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"Bastardo maledetto. Approfittarsi di me in quel modo. Ma non la passerà liscia oh no. Quanto è vero che mi chiamo Moonshiny Noël."
Infilò i pantaloni e gli stivali.
"Porcaccia la miseria ricordassi almeno qualcosa accidenti! Potrebbe essere stato il sesso più spettacolare di tutta la mia vita. Maledizione!"
Uscì dal bagno e si guardò intorno.
Non c'era traccia di Simon.
Ad un certo punto si presentò di nuovo il cagnone dalla testa grande che le abbaiò contro.
"Che diavolo vuoi? Dov'è quel degenerato del tuo padrone? Sempre che tu capisca cosa io stia dicendo."
Il cane abbaiò di nuovo.
"E piantala di abbaiare ho mal di testa! "
Decise di seguire il cane giù per la stretta scalinata in legno scricchiolante, sperando solo che reggesse fino alla fine.
Non voleva rompersi l'osso del collo.
"Come, ti sei vestita? Io speravo di continuare la performance di stanotte."
"Fottiti Cornwell. Se ci sei riuscito stanotte a fregarmi non ci riuscirai più."
Simon ghignò soddisfatto.
"Non ne sarei così sicuro dolcezza."
Moonshiny fece una smorfia.
"C'è del caffè in questo posto? E poi se non ti spiace devi portarmi a casa."
"Non se ne parla per adesso mia cara. Sto lavorando, mi hai tenuto inchiodato al letto fin troppo a lungo."
La vide arrossire di nuovo e continuò a prenderla in giro.
"Come lo vuoi il caffè caldo o ardente?"
Moonshiny si sentì accalorata, quando le parlava in tono così suadente gli veniva solo voglia di saltargli addosso.
Doveva allontanarsi da lui e dalla sua voce, immediatamente.
"Lascia stare, non voglio niente. Anzi vado fuori a chiamare Nick e aspetto che venga a prendermi."
Prese la borsa che era sul tavolo e il cappotto appeso dietro la porta e uscì fuori.
Il sole le ferì gli occhi e un forte senso di vomito le salì in gola.
"Oh santo cielo."
Simon si stagliò sull'uscio e la osservò con sguardo ammaliatore.
"Sei sicura di non voler restare per pranzo?"
Moonshiny guardò i suoi piedi nudi, le gambe muscolose avvolte nel jeans consunto e i pettorali scolpiti che partivano con una provocante v dalla cintura del pantalone, evitò di guardarlo in viso altrimenti non avrebbe esitato a pregarlo di prenderla anche lì sotto al portico.
"Più che certa."
Si allontanò dal portico e raggiunse la strada, poi chiamò suo fratello.
Quando tornò a casa sua sorella le chiese che fine avesse fatto.
"Insomma Moon avevi detto che mi avresti aiutato con la mamma. Ora si è messa in testa che se non vesto io di rosso allora dovranno esserci le damigelle e sai chi ha scelto? Debby e Céline! Debby e Céline ti rendi conto? Mi faranno passare in secondo piano! Moon devi aiutarmi!"
"Venus mi scoppia la testa. Vado di sopra a fare una doccia bollente, ti prego preparami un thè caldo e un analgesico poi recupera mamma. Vestirò io di rosso così finalmente si placherà la sua sete del Natale. Inoltre dovrà passare sul mio cadavere se crede che quello sgorbio di Debby farà da damigella!"
Andò di sopra e fece una doccia, lavò i capelli e li asciugò appena, in casa c'erano più di trenta gradi si sarebbero asciugati da soli.
Quando scese in cucina sua madre e sua sorella stavano discutendo.
"La smettete di gridare? Santo cielo sembra di essere allo stadio."
"Tu signorina devi spiegarmi un po' di cose. "
Moonshiny prese la tazza con il thè e si appoggiò al lavello per gustarlo, se sua madre credeva che a quasi trent'anni doveva dirle dove aveva passato la notte cascava male, molto male.
"Mamma lascia in pace Moon. Dio santo siamo cresciuti tutti, non ti serve sapere cosa facciamo ogni secondo della nostra vita. Così come non devi prendere decisioni che non ti competono. Io Debby e Céline al mio matrimonio non ce le voglio, fattene una ragione!"
"Ma tesoro, tu sei impegnata tutti i giorni con il comitato. Ci sono ancora tante cose da fare inoltre ti avevo chiesto di indossare un vestito rosso, non sembrerà neanche che ti sposi a Natale!"
"Un momento, fatemi capire. Debby Sonner dovrebbe venire al matrimonio in qualità di?"
Venus la ringraziò con lo sguardo e sua madre invece partì a raffica con le spiegazioni.
Ad un certo punto però tra il pensiero di aver fatto sesso con Simon, sua madre che farneticava qualcosa sul Natale, sul rosso e sul vestito delle damigelle, il mal di testa peggiorò.
"Mamma basta! Metterò io un dannato vestito rosso se proprio ci tieni, ma sappi che lo sceglierò io e su questo non ammetto repliche. Poi oltre questo cavolo di vestito cosa manca per definire il matrimonio?"
Non l'avesse mai chiesto.
Venus doveva andare ad organizzare l'asta dei folletti e si dileguò lasciandola sola con sua madre che iniziò a elencarle la lista delle cose che restavano da fare.
Scegliere il bouquet della sposa, il colore dei confetti, organizzare i sacchettini di riso per la chiesa, andare dal parroco a scegliere le letture, richiamare la band che avrebbe suonato al ricevimento, ritirare le bomboniere, andare dal fioraio per le composizioni delle scale e del portico, passare a prendere gli anelli, riprovare la pettinatura della sposa e infine cercare quel cavolo di vestito rosso.
In tutto questo Moonshiny si chiese cosa faceva Venus oltre a presentarsi all'altare.
Nel pomeriggio chiese a suo padre la possibilità di usare il computer.
Si collegò al suo indirizzo di posta elettronica e sorrise quando vide che il versamento del suo onorario era stato effettuato da parte della vecchiaccia.
Poi entrò nel suo programma di lavoro e iniziò a buttare giù delle idee per la vecchia fattoria di Cornwell.
Effettivamente quel posto necessitava di ristrutturazione, da quel poco che aveva visto cadeva a pezzi.
Dopo un paio d'ore stampò quello che aveva fatto e spense il computer.
"Moon proprio te cercavo."
"Che vuoi Comet. Se devo pararti ancora una volta il culo con mamma scordatelo. Non so neanche io dove troverò il tempo per fare tutto quello che mi ha detto. "
Sua sorella le gettò le braccia al collo.
"Sei la sorella migliore al mondo."
"Ma va lecchina, hai solo me come sorella!"
"Senti domani mattina c'è la gara delle slitte e poi il torneo dei pupazzi di neve. Mi daresti una mano? I piccoli hanno bisogno di un caposquadra e io ho pensato a te. Che ne dici?"
"Dico che finalmente mi hai trovato qualcosa di divertente da fare. Mister Ice non è ancora terminato, ma penso che avrò tempo domenica pomeriggio per terminarlo. Ok ci sto, a che ora è lo start?"
Venus assunse un aria preoccupata.
"Alle otto."
"Cosa? Santo cielo alle otto è ancora buio!"
Venus scoppiò a ridere e la spintonò.
"Ma smettila, una volta eri l'anima di Pittsburgh ora ti sei rammollita Luna di Natale."
Risero insieme.
Tutto sommato non era poi così male fare ritorno a casa.
Aveva bisogno di sentirsi di nuovo in famiglia.

Un amore sotto l'alberoWhere stories live. Discover now