𝐌𝐨𝐧𝐨𝐥𝐨𝐠𝐡𝐢 𝐢𝐧 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨

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°•°𝐖𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐦𝐨𝐧𝐨𝐥𝐨𝐠𝐮𝐞𝐬°•°

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°•°𝐖𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫'𝐬 𝐦𝐨𝐧𝐨𝐥𝐨𝐠𝐮𝐞𝐬°•°

- Hyung, ti avevo parlato dei miei migliori amici no? - chiese come se la risposta fosse scontata, raggiungendo i due nominati - Eccoli: Seokjin-hyung e Yoongi-hyung - li presentò a questi, quasi estasiato da quel momento. Taehyung porse la mano ad entrambi, annunciandosi a sua volta per poi rimanere in silenzio, non sapendo come avviare una conversazione. - Kook, mi aiuti? - il viola si intromise, barcollando tra scatoloni e ghirlande colorate in verde e rosso. Jungkook annuì, raggiungendolo, dando così il momento adatto al corvino per agire.

Yoongi, infatti, sospiro con un ghigno a detrupargli l'espressione perennemente seria - Gli piaci - alzò le spalle quasi per rassegnazione anche se, dentro di sè, era immensamente fiero di quello che lui soprannominava "coniglio". Il grigio alzò di scatto gli occhi da terra, ove la punta della scarpa giocava con alcuni sassi - Come prego?

- Ma sei sordo? Ho detto che gli piaci - sbuffò già spazientito il più basso.

- Ma è impossibile, come fa uno come lui a- - gli morirono le parole tra le labbra, interrotto da Yoongi che sventolò la mano di fronte al  suo naso.

- Yah, yah, yah, stai già parlando a vanvera. - il brizzolato fece due miseri passi nella sua direzione, sfidando il sommelier con lo sguardo - Insomma guardalo - e così il Taehyung fece, perdendosi un secondo tra le risatine isteriche che il moro e Seokjin si scambiavano, seduti al bancone cigolante. Per caso le loro iridi si incontrarono, facendo germogliare un campo di papaveri sulle gote fredde di Jungkook; pure lui arrossì un poco, perdendo un battito quando lo vide sorridere imbarazzato mentre abbassava il capo.

- Visto? - due dita gli schioccarono dinanzi facendolo tornare alla realtà - Pure tu ti sei incantato. Guarda le sue guance, guarda le spallate provocatorie di quel cretino viola e non provare a contraddirmi. - Yoongi, dopo aver compiuto il suo "lavoro" ritornò a posare con delicatezza, e  una svogliatezza innata, diversi prodotti in legno, lasciando Taehyung con un palmo di naso.

Il grigio balbettò dei monosillabi sconnessi, scrutando i gesti e l'aspetto di Jungkook. Era bellissimo; quella fu la prima volta che la sua psiche formulò una frase nucleare del genere, due parole ma con grande significato per lui. Improvvisamente, come se il suo cuore fosse stato ad ascoltare il monologo interiore che Taehyung si stava proponendo, cominciò la sua maratona, tamburellando nella cassa toracica ad una velocità impressionante. I boccioli rosei si divaricarono di pochi millimetri, lasciando passare un soffiò d'aria gelida che si condensò con il rigido inverno.

Nall'esatto attimo in cui l'artigiano si alzò dalla sedia, camminando in direzione del grigio, il respiro gli si strozzò in gola. Non era certo ignorante, aveva esattamente compreso cosa stava provando in quel momento.

- Sono fottuto.

𝗦𝗽𝗿𝗶𝗻𝗴 𝘀𝗻𝗼𝘄𝗳𝗹𝗮𝗸𝗲 ; 𝗍𝖺𝖾𝗄𝗈𝗈𝗄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora