Chapter Twenty-Five: The Broken Rule

Start from the beginning
                                    


Aggiunge Jess sgranando gli occhi in maniera teatrale, per poi soffocare una risata nell'ennesimo bicchiere di birra.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Aspetta, aspetta... Sbaglio o Joyce era - cito testuali parole - "incomprensibile e maledettamente barboso"?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Non rinnego niente di tutto ciò. Ma ridurre un capolavoro della letteratura moderna ad una brutta copia dell'Odissea è davvero scandaloso. E da quel giorno, il fatidico 17 marzo del 2012, ho stabilito una nuova regola: non frequentare mai più ragazzi stupidi.
𝓙𝓮𝓼𝓼: E hai rispettato questa regola negli ultimi cinque anni?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Naturalmente. Tranne una volta. Spring break 2014. Ma per Travis Parker e i suoi addominali questo e altro!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Bene, allora... Brindiamo a questo!


Propone agitando il suo bicchiere mezzo vuoto.


𝓡𝓾𝓫𝔂: A Travis Parker?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Alle regole infrante!


Esclama un po' alticcio, facendo scontrare il suo boccale di birra con il cocktail fruttato di Ruby.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Sai, mi ero fatto un'idea totalmente sbagliata su di te.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Bionda e bella, uguale oca senza cervello. Ci ho preso, vero?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ragazza popolare, magari anche capo cheerleader. Bevi solo Cosmopolitan, trucco e capelli sempre impeccabili... Scommetto che sei stata persino reginetta del ballo al liceo!
𝓡𝓾𝓫𝔂: Quella stronza di Tiffany Johnson mi ha soffiato la corona, è una ferita ancora aperta.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ti avevo presa per un fottuto stereotipo. Sei molto più di questo.


Ruby, ancora intenta a sorseggiare il suo cocktail colorato, alza finalmente lo sguardo e incontra quello di Jess.


𝓡𝓾𝓫𝔂: Ti ringrazio.


Risponde continuando a sostenere lo sguardo di Jess. Quella gara di sguardi si conclude con la resa di Jess, il primo dei due ad abbassare il capo e rivolgere i suoi occhi assorti altrove.


𝓡𝓾𝓫𝔂: Un penny per i tuoi pensieri.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Come?


Risponde Jess sovrappensiero, quasi come se negli ultimi secondi fosse stato in un universo tutto suo.


𝓡𝓾𝓫𝔂: Hai la testa altrove. A che pensi?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sai, non avremmo dovuto fare sesso al primo appuntamento.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ed ecco che rovina tutto quanto! Perchè tiri in ballo questa cosa ora? Avevo quasi rimosso il fatto che tu mi avessi vista nuda!𝓙𝓮𝓼𝓼: Peccato, perchè io invece me lo ricordo piuttosto bene!
𝓡𝓾𝓫𝔂: Rettifico. Posso darti uno, due, tre penny... Basta che tieni per te questo tipo di pensieri per il resto della tua vita.


Esclama Ruby tirando fuori il portafogli dalla sua borsetta, alla ricerca di qualche spicciolo.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Dico sul serio! Ci saremmo risparmiati settimane di imbarazzo!
𝓡𝓾𝓫𝔂: Aspetta, hai detto che era un appuntamento?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non ho detto questo.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Sì invece, poco fa.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Beh, non lo era.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ah, mi sembrava...
𝓙𝓮𝓼𝓼: È solo che... Avevo il morale a pezzi, e in quanto uomo avevo delle e—
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ti prego, non dire "esigenze", potrei vomitare.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Esigenze.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Lo ha detto. Ew.


Esclama rabbrividendo soltanto al pensiero.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Il punto è che... Sono contento di aver represso i nostri "impulsi sessuali", mettendo la professionalità al primo posto.
Ci siamo conosciuti meglio e— insomma, sappiamo entrambi una delle politiche aziendali afferma che le relazioni tra colleghi sono altamente sconsigliate.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Lo sappiamo?


Domanda Ruby confusa, come se fosse la prima volta in vita sua in cui ne sente parlare.


𝓡𝓾𝓫𝔂: Già, altamente.


Ripete Ruby più a se stessa che all'amico, cominciando a giocare nervosamente con la cannuccia del suo drink.
Jess, d'altro canto, manda giù la sua birra tutta d'un fiato, cominciando a sentire la mente leggermente annebbiata a causa dell'alcol. 
Quel silenzio imbarazzante viene interrotto qualche secondo dopo dal ragazzo che, terminata la sua birra tutto d'un fiato, poggia il boccale ormai vuoto sul tavolino e attirando con quel suono l'attenzione di lei.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Altro giro?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Altro giro.

[...]


- The morning after -

𝓡𝓾𝓫𝔂: Quando hai detto che le relazioni tra colleghi sono "altamente sconsigliate", ti riferivi ad una clausola del contratto che ho firmato in particolare, o parlavi di una sorta di "regola non scritta"? Insomma, una di quelle che nessuno rispetta... Hai presente Grey's Anatomy? Lì tra colleghi ci danno dentro come ricci, insomma—


Ruby e Jess si trovano nella camera della bionda, entrambi distesi sul suo letto, senza vestiti e con lo sguardo rivolto verso il soffitto.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Deja-vu, non trovi?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ho infranto un'altra regola, di nuovo, non ci posso credere. Ho infranto la regola e tu sei mio complice. Dannazione!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non mi definirei "stupido". Scommetto che il tizio dello Spring Break—
𝓡𝓾𝓫𝔂: L'altra regola, idiota!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Solo un secondo...


Esclama ridacchiando sotto i baffi per poi afferrare il suo cellulare, che qualche secondo prima aveva cominciato a squillare. Dopo aver letto il mittente della chiamata, Rory Gilmore in persona, Jess tentenna per qualche secondo, decidendo infine di ignorare la chiamata.


𝓡𝓾𝓫𝔂: Chi era?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Nessuno.


Risponde vago impostando la modalità silenziosa per poi poggiare nuovamente il telefono sul comodino.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Dicevamo... Com'è che ci danno dentro i personaggi di Grey's Anatomy? Parli di rendez-vous nella camera mortuaria? Sveltine negli ascensori? Tra una colonscopia e l'altra?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Sei disgustoso.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ma ti piaccio.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ah, sì? E cosa te lo fa pensare?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Lo hai detto tu.
𝓡𝓾𝓫𝔂: L'ho detto io?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ieri sera, dopo il terzo Cosmopolitan. Hai detto una cosa del tipo "Jess, mi piaci da impazzire. So che sei il mio capo, ma l'altra sera ho sognato di leccare i tuoi—"
𝓡𝓾𝓫𝔂: Okay, basta così. Ti prego, ti prego.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che c'è?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Non ho mai detto una cosa simile. Te lo assicuro.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Forse non hai usato testuali parole ma ti giuro che—
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ho capito, ho capito. Vado a seppellirmi.


Conclude la bionda lasciando sprofondare la sua testa sul cuscino.

Gilmore Girls: Here We Go AgainWhere stories live. Discover now