missing moments: 9

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«Per fortuna che c'è Luke!» scandisco bene ogni parola, cercando di capire se quello che ho detto è giusto. Dopo qualche mese qui, comincio a masticare qualche parola di italiano, e Sierra è la mia prima e unica insegnante.
E proprio Sierra è seduta davanti a me, dall'altra parte del tavolino, nel bar in cui ci troviamo spesso per sfuggire un po' alla quotidianità che ci sta stretta. Da quando vivo da lei, è diventato sempre più pesante condividere ogni momento della giornata, così ogni tanto ci prendiamo un momento per noi, per chiacchierare come due vecchie amiche che non si vedono poi così spesso, senza parlare di chi va a fare la spesa o regolare i turni per la doccia.

«Sì, per fortuna veramente» sospira lei, pensando al suo fidanzato «Però ultimamente non ne fa giusta una, non so cosa stia succedendo» si rigira qualcosa tra le mani e poi posa lo sguardo sul mio, cercando consiglio nonostante sappia della mia poca esperienza dal punto di vista sentimentale.

«Cosa succede?» mi sporgo di poco, appoggiando le mani sul tavolino.
L'autunno a Torino, ormai inoltrato, fa sì che alcuni giorni il clima sia tiepido e piacevole, mentre in altri il venticello gelido persiste, entrando direttamente nelle giacche leggere.

«Non lo so... tra meno di tre mesi dovrà tornare a casa e io voglio viverlo ogni momento perché so che questo periodo in cui ci vediamo ogni giorno finirà prima o poi, ma lui sembra distante, mi evita e io non so come fare» abbassa lo sguardo e si sistema qualche piega dei suoi pantaloni eleganti. Pensare che Luke e Sierra abbiano dei problemi è assolutamente impossibile per me: nella mia testa si succedono molto velocemente le immagini di loro due innamorati, che si tengono per mano e passeggiano, oppure che noleggiano un solo monopattino elettrico in due e vanno in giro per Torino ridendo dei passanti che li guardano male.

«Sei sicura che non abbia qualche problema a casa? O semplicemente non sia stressato dagli esami? Magari ti sembra che si sia allontanato semplicemente perché sta più per le sue per studiare per gli esami della sessione estiva» la rassicuro, prendendole una mano tra le mie e sorridendole in modo da farle capire che tutti i film mentali che si è fatta sul suo ragazzo potrebbero essere semplici castelli di carte, pronti a cadere subito. Mi guarda e sembra soppesare le parole da dire, poi prende un grande respiro.

«Fe, non prenderla male, ma dopo quello che è successo a te, quello che Paulo ti ha fatto- fa una pausa, cercando di capire se riesco a sostenere una conversazione del genere o se potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro- capisci che io cerco di guardarmi sempre le spalle? Un minimo cambiamento nel comportamento di qualcuno che mi è vicino mi mette subito allerta» dosa bene le parole, e nonostante sentire il nome del ragazzo che mi ha fatto perdere la testa e poi mi ha ferito mi faccia venire un colpo al cuore, le do ragione.

«Ti capisco, ma lo sai anche tu che Paulo e Luke non sono la stessa persona, anzi, non sono nemmeno simili! Si vede da chilometri di distanza che Luke è innamorato di te» cerco di rassicurarla, facendole notare che effettivamente i due non si assomigliano per niente, non solo sul piano fisico, ma soprattutto sul piano caratteriale.

Sì, Luke è alto poco meno di due metri, ha dei capelli lunghi e biondi, gli occhi azzurri e un bellissimo piercing sul labbro inferiore ma nessun tatuaggio, mentre Paulo è quasi trenta centimetri più basso, i capelli scuri e gli occhi verdi, e qualche tatuaggio sparso per il corpo a simboleggiare le cose importanti per lui; ma queste differenze sono il minimo se li si confronta dal punto di vista del comportamento di entrambi.
Il biondo, decisamente calmo e pacifico, gentile e disponibile, oltre che decisamente maturo e pronto ad aiutare chiunque; il moro, una bomba a orologeria di energia, pronto a scoppiare in qualsiasi momento senza alcun modo in cui poterlo limitare, spesso con il comportamento di un ragazzino e, quindi, decisamente poco maturo.

«E Paulo di te» la ammonisco con lo sguardo, facendole capire che questa è ancora una strada impervia per me «Io lo vedo che ci stai male, ma allo stesso tempo so che è vero! Lui era innamorato pazzo di te, e lo è ancora, e questo mi fa paura. Sono diversi, hai ragione tu, ma cosa mi dice che Luke, nonostante sia innamorato di me, non si faccia prendere dalla rabbia? O non conosca una ragazza che gli piace così tanto da lasciarmi nonostante tutto?» trattengo il fiato, perché quello che ha detto mi ha ferito più di quanto io possa ammettere. Nonostante ciò che mi ha fatto, difenderei sempre Paulo con le unghie e con i denti, e da come ne parla lei sembra che sia un bambino che non sa trattenersi.

¡Mala Mía!paulo dybalaOnde histórias criam vida. Descubra agora