missing moments: 8

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«Sì, proveniva da qui» ribatte lui subito «E quel ragazzo con cui ti diverti a passeggiare al parco del Valentino, è mica mio nipote Lautaro?» mi torna pan per focaccia, lasciandomi senza parole. Cosa sta insinuando?

«Sì, tuo nipote, il famoso modello e attore argentino che nel tempo libero, oltre a farsi foto in biancheria intima, fa anche il cantante» alzo di mezzo tono la mia voce mentre attribuisco tutte le caratteristiche della presunta ragazza a Lautaro e mi rendo conto, per la millesima volta, di non avere niente in comune con lei. Ogni volta, è come se il mio cuore affondasse sempre un po' più in giù, arrivando fino alla punta dei piedi.

«Ti senti sminuita dalla figura di Oriana? Pensa a me, che mi vedo messo da parte da mio nipote» guardo Paulo come se avesse detto una bestialità. Di tempo ne è passato, e anche di acqua sotto i ponti- o di ragazze nel suo letto, mi verrebbe da aggiungere- ma lui continua ad essere convinto del mio amore sconfinato per Lautaro.

«Cosa vuoi dire?» voglio delle spiegazioni, voglio capire perché dopo tutto quello che gli ho dimostrato lui non cambia ancora idea.

«Ogni volta che c'era un problema tra di noi tu correvi tra le sue braccia! È successo a più riprese per le nostre litigate minori, ma è successo anche subito dopo la litigata che ha portato a separarci poco più di un mese fa, prova a capire come mi sento!» si ferma, come se si aspettasse una mia risposta che non arriva.

La verità è che la sua argomentazione mi sembra così debole da poter cadere da sola in qualsiasi momento, come se il minimo soffio di vento potesse spingerla giù. Mi sembra così strano che lui pensi che stia in piedi, che abbia un minimo senso quello che sta dicendo.

«Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Cerchi di paragonare quello che ho fatto io con quello che hai fatto- e che stai continuando a fare- tu?» esclamo, alzando la voce tutta d'un colpo e facendo passare un'ombra di inquietudine sulla sua pelle pulita.

«Parli come se fosse successo chissà cosa! Oriana è un'amica di Dolores, siamo andati a ballare insieme una volta e lo stesso discorso si può fare per le "interminabili passeggiate" al parco» adesso ha le braccia stese lungo i fianchi e le mani serrate a formare un pugno. La sua aggressività, quando non si satura completamente in campo, ha bisogno di essere mandata fuori anche nella vita reale, e questo è chiaramente uno di quei momenti.

«Perché era qui allora?» gli chiedo a bruciapelo, sparando a zero su tutto ciò che ha detto fino ad adesso. Lui sembra boccheggiare per un attimo, considerando i pro e i contro del dire la verità e quelli di dire una bugia a fin di bene.
Questa lotta si riflette perfettamente sul suo viso: le sopracciglia aggrottate, gli occhi stretti, le labbra mordicchiate dai denti e la fronte corrucciata.

«Era venuta a salutarmi, riparte tra poco» dice poi, con un tono talmente traballante da causare dei dubbi pure a se stesso. Gli lascio qualche secondo per riformulare la frase, per dirmi la verità, ma quando mi rendo conto che non lo farà senza una piccola spinta da parte mia mi decido. Faccio due passi verso di lui, diminuendo la distanza tra di noi e sperando di suonare almeno un po' convincente adesso.

«Ed era per il vostro saluto tragico che è scappata in lacrime?» allaccio le braccia sotto il seno e aspetto una risposta «Dimmi la verità, Paulo» puntualizzo, quasi sussurrando, implorandolo di dirmi una volta per tutte chi è questa ragazza e perché sono - o sembrano- tanto intimi.

«Lei è venuta qui per salutarmi, sì, ma poi mi ha baciato» comincia a spiegare lui, arrivando subito al sodo come piace a me. Le sue parole, però, mi toccano più di quanto sperassi. Mi sento come se, tutto d'un tratto, il mio stomaco fosse scomparso, lasciando un grande e doloroso vuoto nella mia pancia che mi fa quasi piegare in due. Sbatto gli occhi più volte. Si sono baciati.

E, d'altronde, potevo anche aspettarmelo. Era un mese che io e Paulo non ci scambiavamo nemmeno un saluto, né ci incrociavamo per strada, e io mi aspettavo che restasse religiosamente dedito a me come avevo fatto io con lui?
Sicuramente siamo due persone diverse, e il suo atteggiamento lo dimostra.

«Lei ti ha baciato quindi a te non ha nemmeno sfiorato la mente il pensiero di tirarti indietro, mi sbaglio?» ora che mi sembra di aver perso tutto, punto sull'aggressività. Se devo sapere cosa succede, avrò almeno il diritto di sapere tutto e non solo una parte?

«Sì, ti sbagli, perché mi sono tirato indietro. Non volevo che mi baciasse, non volevo che mi baciasse nessuno che non fossi tu» ammette, guardandosi nervosamente in giro e facendomi quindi capire che quella non è tutta la verità.

«È per questo che è scappata?» chiedo, in modo circostanziale, per capire anche solo dal suo sguardo quanto sta mentendo e quanto di ciò che sta dicendo è invece vero.

«No, io...» fa una pausa, sembra contare fino a dieci prima di convincersi e trovare il coraggio per ricominciare a parlare «Io avevo bisogno di distrarmi, di distogliere l'attenzione dal mio pensiero fisso da un mese ormai: tu» non mi lascio abbagliare da quelle parole perché so che sotto c'è qualcosa che sicuramente non mi farà piacere.

«Quindi?» chiedo infatti, aspettandomi un'altra secchiata gelata in faccia come minimo.

«Dopo essermi allontanato, l'ho baciata. Avevo bisogno di sfogarmi e sapevo di piacere a Oriana più del doppio di quanto lei piacesse a me, quindi ci avremmo guadagnato entrambi» fa una breve pausa, giocando con le proprie dita «Ma non è successo nulla, ci siamo solo baciati. Ho capito che era una follia prima che le cose degenerassero solo guardando questo» alza la mano destra, posizionandola davanti al mio viso, e la mia attenzione ricade subito sul pollice, dove ha un anello. Ma non è un anello qualsiasi, è il mio anello, quello che avevo tolto e lasciato nel comodino di Paulo la mattina dopo che avevamo fatto l'amore per la prima volta.

«Non penso di capire... questo anello cosa vuol dire?» chiedo, toccandolo timorosa. Sto attenta ad essere precisa con i polpastrelli, per evitare anche solo di sfiorare la pelle del ragazzo e provocarmi dei brividi inutili.

«Subito dopo la nostra litigata sono andato a cercarlo e l'ho trovato esattamente dove mi avevi detto che sarebbe stato. Mi sono sentito un idiota ad aver dubitato di te, ho provato a cercarti ma tu non rispondevi, così ho deciso di portarlo con me. Questo rappresenta quanto sono legato a te» me lo sventola ancora davanti alla faccia, come se fosse la prova decisiva in un processo molto importante.

«Questo non rappresenta proprio nulla! Se tu pensi che il fatto che tu non sia andato a letto con una modella per dimostrarmi di essere rimasto "fedele" a me mi possa far cambiare idea ti sbagli, e anche di grosso. Una relazione non è fatta solo di non-tradimenti, è fatta di fiducia, di sincerità e di forza di volontà. E io, dopo tutta questa storia, sinceramente, non ho poi così tanta voglia di tornare con te»

lollissimo

questo capitolo è stato un parto perché, anche se a scuola vado male (🙃) ho veramente poco tempo per mettermi lì e scrivere scrivere scrivere quindi da adesso in poi adattatevi!

Fe non vuole perdonare Paulo, voi cosa ne pensate? Fa bene? Fa male? Parlatemi!

sennò alla prossima,

ciaone❤️

¡Mala Mía!paulo dybalaWhere stories live. Discover now