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Dio manda le disgrazie per ricordare agli uomini che non si prega solo nel momento del bisogno. Accidenti a quel cretino che le era capitato tra i piedi, ora era seduta al tavolo in cucina con milioni di fogli davanti per trovare la giusta soluzione per un arredamento fashion che costasse poco e lo doveva fare senza il suo coffemoo.
Aveva già spezzato due matite e il pavimento era disseminato di carte appallottolate .
Che poi, se non avevano problemi di soldi a che scopo avere un budget?
Si alzò e andò a guardare fuori dalla grande vetrata che si affacciava sulla strada sottostante, c'era già grande fermento . Bambini che indicavano ai genitori questa o quella vetrina, coppie che passeggiavano abbracciate scambiandosi un bacio ogni tanto, poi c'erano due ragazze che guardavano su nella sua direzione e la salutavano. Sicuramente erano due fuori di testa.
Un momento dopo il telefono stava squillando nuovamente, lasciò la sua postazione e andò a rispondere.
"Ti decidi ad aprire? È mezz'ora che siamo fuori!"
"Oh mio dio Stacy!"
Corse nuovamente alla finestra e guardò giù le due pazze delle sue amiche che la salutavano dalla strada.
Si affrettò a correre alla porta per aprire e farle salire. Ma la felicità di rivederle era tanta quindi andò loro incontro.
"Oh mio dio, Oh mio dio. Siete quì! Come sono contenta."
Abbracciò strette Stacy e Darlene, sue amiche fin dall'asilo che però ormai sentiva solo per telefono dato che loro erano rimaste a Pittsburgh.
"Abbiamo deciso di fare un salto qui a New York per regolarci sui regali di quest'anno. "
"Oh mio dio ragazze sono così contenta di vedervi. Andiamo saliamo su."
Entrambe la seguirono su per le scale con i trolley al seguito.
"Moon mi ricordavo l'esistenza di un ascensore quì, che fine ha fatto?"
Darlene era sempre stata la più comoda e placida tra tutte e tre, si lamentava spesso di dover fare tutto da sola in casa poiché la madre era malata e aveva tre fratelli più piccoli. Infatti diceva sempre che avrebbe sposato un emirato che la facesse viaggiare e la tenesse negli agi e nel  comfort.
"Dai pigrona sono solo due piani, un po' di sano allenamento non può che farti bene. Non stare sempre lì a lamentarti, ne avrai di tempo per oziare quando ti sposerai."
Stacy era argento vivo, cambiava spesso ragazzo o fidanzato che dir si voglia, anche se a lei le etichette non piacevano, e sembrava essere immune allo sconforto alla pigrizia e alla noia.
Lei dal canto suo era una mescolata delle amiche, non cambiava uomo spesso come Stacy ma non voleva neanche un emirato. Era facile che si annoiasse e odiava essere servita e riverita, ma non disdegnava certo una buona posizione. Insomma tra le tre lei era quella di mezzo per tutto.
Quando entrarono nell'appartamento le ragazze la guardarono stralunate.
"Ehi hai inventato un nuovo cestino della spazzatura o un nuovo pavimento?"
Storse il naso e fece segno loro di seguirla in cucina.
In cucina poi, il suo non era altro che un bilocale più servizi . Un ampio salone che lei aveva suddiviso in due tramite una libreria a vista, due stanze da letto e un bagno. Casa finita. Il problema era che pagava una cifra stratosferica per quei settanta metri appena, ma abitare a pochi passi da Central Park era stato il suo sogno quindi doveva accontentarsi.
"È solo un progetto da rifare per la casa di una stronza e del suo tesssoro di fidanzato. Solo problemi di budget." Aveva imitato il Gollum di proposito perché gli occhi di Mrs Chambers glielo ricordavano.
Raccolse alcune palle di carta e le mise nel lavello e sul piano cottura.
"Allora ragazze che mi raccontate ? Che succede a Pittsburgh?"
Mise un pentolino di acqua per il thè sul fuoco e prese dei biscotti al burro dalla credenza.
"Io non ho ancora trovato il mio principe e Stacy si è fatta il figlio del pastore ."
"Darly! Glielo dovevo dire io!"
Moonshiny guardò scioccata entrambe e poi scoppiò a ridere .
"Santo cielo non cambierete mai. Il figlio del pastore? Mi auguro che tu gli abbia detto che non sei interessata a mettere su casa prima dei trentacinque."
In quel momento una puzza di bruciato iniziò a permeare l'aria .
"Cos'è questa puzza?"
"Non so sarà di certo la mia vicina che nella suo percorso avanzato del ciclo biologico avrà lasciato qualcosa sul fuoco."
Stacy guardò alle sue spalle e lanciò un urlo.
I fogli di carta sul piano cottura avevano preso fuoco e stavano bruciando.
Velocemente li tirarono via da lì è li gettarono sotto l'acqua nel lavello.
"Cavolo, pericolo incendio scampato."
Stacy e Darlene la guardavano a braccia incrociate.
"Bhe che avete da fissare ora?"
"Non ci credo Moon, ancora la solita combina guai? "
"Già, come diavolo fai a vivere da sola? Tu sei un cazzo di pericolo pubblico."
Scoppiarono a ridere e Moonshiny si strinse nelle spalle.
"Che volete che vi dica ragazze. Io credo che ci sia qualcuno accanto a me in un universo parallelo che mi combina tutti questi disastri. Stamattina è scoppiato il bollitore. Il bollitore capite? Non mi era mai successo."
"Si certo come no. Perché ti sei dimenticata di quando hai preso la patente e nel radiatore hai messo acqua effervescente?"
"E quando ha portato a scuola le bottiglie di coca piene di vernice nera?"
"Cosa potevo saperne io? Mio fratello all'epoca aveva verniciato un vecchio portone insieme al suo amico Peter e la vernice avanzata l'aveva versata nelle bottiglie vuote."
E ancora risate.
"Moon la verità è che sei sempre stata un disastro ambulante. Comunque lasciamo perdere i disastri che combini. Vogliamo divertirci un po' prima di tornare a casa. Quindi stasera si esce!"
In realtà non aveva così tanta voglia, avrebbero iniziato con vino e sarebbero finite a gin e whisky,  conosceva bene Stacy e Darlene e il loro amore per gli alcolici.
"Ragazze va bene uscire ma io non posso bere, domani devo presentare di nuovo il progetto a quei due e non mi va di arrivare di nuovo in ritardo. "
Stacy la guardò storta e finse un aria abbattuta.
"Ok ok . Allora nonna facciamo così io e Darly usciamo e tu ci tieni in caldo un the per il ritorno. "
Quel nonna la punse sul vivo.
"Nonna un corno! Dammi il tempo di finire il progetto e ti faccio vedere io!"
Stacy diede il cinque a Darlene e rise compiaciuta, aveva raggiunto il suo scopo.
Certo uscire con loro era tanto rivitalizzante quanto estenuante.
L'avevano messa al corrente di tutto ciò che succedeva a Pittsburgh compreso il fatto che uno dei tanti spasimanti di Stacy era stato il figlio del sindaco che poi aveva gridato al paese intero la sua preferenza verso gli uomini. Erano anni che non ridevano così, si sentivano sporadicamente per telefono ma non avevano mai tempo di approfondire.
"Sai l'altro giorno chi ho incontrato? Il caro Simon. Te lo ricordi?"
Tra il cervello offuscato dal gin e Stacy che ci provava spudoratamente con il cameriere, Moonshiny non ricordava il viso da abbinare a questo fantomatico Simon.
"No Darlene non lo ricordo. Oramai manco da così tanto che fatico a ricordare tutti."
"Ma come! Non puoi dimenticare Simon e i suoi baci approcciati. Sei andata in giro nei corridoi di scuola per molti giorni con il broncio perché non avevi avuto il tuo bacio con la lingua e hai sputtanato il poveretto per parecchio tempo."
In quel momento Moonshiny ricordò la disastrosa uscita dei suoi diciassette anni. Effettivamente con Simon Cornwell . Ci era uscita una sola volta ed era stato un vero disastro. Lui l'aveva portata a cena alla tavola calda e poi al cinema a vedere un film. In realtà non avevano visto granché perché la coppia davanti a loro aveva scelto le poltrone del cinema per fornicare. Quando l'aveva accompagnata a casa con il suo pik up scassato e rumoroso le aveva chiesto se poteva baciarla. Lei aveva accettato di buon grado poiché Simon era più grande ed era più che certa che avesse mooolta più esperienza. Mai certezza fu più vana. Simon la baciò. Ma il suo bacio era strano, non aprì la bocca e quindi non poté sentire alcuna farfalla nello stomaco ne il suo sapore. Rimase così delusa che andò in giro per giorni imbronciata .
"Oh santo cielo. Ora si che lo ricordo. Un ragazzo magro da potergli contare le costole e con gli occhiali dalla montatura terribile. Oh dio quante ne ho passate in quel buco di città."
"Forse dieci anni fa era così, ma ora-"
Darlene le stava dicendo come era diventato Simon quando Stacy tornò trafelata al tavolo e la interruppe.
"Ragazze io non torno con voi stasera. Vado a pattinare con Brad."
Moonshiny la guardò con occhi lucidi e ammiccò a Darlene.
"A pattinare dice, Darly. Io non credo proprio che infilerà le lame ai piedi ma bensì una nella-"
"Moon!"
Stacy la sgridò scioccata ma poi scoppiò a ridere insieme alle amiche, con loro era sempre così.

Un amore sotto l'alberoWhere stories live. Discover now