indecisa tra lei e la Frechen, alla fine grazie alla coppia di pupazzi di neve ha vinto tua madre."
A Moonshiny brillarono gli occhi, da non credere, i signori Ice erano tornati utili.
Si accodò al trenino e prese a cantare insieme a sua madre.

Prepararsi con il mal di pancia che aveva era quasi impossibile, non capiva cosa stesse succedendo, il ciclo era già passato quindi non era quello.
Infilò la minigonna nera e prese gli stivali alti al ginocchio, la testa le girò e finì con il sedere a terra.
Scoppiò a ridere da sola.
Forse il bicchiere di sidro avrebbe dovuto evitarlo.
Dopo aver infilato gli stivali e un maglione pesante legò i capelli a coda e scese giù.
"Mamma, papà io esco con le ragazze non mi aspettate, può darsi resti da una di loro."
Uscì trafelata e prese l'auto di suo padre.
Quando arrivò davanti casa di Darlene strombazzò euforica per avvertirla del suo arrivo.
"Ce ne hai messo di tempo Moon. È da quasi un ora che ti sto aspettando. Stacy ha chiamato cinque volte. Ha chiamato anche te ma non hai risposto."
Moonshiny partì nuovamente e fece mente locale per ricordare dove avesse lasciato il cellulare, ma in testa aveva un po' di nebbia, si ripromise di cercarlo al suo rientro a casa.
Davanti al locale fece una manovra da rally per infilarsi in un parcheggio e dovette scendere dal lato di Darlene perché la portiera del lato guida era bloccata.
"Moon sei ubriaca per caso?"
Alzò gli occhi al cielo e sbuffò contrariata.
"Dovet piantarla tutti quanti di dirmi che sono ubriaca, non ho bevuto un bel niente. Ho solo forti fitte alla pancia, per il resto sto una meraviglia. Andiamo. "
Entrarono nel locale e Stacy appena le vide fece loro segno di raggiungerle.
Moonshiny si guardò intorno e non si entusiasmò affatto, il locale era semi deserto, c'erano pochi tavoli e soprattutto non conosceva nessuno.
"Dove siamo finite? Anche Gesù Cristo si è scordato di questo posto."
Stacy la guardò male.
"Siediti Moon e evita di starnazzare, tra un ora ci pregheranno di liberare il tavolo fidati. Io ho già ordinato, non vi vedevo arrivare e mi annoiavo. Chiamate il cameriere e ordinate, io vado alla toilette. Ah Moon, la prossima volta sei pregata di rispondere al telefono quando ti chiamo."
"Mi spiace Stacy, non l'ho fatta di proposito, solo non ricordo dove ho lasciato il cellulare."
Stacy alzò gli occhi cielo e la rimproverò di essere la solita sbadata prima di andare in bagno.
"Ma che vi prende a tutte? Ho perso il telefono mica è morto qualcuno. Quante storie santo cielo. Cameriere!"
Darlene si nascose la faccia dietro le mani, decisamente Moon era ubriaca.
Ordinarono le lasagne lei e un piatto di insalata di pollo Darlene, poi tornò Stacy.
"Ci facciamo portare qualcosa da bere?"
"Mh si, una bottiglia di vino bianco."
"Io lo voglio rosso."
"Tu non dovresti bere affatto."
"E perché? Mica sono incinta. Tesoro portalo rosso."
Il poverino, che non doveva avere più di diciotto anni diventò dello stesso colore della tovaglia e se ne andò confuso.
"L'hai spaventato."
"Ora mi fate arrabbiare. Io non sono ubriaca!"
Stacy e Darlene si scambiarono un occhiata e strinsero le spalle.
Quando arrivarono i piatti iniziarono a mangiare, ma Moon preferì assaggiare il vino.
Diceva che lei capiva se era di buona annata e se dava sentore di tappo.
Il locale intanto si era quasi pieno del tutto.
Era rimasto libero un solo tavolo.
La serata procedette nel migliore dei modi finché anche l'ultimo tavolo non fu occupato.
Quando Moonshiny si guardò di nuovo intorno e vide chi aveva occupato il tavolo diede in escandescenze.
Voleva alzarsi e andare lì a montare un teatrino ma le amiche non glielo permisero.
"Sappiate che vi odio, che dopo stasera non saremo più amiche e che devo assolutamente andare di corsa in bagno a fare la tripla c accompagnata da due a."
Stacy e Darlene la guardarono confuse, non avevano capito niente e continuavano ad avvalorare la loro opinione, Moonshiny era ubriaca.
La videro raggiungere di corsa il bagno e sparire dietro la porta.
Cercò un bagno pulito, coprì interamente il water di carta igienica e si trattenne dal fare rumore mentre espelleva biscotti e cioccolata.
Mai più.
Non li avrebbe mangiati insieme mai più.
Quando finalmente si fu liberata tirò lo sciacquone e uscì per lavarsi le mani.
Davanti al lavello c'era Debby palo secco Sonner che si ripassava un orribile rossetto rosa shocking sulle labbra.
"Uh, Sonner. Sei... sembri un confetto."
Indossava un ridicolo abitino rosa con la gonna ampia e il tulle, sembrava una bambina.
Era orribile.
"Qui dentro si respira aria cattiva non trovi?"
Stava per caso insinuando che lei puzzava?
Moonshiny incrociò le braccia sul petto e la guardò male.
"Di un po', ma lo sai che hai passato da un pezzo l'età per il grembiulino dell'asilo?"
Sperava di riuscire a scalfirla ma sembrava immune.
"In realtà Simon ha detto che sto divinamente."
Questo diede molto fastidio a Moonshiny, che si girò e uscì dal bagno con baldanza.
Raggiunse le amiche al tavolo e prima di sedersi lanciò un occhiataccia a Simon che le rivolse un sorriso confuso.
Da lì tutto prese un altra piega, la serata andava movimentata secondo Moonshiny che si ritrovò a chiedere al cameriere se c'era un karaoke.
Al diniego di questi decise che potevano ballare, ma la musica non era di suo gradimento.
"Moon credo che per stasera tu abbia dato parecchio, hai fatto un intero show. Forse è il caso di andare a casa."
Stacy cercò di trascinarla ma contraddire Moonshiny quando era sobria era difficile, farlo quando era ubriaca era impossibile.
"Lasciami stare, devo fermarmi al tavolo di palo secco Sonner per dirle che con quel vestito è orribile e che Simon odia il rosa."
Tutti nel locale si girarono a guardarla, perché non è che avesse parlato sotto voce.
Simon si mise una mano sugli occhi mentre le ragazze cercavano di tenerla buona.
"Hai visto Sonner, si copre gli occhi per non guardarti. Avanti Cornwell diglielo che il rosa non ti piace."
Debby si alzò e Simon riuscì in qualche modo a bloccarle la mano prima che schiaffeggiasse Moonshiny.
"Volevi picchiarmi? Pff non ne sei capace e non te lo avrei fatto fare stupida sciocca confettata. Si può dire confettata? Ho inventato una nuova parola yeah!"
"Moonshiny va via per l'amor di Dio!"
Ormai nel locale erano sotto gli occhi di tutti, Simon cercava di tenere a freno Debby ma Moonshiny era intenzionata a continuare.
"Ragazze portartela via."
"Mi stai cacciando Cornwell? Ti ricordo che il locale non è tuo. Ma se proprio vuoi restare in compagnia di questo pesce lesso lascia che te lo condisca."
Prima che le ragazze,Simon e la stessa Debby potessero capire cosa intendeva, Moonshiny aveva preso la bottiglia del vino e lo aveva versato sulla testa di Debby.
Il cameriere corse in aiuto, Debby strillava come un ossessa, le ragazze non sapevano che fare e Simon continuava a guardare divertito Moonshiny.
Fiera delle sue gesta fece un inchino a tutti i presenti, infilò il cappotto sul davanti e prese la bottiglia dal tavolo.
"Alla salute gente e alla prossima."
Uscì dal locale e andò al parcheggio in cerca della sua auto.
"Moon dove vai? Non vorrai guidare in quello stato!"
Darlene e Stacy la raggiunsero.
Abbassò il finestrino e porse loro la bottiglia.
"Ecco, vi dimostro che sono lucida. Tenete, bevete alla mia salute."
Mise in moto e sfrecciò via prima che le amiche riuscissero a fermarla.
"Dio Stacy che facciamo? In quelle condizioni è un pericolo."
"Quasi mi pento di avervi invitate. Andiamo a chiedere aiuto a Simon, magari lui sa cosa fare."
Rientrarono nel locale e spiegarono l'accaduto, Simon si alzò veloce per raggiungerla ovunque fosse ma Debby fu irremovibile. Doveva accompagnare prima lei a casa e poi poteva andare in cerca dell'ubriacona come le piacque definirla.
Intanto Moonshiny nel suo stato di ebbrezza con i finestrini abbassati cantava Jingle Bell a squarciagola e si dirigeva verso la fattoria di Simon perché le era venuta un idea strampalata.
Quando arrivò a destinazione scese dall'auto e chiamò Douglas a gran voce, il cane la raggiunse di corsa e le fece le feste.
"Bravo cagnone, tu sì che hai gusto. Sai che facciamo ora? Un bel regalo al tuo padrone. Vieni bello andiamo a dipingere."
Il cane guaì e la seguì.
Raggiunse il capanno che Masterson aveva montato per riporre gli attrezzi e prese la pompa.
La portò fuori poi sedette a terra perché la testa le girava.
Dopo qualche minuto si alzò e tornò nel capanno, rovistò tra colori e vernici e quando trovò quello che cercava sorrise felice.
Caricò il serbatoio della pompa e la accese, prese il bocchettone e lo puntò sulla parete esterna della casa appena fatta.
Le mani non erano stabili o il suolo si muoveva un po' troppo, la vernice finì un po' ovunque ma non le importava, a Simon sarebbe piaciuto di sicuro.
"Bel lavoro vero cagnone? Ti piace?"
Il cane steso accanto a lei portò una zampa a coprire gli occhi.
"Ahhh, lascia perdere tu non capisci niente. Sei un cane e io ho sonno e non posso stare qui a discutere con te. Ora vado a dormire, se arriva il tuo padrone non mi hai visto intesi? Vedi di non fare il ruffiano."
Rimise la pompa nel capanno e poi si diresse alla stalla.
Si accoccolò sulle balle di fieno e si coprì con il cappotto addormentandosi immediatamente.
Quando Simon arrivò alla fattoria vide l'auto di Moonshiny e avvisò le ragazze che era sana e salva a casa sua.
Scese dall'auto e fischiò, il suo fedele amico lo raggiunse in pochi minuti.
"Douglas dov'è la pazza Luna?"
Douglas scondinzolò e poi si fece seguire fino alla stalla.
La trovò addormentata sulla balla di fieno, la gonna le si era alzata lasciando scoperte tutte le gambe.
Simon rammentò quelle stesse gambe chiuse intorno al suo bacino e fremette.
"Ehi, perché sei in camera mia? Chi ti ha fatto entrare?"
Simon le sorrise.
"Non sei in camera tua Luna splendente, ma nella mia stalla."
Moonshiny si alzò a sedere e stropicciò gli occhi, poi gli fece un sorriso languido e gli porse le braccia.
"Non mi sembra il caso Luna splendente, sei ubriaca."
Moonshiny sbuffò.
"Quante volte ve lo devo dire che non sono ubriaca? Piuttosto non è che non sei capace?"
Questo punse sul vivo Simon che si avvicinò e la spinse indietro sulla balla di fieno.
"Te l'ho detto Luna splendente, hai la lingua troppo lunga e non la utilizzi in modo appropriato."
"Fammi vedere come si fa allora."
"Sei sicura?"
Moonshiny lo guardò e annuì.
Simon si allontanò per recuperare una coperta e si stese accanto a lei.
"Non avrai intenzione di dormire spero."
La sua voce preoccupata fece scoppiare a ridere Simon che si premurò di chiuderle la bocca con la sua per mostrarle in che modo utilizzare la lingua.

Un amore sotto l'alberoWhere stories live. Discover now