Capitolo 8

1.9K 92 61
                                    

Eddie avrebbe voluto distogliere lo sguardo da quella scena con tutto sé stesso.
Un discreto, impercettibile movimento della testa o anche solo degli occhi, e il dolore profondo che gli attanagliava il cuore forse si sarebbe alleviato.

Ma come poteva, d'altra parte? Togliendo il fatto che non era certo la prima volta che vedeva la lingua di Richie ficcata nella gola di Beverly, l'immagine che aveva esattamente davanti agli occhi lo ipnotizzava.
Nella notte fredda se ne stava semplicemente lì, fissandoli paralizzato, a emettere nuvolette di vapore bianco, ricordando vagamente una vecchia locomotiva a vapore.

Tremava.
Tremava tanto.
Era per il gelo o per la rabbia? Nemmeno lui lo sapeva.

Ma quando pensano di finirla? si chiese Spaghetti.
Si staranno trasmettendo un fantastiliardo di germi ogni secondo che passa. Bleah.
Bleah, pensava Eddie, ma nel profondo sapeva che non gliene sarebbe fregato niente dei germi, se fosse stato al posto della Rossa.
Forse era per questo che sul suo volto, oltre al disgusto, si poteva trovare anche lo sguardo assente di chi era nel bel mezzo di un film mentale da premio Oscar.
Occhi sognanti e bocca socchiusa, voilà. Perfetta faccia da pesce lesso.

Finalmente i due organizzatori della gita notturna si scollarono dopo aver inaugurato la serata con un lungo, interminabile bacio al sapore di erba.
Entrambi avevano già un'espressione beata, mentre Rich espirava quel fumo chiaro che si erano passati.
Beverly, canna alla mano ma sguardo sveglio (combinazione piuttosto interessante), appoggiò un gomito sulla spalla del Corvino che invece sembrava già mezzo andato (o forse era la sua espressione naturale) e invitò tutti i Losers a iniziare veramente quella serata con un semplice: "Okay. Chi ci sta?"

Gli altri cinque membri del gruppo se ne stavano seduti sopra un vecchio tronco d'albero crollato da chissà quanto tempo, tutti con le braccia conserte e le espressioni un po' preoccupate ripensando alle altre nottate passate come quella.

Bill era quello più irrequieto. Tutti nel gruppo avevano notato che quelle "sigarette speciali" avevano su di lui uno strano effetto: lo trasformavano in un convintissimo spogliarellista, anche nelle notti più fredde. Ma il fatto era che ultimamente era terrorizzato dal fare qualcosa di irrimediabilmente imbarazzante per un membro del club, per cui credeva di provare qualcosa.
Per questo lanciava occhiatine sfuggenti al ragazzino dai riccioli d'oro, l'Uomo della situazione. Che ovviamente era troppo impegnato a ripensare a Tartaglia che si arrampicava su di un abete con addosso solo degli slip a righe rosse e blu per accorgersene.
Denbrough e Uris erano stati i primi a prendere parte attivamente alle serate di divertimento alla Richie&Beverly.

Poi c'erano Ben e Mike.
Ben aveva giurato a sé stesso che sarebbe sempre rimasto perfettamente lucido durante quelle uscite dei Perdenti, perché sosteneva che almeno uno di loro dovesse farlo.
Mike non aveva mai ancora provato, ma non aveva mai giurato nulla, e in quel momento fissava il vuoto cercando di decidere se imitare Bill e gli altri o restare fedele a Ben.
Optò per la prima, mentre Hanscom lo guardava rassegnato.

E Eddie.
Spaghetti stava seduto con la testa affondata tra le spalle tra i gue gruppi, gli Assidui Bill e Stan e i Non-Contaminati Ben e Mike. Non a caso.
Tutti avrebbero detto che Kaspbrak fosse un bimbo puro e delicato, ma sotto la scorza del ragazzino asmatico il succo era questo: fumava erba nelle sere come quella da circa un anno e non se ne pentiva minimamente.

🎈

La luna illuminava di un bagliore argenteo i rami di pini e abeti in quel bosco.
Rischiarava di poco le tenebre che ammantavano tutto il paesaggio, ma in una notte senza stelle come quella non si poteva pretendere molto.
Un'atmosfera spettrale ricopriva il luogo incantato dove sette ragazzi si erano ritrovati per passare una bella serata.

Loose Ends - A Reddie fanfictionWhere stories live. Discover now