CAPITOLO 15

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SKYE

Non so a cosa pensare. O meglio, so a cosa dovrei pensare, biologia, ma non ci riesco. Provo a rileggere per la quinta volta pagina 20 del libro, che dovrebbe illustrarmi e spiegarmi la struttura delle cellula, ma già alla seconda riga sto ripensando a Luke e alle sue labbra sulle mie. Dovrei smetterla, seriamente. Il fatto di non sapere cos’è significato per lui quel bacio e cosa siamo ora, mi sta  provocando una confusione tremenda in testa, e non so come uscirne. Aiuto.

Sento il cellulare vibrare sopra la scrivania, e siccome non riesco a studiare, lo prendo e guardo chi è.

Luke.

Oh santo cielo.

 Interessante biologia?

 Le farfalle cominciano ad agitarsi dentro il mio stomaco.  

 No.

Ti serve aiuto?

E’ tutta colpa tua se non riesco a capirla. Quindi no, non ho bisogno di aiuto, grazie.

 Okay. Forse sono stata un po’ cattiva. Ma mi da fastidio. Non lui, ma il fatto che si stia comportando normalmente. Come se il bacio non ci fosse stato, come se ieri sera non fosse successo niente. E forse non è successo veramente niente di particolare, e sono solo io che mi sto illudendo. No, ieri sera ci siamo baciati. Lui mi ha baciata. Non può aver rimosso tutto.

 Posso venire da te?

Cosa..? Perché? Luke, devo studiare.

 Mi vedo già una F scritta a caratteri cubitali, sopra il mio compito. Mi copro il viso con le mani e mi lascio cadere a peso morto sul letto. Voglio urlare. Così apro la bocca, ma tutto quello che riesco ad emettere è un gemito strozzato. Fanculo.

Il cellulare comincia a squillare, mi alzo velocemente e il nome di Luke lampeggia sullo schermo. 

 ≪Luke?≫ rispondo al secondo squillo. Perché mi sta chiamando se stavamo chattando su whatsapp?

≪Skye?≫

Appena sento la sua voce, tutto dentro di me si calma.

≪Cosa c’è?≫ gli chiedo, cercando di nascondere la felicità.

≪Devo parlarti.≫ mi risponde con un sospiro. ≪E ho voglia di vederti.≫

Sento il cuore gonfiarsi e ho paura che possa uscire dalla cassa toracica. Sembra una sensazione quasi insopportabile. Stendo le gambe davanti a me e mi sgranchisco le dita dei piedi.

≪Luke…≫

Se lo faccio venire, posso dire addio a Biologia. ≪Io dovrei studiare.≫

≪Lo so. Ma ti posso aiutare io.≫

“Skye, non cedere. Non farti convincere.” Mi dice la mia vocina interiore. Ma non ci riesco, io ho bisogno di vedere Luke. Ho bisogno di spiegazioni, chiarimenti e di lui.

≪Okay.≫ gli rispondo, scuotendo la testa, già disperata per il voto che prederò nel compito.

≪Sono lì tra dieci minuti.≫ e riattacca.

Okay.

Okay.

No, non è niente okay.

Ho solo una maglietta extra large addosso, sono senza reggiseno, con i capelli racconti in una crocchia spettinata e senza trucco. Non è niente okay. E cosa dico a mio padre?

Scendo dal letto in fretta, e corro giù per le scale, saltando l’ultimo gradino.

≪Papà!≫ urlo, per trovarlo.

≪Sono in soggiorno!≫ mi urla a sua volta.

Quando arrivo in soggiorno, lo vedo seduto sul divano a leggere un giornale.

“Okay, Skye. Trova le parole giuste.”

Lui alza la testa e mi guarda con fare interrogativo. Io gli sorrido perché non so che altro fare.

≪Papà, tra dieci minuti arriva un mio amico per aiutarmi con Biologia.≫ gli annuncio, facendo un passo verso di lui.

≪Non riesci a capirla da sola?≫ mi chiede, inclinando la testa.

Me l’aspettavo, questa risposta. Quando riguarda la scuola, lui diventa immediatamente severo. Devo farcela da sola, essere indipendente, prendere sempre bei voti, pensare al mio futuro. Il fatto che io mi faccia aiutare in Biologia ovviamente lo turba, perché vuol dire che non ce la faccio da sola. Ma non mi interessa quello che sta pensando. Luke non sta venendo qui per Biologia.

≪Ho solo qualche difficoltà.≫ gli rispondo, fissandolo. Il che potrebbe anche essere vero, ma per ora non posso saperlo dato che non ho ancora iniziato a leggerla.

≪Okay.≫ dice, abbassando la testa sul giornale appoggiato sulle sue ginocchia. ≪Cerca di capirla, okay?≫

≪Okay.≫ gli rispondo, voltandomi per tornare in camera.

≪Ah, Skye!≫ mi chiama.

Io mi fermo e ritorno a guardarlo.

≪Sì?≫

≪Dove sei andata ieri sera?≫

Potrei fargli la stessa domanda, visto che non c’era quando sono uscita e nemmeno quando sono ritornata a casa. È rientrato alle due di notte. Ma ora non ho il tempo di indagare.

≪Sono uscita con Emily. Sai, la nuova amica di cui ti ho parlato?≫

E dicendo quella frase, mi accorgo che è da una settimana che non parliamo più. Un senso di tristezza comincia ad espandersi nel mio petto.

≪Sì Sì, mi ricordo.≫ sorride, leggermente. ≪Mi fa piacere che tu sia riuscita a fare amicizia con qualcuno.≫

È così strano anche per lui. Se lo dicessi a mia madre, lo troverebbe strano pure lei. È sempre stato strano che io avessi degli amici per loro. Forse anche per me…

Il campanello suona e io sobbalzo. Mi guardo i piedi scalzi, le gambe nude fino al ginocchio. La maxi t-shirt che mi arriva fino a metà coscia. Luke dovrà vedermi così. Non voglio farlo aspettare fuori, e nemmeno in soggiorno con mio padre.

≪E’ arrivato il mio amico. Vado ad aprirgli la porta e poi saliamo in camera.≫

≪Va bene.≫ mi risponde mio padre, ritornando a leggere il giornale. Non so se abbia capito che è un amico maschio. Ma non m’importa, meglio così.

 Mi faccio coraggio e vado ad aprire la porta. 

EHY THERE! 

COME OGNI VOLTA, SCUSATEMI PER IL RITARDO. HO NOTATO DI AVER PERSO ABBASTANZA LETTRICI, MA C'ERA DA ASPETTARSELO. 

GRAZIE COMUNQUE A TUTTE QUELLE CHE CONTINUANO A VOTARE, VIVIBI. 

CERCHERO' DI AGGIORNARE AL PIU' PRESTO, BYEE 

Serena. 

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⏰ Last updated: Oct 26, 2014 ⏰

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Magnets| Luke HemmingsWhere stories live. Discover now