Chapter Twenty-Eight: The Wrong Reason

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- Hartford, Huntzberger Manor -

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- Hartford, Huntzberger Manor -

Logan si alza bruscamente dalla sedia con l'intento di rincorrere la sua fidanzata, ma tutta la rabbia repressa nei confronti della sua famiglia gli impedisce di abbandonare la stanza, non prima di avergliene dette quattro.


𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Che razza di problemi avete?


Domanda Logan con un tono di voce esageratamente alto, che fa letteralmente sobbalzare la piccola Liv.


𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Tesoro, perchè non andiamo di sopra a giocare con le bambole di porcellana della nonna? Josh, coraggio, vieni anche tu!

La bambina, che da dieci minuti buoni stava giochicchiando con la sua porzione di broccoli, coglie l'occasione di svignarsela e acconsente senza fare troppe domande.
Prima di lasciare la stanza, Honor tira una leggera pacca sulla schiena al fratello, come per dire "Io sono dalla tua parte".

𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Logan, tuo padre ed io stavamo solo cercando di―
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Cosa? Che cosa? Sentiamo, cosa cazzo stavate cercando di fare?
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Logan Huntzberger, non osare rivolgerti a tua madre in questo modo!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Avete organizzato questa cena a che Pro? Cercavate di umiliarla o qualcosa del genere? Di sabotare la nostra relazione? Coraggio, sono tutto orecchie.
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Niente di tutto ciò, stavamo soltanto cercando di capire come avete intenzione di crescere nostro nipote.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non è "vostro nipote". È "nostro figlio". E per la cronaca, non è affar vostro. Ha smesso di esserlo nel momento in cui mi avete pregato di convincerla ad abortire!
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Eri promesso ad un'altra donna, Logan. Una donna con cui eri impegnato da almeno un anno. Cosa penserà la gente? Quando farà due più due e capirà che questo bambino è stato concepito il giorno in cui Odette è andata a scegliere i fiori per il ricevimento?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non me n'è mai fregato un accidenti di ciò che pensa la gente, e di certo non inizierò adesso.
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Ah, no?

Interviene il Signor Huntzberger, che fino a quel momento era rimasto in disparte e aveva lasciato la parola a sua moglie.

𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Eppure ti interessava quando sei venuto da me strisciando, dopo il fiasco a San Francisco. Ti interessava anche quando ti ho aiutato a farti un nome, a conoscere la gente giusta, a farti strada questo mondo che dici tanto di odiare.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ma questo che diavolo c'entra?
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Non mi pare di averti puntato una pistola alla tempia, quando ti ho incoraggiato a prendere in moglie Odette. Io e tua madre avremmo anche forzato un po' la mano, ma siete due adulti consenzienti, la scelta è stata soltanto vostra.

Logan non riesce proprio a trattenere una risata.


𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ah, sì? Questa è proprio bella.
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Che cosa vorresti dire?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ti prego, papà... Odette non mi ha mai amato. Ed io non ho mai amato lei. Tutto questo fidanzamento è stato una pagliacciata, fin dal primo momento. Perchè credi passasse così tanto tempo a Parigi, mentre eravamo fidanzati?
Ci siamo lasciati trascinare da una cosa più grande di noi, questo non è amore. Questo è accontentarsi.
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Quello che dici non ha alcuna importanza, il punto è che avevi preso un impegno ed hai mandato tutto a puttane. Insomma... La tua specialità!
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Mitchum, ti prego. Abbiamo già avuto questa conversazione...
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Mi hai messo alle strette. Cinque anni fa ti ho chiesto un favore ed improvvisamente mi sono trasformato nel tuo fottuto burattino. Gli incontri combinati, gli eventi pubblici, ti ho assecondato in tutto e per tutto. Perchè... Te lo dovevo, l'ho fatto perchè pensavo fosse la cosa più giusta da fare.

Mitchum alza gli occhi al cielo, aspettando che suo figlio dia un taglio a quell'inconcludente monologo.

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Credevo che fosse il meglio a cui io potessi aspirare. Dico sul serio!
Un buon lavoro, una "brillante" carriera davanti. Una donna bellissima al mio fianco, con una famiglia rispettabile e un fondo fiduciario degno di nota.
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Già, perché lo era!

Logan scuote la testa, ignorando le parole della donna e continuando ad imprecare tra sè e sè.

𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: E mentre quella povera sciagurata impazziva con i preparativi per le nozze, tu te la spassavi con uno dei tuoi innumerevoli passatempi del college.

A quel punto, Logan non ci vede più dalla rabbia. Si avvicina pericolosamente al padre, ad appena venti centimetri dal viso dell'uomo.
Vorrebbe prenderlo a pugni all'istante, ma decide di dargli un'ultima occasione per ritrattare.

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Come diavolo hai chiamato Rory?

La signora Huntzberger, preoccupata dalla piega che sta prendendo la conversazione, si appresta a dividerli, prendendo suo figlio in disparte e sperando di farlo ragionare.

𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Tuo padre intendeva dire che c'è un motivo se le cose non hanno funzionato tra te e Rory la prima volta. Venite da due mondi diversi. Avete aspirazioni diverse, desiderate cose diverse.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Questa è una bella stronzata!
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Non sapeva niente di Londra, vero?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Di cosa?
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Mitchum mi ha detto della tua nuova posizione. Mi ha detto che vogliono che tu ti stabilisca in maniera permanente in Europa. Che la tua presenza è di vitale importanza per―
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Visto che "Mitchum" ti dice tutto, saprai anche che gli ho chiesto alcuni giorni per valutare la loro offerta.
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Non avrà pensato davvero che tu avresti rinunciato alla tua carriera per vivere nello scantinato del suo patrigno?
Sì, Honor si è lasciata sfuggire qualche dettaglio riguardo alla reggia in cui hai trascorso questi ultimi sei mesi...
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Stiamo ancora valutando diverse ipotesi, ma... Anche se fosse? Forse il ruolo del grande imprenditore non fa per me, forse sono più il tipo da "vita di provincia".
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Forse non sei il figlio che pensavo che tu fossi.

Interviene nuovamente il signor Huntzberger, costringendo Logan a rivolgergli nuovamente la parola.

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Già... Forse no.

Si limita a commentare Logan, sostenendo lo sguardo di Mitchum un'ultima volta.

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Direi che per oggi ne abbiamo avuto a sufficienza delle vostre stronzate. Dico a Rory che ce ne andiamo.

Gilmore Girls: Here We Go AgainWhere stories live. Discover now