| Fairy Tail | Oggi, Domani, Per Sempre

Capitolo 20

*Forse col tempo mi pentirò
Forse in futuro, ma adesso no
Forse più avanti ci penserò
Forse...o forse no*

Zeref pov
Puoi scappare se vuoi, corri pure finchè puoi.
Puoi fuggire quanto ti pare, tanto lontano non puoi andare.
Puoi sperare in una nuova vita, nella pace, nella gioia, nella felicità infinita.
Puoi credere di avercela fatta, ma non sai che non è la risposta esatta.
Puoi urlare dal dolore, con la spada trafitta nel cuore.
Soffrirai talmente tanto, che la morte sarà per te incanto.
Ma hai un buco nell'animo, ti libererai da quel fardello, il peso di un figlio morto troppo presto.
E siamo stati noi, lo ammetto, noi in questo mondo maledetto.
Ed hai pianto, urlato, però a noi non è fregato.
E alla fine hai capito che amore, fa rima con dolore.

Hai rischiato e rischi la vita, la tua morte sarà ormai predefinita.
Prova anche a batterti, siamo forti, finirai per ucciderti.
Ma tu lotti sempre, vai avanti nella vita facendo finta di niente.
Anche se difficile, ti rialzi, sappi però che saremo noi a riabbassarti.
Ti piegherai una volta per tutte, e tutte le persone a cui tieni saranno distrutte.
Proprio come quel giorno, quel piccolo bambino, quasi un neonato, un piccolo cagnolino.
E la colpa non è stata nostra, tu sei stato, è dopo ciò però, che hai imparato.
Nonostante questo, niente, hai preferito loro, come fossero foglie d'alloro.
Quelle foglie che gli antichi consideravano sacre, ma per noi loro non sono altro che pietre.
Pietre completamente inutili, e tutti gli sforzi che fai saranno futili.
Fidati caro il nostro traditore, che Jace finirà come il primo, senza pudore.
Questa, Dragneel, è la nostra minaccia, continueremo a cercarti, finché saremo faccia a faccia.
O. N.

Annaspo continuando a leggere e rileggere quelle parole. Persone senza anima, senza cuore. In mezzo, solo, nel buio che mi circonda, un ricordo vivido e travolgente nella mia testa, quel piccolo bambino biondo a cui avevo dato tutto, non è servito, perchè poi si è distrutto. Ucciso a sangue freddo per un mio errore, ucciso senza pietà, senza cuore. E a cosa sono servite le mie lacrime? A cosa sono servite le urla di Mavis? La colpa è solo mia. Sono stato sciocco, impulsivo, idiota, e a pagarne chi è stato? Mio figlio.

Respiro ripetutamente cercando di riprendere fiato. Una corsa, sono scappato. Sono riuscito a sfuggire a quei criminali, ma ora cosa faccio? Los Angeles non è più sicura. I confini sono ormai tutti occupati, cecchini dell'organizzazione ovunque. L'FBI non può intervenire, non servirebbe. Non si sa dove sia finito Loke. Suo figlio, Leo, dovrebbe essere al centro di Los Angeles con Jace, spero non li abbiano raggiunti.

Continuo a respirare profondamente, mi appoggio ad una parete. È tardi, molto tardi, è notte inoltrata. Fa freddo. Scivolo contro quel muro lentamente, fino a raggiungere il pavimento. Devo raggiungere Jace, devo metterlo al sicuro. Almeno lui si deve salvare. Devo raggiungere Natsu, andare in Giappone, riabbracciare la mia Mavis, baciarla di nuovo. Rivedere il mio nipotino Alex. Quanto sarà cresciuto? Ormai sarà davvero grande. E Sara...vedrò finalmente Sara. Non la vedo da quando aveva un anno. Sarà una donna ormai, una bellissima donna simile alla madre. Ricordo ancora i suoi enormi occhietti verdi, una piccola principessa. Vorrei davvero vedere mio fratello uccidere qualsiasi ragazzo le si avvicini, per non parlare di Alex, il carattere è quello del padre. E Lucy. Lucy si sarà svegliata? Lo spero. Spero stiano ridendo adesso, spero che Jace non sia preoccupato per me, sono consapevole di essere completamente sparito, dovevo scappare, mi stavano inseguendo e lo stanno facendo tutt'ora. La nostra base è stata scoperta, siamo stati tutti presi dall'organizzazione. Con l'aiuto di tutti i miei compagni, sono riuscito a scappare, solo io. Contavano su di me, contavano sul fatto di liberarmi, io poi avrei elaborato un piano con tutti gli altri agenti e Natsu, per aiutarli. Si sono fidati, e non li deluderò. Sono inseguito da un po' di ore. Mi hanno mandato questa fottuta lettera a ricordarmi di tutto. Tutto il male che ho provato, tutto il male che ho generato. Tutta la colpa che possiedo.