16. Pollo e waffle prima dei casini... Una garanzia

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(nella foto Mike Vix... Vi starete chiedendo perché stavolta è una persona e non un occhio e poi i capelli... Allora, Mike è uno dei primi personaggi che ha preso forma nella mia testa, caratterialmente, poi una sera guardando un film ho visto Dane DeHaan e ho pensato "è lui" e così ecco l'aspetto fisico)

Ehi, Allison!

Mi sveglio di scatto, e pesto quasi la testa contro Veronica, che mi fissa dall'alto.

Gli punto il dito contro. "Svegliarmi col pensiero non è una buona idea"

"Ssshh non urlare" sibila lei "Andy sta dormendo di sopra e abbiamo da fare"

Adrenalina esaurita. Mi accascio di nuovo sul materasso, stropicciandomi gli occhi.

"Che c'è?" borbotto.

"In piedi e vestita, oggi mi fai da partner" replica Veronica.

"Come Joe West ed Eddy Thawne?" rilancio io "No perché in quel caso tu fai Eddy"

Si allontana a grandi passi. Ancora prima che Veronica ritorni nel mio campo visivo mi arriva una maglietta in faccia. Che piacevole risveglio.

Il messaggio è più che chiaro così di malavoglia mi alzo, indossando la maglia verde scuro che Ver mi ha lanciato e un paio di jeans scuri a vita alta. La rossa mi osserva, compiaciuta del suo successo. Prima di uscire infilo i miei anfibi neri, allacciando le stringhe un po' a casaccio.

"Ho fame" brontolo mentre scendiamo le scale.

Non l'avessi mai fatto. Rumori concitati arrivano dal piano superiore e Veronica fa appena in tempo ad afferrarmi il polso prima che Andy sbuchi dalla porta della sua camera/dormitorio maschile.

Il ragazzo fissa costernato nella nostra direzione, poi realizzo che non può vederci.

Ora presumo sia il momento in cui descrivo come ci si sente ad essere invisibili. Beh è strano, decisamente strano. Hai la piena consapevolezza del tuo corpo, ma quando provi a guardarti, per esempio, le mani non vedi nulla; al che il tuo cervello va completamente in pappa perché collega il nulla al non esistere, e il non esistere uguale morte. Insomma un casino.

Poi, come evitare il fatto che Andy sia senza maglietta, solo un paio di pantaloni lunghi del pigiama. Sento Veronica deglutire impercettibilmente al mio fianco.

Il ragazzo scuote la testa, assonnato e se ne torna in camera. Io e Veronica ci affrettiamo a mettere più distanza possibile tra noi e la camera, silenziosamente.

"Mi vuoi spiegare che succede ora?" sussurro una volta arrivate in palestra.

"Ho bisogno del tuo aiuto oggi, Andy non mi permetterebbe di farlo perciò ho bisogno di te" risponde, facendomi segno di scendere fino alla palestra inferiore.

"A proposito" ricordo con un ghigno "Come è andata ieri sera?"

Si volta lanciandomi uno sguardo capace di gettarmi addosso venti bottigliette di fuoco greco.

Faccio cenno di chiudermi la bocca con la zip e Veronica annuisce soddisfatta.

Una cosa che mi stupisce sempre della palestra interrata è la tecnologia, le pareti interamente bianche permettono di ricreare qualsiasi luogo e il pavimento può tramutarsi in una piscina - anche se non ho molta voglia di farmi un tuffo date le recenti esperienze -. Sulle pareti poi, si aprono un'infinità di porte, che conducono nel vero cuore del Quartiere 1.8: tutto il sistema sotterraneo, che comprende delle celle, un magazzino abbastanza fornito, un'uscita di emergenza e altre stanze di cui non so il contenuto.

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