Solo tu

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~~Sospiro. Non posso rimanere impassibile di fronte a quest'immagine. << Parla >> cerco di essere dura, di mantenermi fredda e distaccata, credo di riuscirci. Noto come i suoi occhi lucidi si spalanchino, quasi avesse paura di qualcosa. Prima che io possa accorgermene mi stringe tra le sue braccia, mi stritola, io resto impietrita, sia per lo stupore, sia per l'assurdità di quella situazione. Jorge affonda il volto nell'incavo sinistro del mio collo, inala il mio profumo e io mi sento venire meno. Come si fa a rimanere impassibile a tutto questo? << Mi sei mancata Sweety...mi è mancato il tuo profumo >>. Deglutisco. Il suo fiato caldo si infrange sul mio collo, anche a me sono mancate le sue braccia, il suo profumo...sembra passato un secolo. Devo rimanere lucida. Non posso permettermi debolezze. Chiudo gli occhi, incapace di muovermi e sussurro << Sei venuto qui solo per dirmi questo? Perché se è così, puoi andartene >> e Dio solo sa quanto mi costa parlargli in questo momento. Lui allenta la presa e io riesco finalmente a trovare il coraggio di fare un passo indietro. Impongo una certa distanza avvicinandomi al letto e sedendomici sopra. << No...non sono venuto qui per questo >> lo vedo chinare il capo e sospirare. Fa un passo verso di me ma io lo fermo sollevando la mano destra << No. Non farlo. Resta lì >>. In un primo momento Jorge sembra non sapere che fare ma alla fine rispetta la mia decisone facendo un cenno col capo. << So che ti ho fatto del male, molto. Ma ti giuro che era l'ultima cosa che volevo >> ha lo sguardo fisso sul pavimento mentre sembra stia cercando le parole giuste da dire. << Credimi ti prego se ti dico che l'ultima cosa vorrei in questo mondo è farti del male >> << Però me ne hai fatto. E molto anche. Non puoi immaginare quanto >> le parole escono dalla mia bocca senza neanche che io ci rifletta. Jorge stringe le labbra come se quello che ho appena detto lo abbia ferito. << Lo so. E hai perfettamente ragione ma in questo momento io potrei giurarti su di te che se potessi tornare indietro non lo rifarei. Non lascerei che lo shock per aver rivisto Sarah prenda il sopravvento sui sentimenti che provo per te >> << Su di me? Lo giureresti su di me? E perché non su di te? >> chiedo incrociando le braccia e sollevando il mento. << Perché tu sei più importante della mia stessa vita >> il suo torno fermo e sicuro, i suoi occhi che si rispecchiano nei miei come se mi stesse chiedendo di leggervi dentro la verità. Il fatto che non riesca a trovare l'ombra del dubbio nei suoi occhi mi indebolisce, mi fa credere che ciò che sta dicendo sia vero e una parte di me lo vorrebbe, lo vorrebbe davvero ma...l'altra parte è così ferita che si impone di non farlo. << Cos'è successo Jorge? Cos'hai provato quando lei ti ha baciato? >> trovo il coraggio di chiedere, non sicura di voler sapere la risposta. << Ero...frastornato, ancora non riuscivo a credere che lei fosse viva ed era lì...per un attimo, per una frazione di tempo sono tornato indietro nel tempo. È stato come tornare al momento dell'incidente capisci? Io non ero più qui, avevo 16 anni, lei stava per attraversare la strada, sento il suono dell'auto ma lei...questa volta arriva tra le mie braccia sana e salva. Non so come spiegarlo...e non voglio di certo usarlo come scusa perché so che non lo è. Sto solo cercando di farti capire quello che è successo. >> << E dopo il bacio? >> << Quando ho incrociato il tuo sguardo mi sono sentito morire dentro. Vedevo come lentamente ti rompevi in mille pezzi dinnanzi a me e sapevo di esserne il responsabile, io. Non sapevo che fare, ero ancora frastornato dall'arrivo di Sarah. Ma sapevo che non potevo vederti così, mi faceva male, qui >> poggia la mano destra sul cuore mentre fa un passo avanti, come se non lo potesse controllare. << Mi sono concentrato su Sarah, sentivo le sue parole, quando mi diceva che non era colpa mia e...e sai cosa mi è venuto in mente? >> ride, una risata sarcastica, sofferente. << Cosa? >> << Mi è venuto in mente...quando una pazza ha rischiato quasi di farsi uccidere per dimostrarmi che non era stata colpa mia >>
*Flashback*
Il suo volto si incupisce << Che cosa vuoi fare Martina?! >> osservo la strada e vedo un auto che sta arrivando << Io mi fido di te >> corro allontanandomi da lui, mettendomi al centro della strada nello stesso istante in cui una macchina si avvicina a velocità supersonica, probabilmente è guidata da un ubriacone e questo mi spaventa perché non lo avevo previsto. La macchina si avvicina sempre di più anche se chiudo gli occhi posso sentirne il rumore << NOOOO MARTINAAAAAAAAAAAAAAAA >> e poi un fascio di luce bianca.
*Fine flashback*
Sorrido istintivamente mentre ricordo quel momento. << Quel giorno ero indeciso se strangolarti o abbracciarti... >> << Sì...me lo ricordo >> dissi ricordando la sua reazione successiva. << Quella sera stessa, nel mio letto...rimasi sveglio ad osservare il soffitto, cercando di mettere in ordine tutto ciò che era successo in quel giorno. Definitivamente, un giorno che non dimenticherò mail. Il più turbolento della mia vita. Insomma prima la storia di Fernando, poi Sarah che era arrivata come un ciclone nella mia vita, pronto a mettermi tutto sottosopra... >> sento un nodo in gola al sentire quella frase << A...a rovesciare i tuoi sentimenti? >> chiesi con voce tremante mentre lo guardavo. Per un attimo lo vidi chinare il capo prima di rispondere. << Sì, un ciclone pronto a rovesciare i miei sentimenti...o almeno questo era quello che credevo. Ero così confuso. Non riuscivo a smettere di pensare ai tuoi occhi, il tuo sguardo. Sarah era lì accanto a me, mi ha raccontato di tutto ciò che le era successo dal risveglio in poi, di come mi ha trovato, mi ha chiesto del tatuaggio...mi ha... >> << Ha dormito con te? >> la domande sorge inevitabilmente. Chiudo gli occhi perché so che la risposta farà male, molto male. << Martina... >> << Rispondi e basta. Sì o no. Voglio una risposta secca >> per qualche secondo resta in silenzio, poi lo sente sussurrare << Sì... >>. Merda. Volevo andare in fondo a questa storia? Non credo. << Jorge, vattene per favore >> << Martina non è mai successo niente tra noi! Non c'è stato un momento, una frazione di secondo nella quale io sia riuscito a non pensare a te. Lo sai benissimo, ho cercato di parlarti più volte ma tu non mi volevi sentire. E io sapevo che tu stavi soffrendo, ma non dovevi! Non volevo che tu lo facessi! Volevo stringerti a me e... >> << Non te lo avrei permesso! >> << Lo so! E so anche che in quel momento mi odiavi a morte! Ed è per questo che ho fatto appello a tutte le mie forze, ho cercato di darti tempo per sbollire ma...eravamo arrivati entrambi al limite io non ce la facevo più a vederti in quello stato e a non fare nulla. Ho anche pensato di rapirti! >> << Tu hai pensato di...cosa?! >> sono sconvolta, distrutta e confusa, una risata isterica alle sue parole è la prova di tutto ciò. << Sì...mentre dormivi...volevo portarti da qualche parte dove non ci fosse via di fuga, dove avresti dovuto ascoltarmi e basta ma sapevo che non era giusto...sapevo che dovevo rispettare i tuoi tempi >> << Jorge, davvero, ho bisogno di stare da sola, vattene >> << Voglio mettere in chiaro le cose. Finiamo di parlare! >> << NON.ORA.JORGE VATTENE! >> mi stavo innervosendo un'altra volta, non riuscivo a controllarmi, era più forte di me. Mi coprii la faccia con la mano sinistra perché sapevo che i miei occhi stavano inumidendo. Con la mano libera indico la porta per spingerlo ad uscire. << Sweety... >> mi afferra il polso e scatto in piedi trovandomi di fronte a lui. << JORGE TE NE DEVI ANDARE! >>. Mi guarda con gli occhi spalcati, deglutisce << Va bene, sappi che io e Sarah abbiamo sempre e solo parlato... >> << VAI! >> finalmente sembra darmi ascolto, si dirige verso la porta ma prima di uscire sussurra << Questa conversazione non è finita >>. Quando la porta si richiude torno a gettarmi sul letto, sotto le coperte. Nella mia mente cominciano a ripassare tutte quelle frasi, tutte quelle parole, scoppiai a ridere nuovamente, un'altra risata isterica ripensando al fatto che voleva rapirmi. Dice che non ha smesso di pensare a me, dice che sono la cosa più importante della sua vita...ma la cosa peggiore è con nonostante tutto il mio cuore non smette di crederci. Stupido cuore, vuoi farti del male, vuoi farmi del male, ma perché? A volte vorrei che ci fosse un pulsante, un bottone, un qualcosa che consenta di spegnere le emozioni ed usare solo la testa...ma purtroppo non c'è, non esiste. Siamo prigionieri dei nostri sentimenti e per quanto possiamo a provare a lottarci contro, loro sono più potenti, sono qualcosa di irrazionale, qualcosa che manda in tilt il cervello. Queste sono le emozioni, una doccia fredda che puoi solo sopportare...e sai cosa? Non ti ci abituerai mai. Mai. Quella sera fu difficile riuscire a dormire, quando finalmente chiusi vidi due occhi azzurri, una pelle chiara, capelli lunghi e rossi. Sarah. Dietro di lei c'era Jorge con il capo chino. Mi sveglio di soprassalto tutta sudata. Sono le 6. Fanculo. La sola immagine di quei due insieme mi urta i nervi, mi fa salire la rabbia alle stelle. Apro il cassetto, Anahi qualche giorno fa mi diede dei medicinali che favoriscono il sonno, mi aveva visto stanca, decido di prenderne una nella speranza che mi aiuti davvero.
Mi svegliai alle 10:25. Fortunatamente avevo solo dormito. Uscii dalla stanza e in breve tempo Lola mi servì la colazione. Ero sola in casa, il che era un bene per me. Decisi di farmi un bagno rilassante con i sali, rilassante sì, ma i pensieri nella mia testa non volevano prendersi una pausa.
Mi misi un vestito leggero, color pesca, a giro maniche, ricamato sul colletto e lungo fin poco sopra al ginocchio. Oggi faceva caldo. Mi siedo al piano e accarezzo i tasti. Okay, posso farlo. Prendo il cellulare e registro ciò che sto per suonare e cantare. << Ya decidi'. Me voy de aquí. Esta historia fue un lindo sueño para mi. Aqui dejaré mi corazon >>
Ho deciso, vado via. Questa storia è stata un bel sogno per me. Qui lascerò il mio cuore. Chiudo gli occhi e continuo a cantare
<< No tiene sentido quedarse aqui si tu mirada ya no es para mi. Si ya eljiste ella para ti...Dificil sera para mi no llorar pensando en tus ojos >>
Non ha senso restare qui, se il tuo sguardo non sarà più per me. Se hai già scelto lei per te. Difficile, sarà per me, non piangere pensando ai tuoi occhi. Ed è ironico e stupido che proprio mentre canti questo pezzo due lacrime solchino le mie guance.
<< Lejos estas de mi dias ahora que necesito tenerte. Solo un momento para respirar. Te extraño sabes para mi seras la luz que iluminará mis noches, cuando sola estaré al oscuro, sola en oscuridad >>
Lontano sei nei giorni miei, adesso che ho bisogno di averti. Basta un momento per respirare. Mi manchi sai, per me sarai la luce che illuminerà le mie notti, quando sola sarò nel buio, sola nel buio. Doloroso ma vero. Lui è e sarà sempre la mia luce. Mi ha cambiato la vita in tutti i sensi, da quel punto non si torna indietro
<< Gota a gota te perderé. Y en el mar de los sueños tu caeras. Me echaré a buscarte >>
Goccia a goccia ti perderò. E nel mare dei sogni tu scivolerai. Mi tufferò a cercarti. Sì, nella speranza di poter trovare un nuovo inizio scritto solo per noi...
<< Dificil sera para mi no llorar pensando en tus ojos. Lejos estas de mi dias ahora que necesito tenerte. Solo un momento para respirar. Te extraño sabes para mi serás la luz que iluminara mis noches
cuando sola estaré al oscuro, sola en oscuridad >>
Difficile sarà per me non piangere pensando ai tuoi occhi. Lontano sei dai giorni miei adesso che ho bisogno di averti. Basta un momento, per respirare. Mi manchi sai per me sarai la luce che illuminerà le mie notti quando sola sarò nel buio, sola nel buio. Un buio dalla quale scappare è impossibile.
Mi dirigo nella mia stanza e prendo due delle mie valige. Le apro ed inizio a metterci la roba dentro, vestiti, cianfrusaglie...ricordi. Afferro la candela...la candela della nostra prima volta con incise la data e le nostre iniziali. Quella volta fu un momento davvero magico, in tutti i sensi. Jorge fu magico in un certo senso...
Il mio telefono vibra, il segno che è arrivato un nuovo messaggio. È di Diego. "Ho bisogno di parlarti urgentemente, alle 23:00 nella stanza della casetta in piscina." Corrugai la fronte, cosa doveva dirmi di così importante Diego che dovevamo isolarci da tutto e tutti? Poggio la candela nel bagaglio a mano, rispondo a mio cugino con un "Okay" e poi esco dalla stanza. Noto che a differenze di un'ora fa ci sono sia Anahi che i ragazzi con Sarah. Quest'ultimi stanno guardando un film seduti sul divano, mi pare sia "Now you see me. I maghi del crimine". Sarah si è seduta sulla poltrona da sola, anche lei come i ragazzi sembra presa dal film. Osservo mio cugino e lui mi accenna un sorriso come per salutarmi o per dirmi qualcosa da decifrare, probabilmente per l'appuntamento che mi ha dato. Magari vuole qualche consiglio per qualcosa che riguarda Lodo...o forse...NO. Scuoto il capo. Non può volermi parlare di Jorge. Mi rifiuto di crederlo. Sospiro, lo saprò solo stasera. Mi misi alla scrivani e cominciai a scrivere tre lettere. Una per Anahi e Alvaro, un'altra per Fran e Diego e l'ultima per Cande e Lodo. Era una pazzia quelle che stavo facendo? Forse sì ma avevo bisogno di farla, ne avevo bisogno per me stessa. Dopo aver finito di scrivere anche l'ultima lettera guardai il foglio bianco alla mia destra. Dovevo scriverla anche a lui?...Di cose da dire ne avevo, ma non volevo...non volevo perché sapevo che mi sarei ritrovata inondata da troppi ricordi, ricordi che non potrei controllare.
Alle 23:00 in punto mi diressi verso la casetta in piscina, curiosa di sapere cosa Diego volesse dirmi. La casa era praticamente al buio, apparentemente tutti stanno dormendo. L'unica luce accesa è nella casetta in piscina. Mi dirigo verso di essa, sottovoce inizio a chiamare mio cugino << Diego...Diego sei qui? >> osservo l'enorme sacco che io usavo per allenarmi, sorrido guardandolo. Mi avvicino e lo accarezzo. Il nostro primo bacio...ritorno con i piedi per terra. Nella camera c'è la luce accesa, entro dentro << Diego, se è uno scherzo non è divertente. Sappilo >>. Sento un rumore provenire da dietro mi volto di scatto. << Jorge! >> esclamo quando lo vedo davanti alla porta, l'ha appena chiusa a chiave. << Jorge...che stai facendo? >> chiedo guardandolo male << Voglio parlare con te...da soli >> << Hai preso il cellulare di Diego!? >> affermo scioccata, lui nega col capo << Gli ho solo chiesto aiuto e lui me lo ha dato >>. Cugino bastardo. Questa me la paga. Sospiro rassegnata << Okay. Che alto vuoi dirmi >> << Voglio spiegarti la storia della camicia >> << Aha. >> dico incrociando le braccia leggermente irritata e sedendomi sul letto. Il solo accenno a quell'episodio mi infastidisce. Sì okay, in realtà qualsiasi cosa abbia a che fare con Sarah mi infastidisce. << Sarah era nella sala da pranzo, si è gettata del succo addosso, per sbaglio, così per cambiarsi è andata nella mia stanza che era quella più vicina. Si è cambiata e ha indossato la mia camicia, era sulla sedia. Tutto qui >>. Vorrei che quest'informazione non mi toccasse minimamente, ma non è così. Una parte di me è grata di sentire questa storia. << Martina...parlami >> << Cosa vuoi che ti dica?! Bravo!? Vuoi un applauso?! >> chiedo alzandomi in piedi e avvicinandomi a lui. Lui si passa le mani davanti la faccia << Dannazione Martina! Vorrei soltanto che tu mi parlassi, ti sfogassi con me, prendimi a calci se vuoi ma PARLAMI >>. Scuoto il capo chiudendo gli occhi. Okay. Posso farcela. Devo farcela. << Sei stato con me perché vedevi lei in me? >> << Co...NO! Tu e Sarah siete come il giorno e la notte, sia esteticamente che caratterialmente. Lei è riflessiva, tu sei impulsiva. Lei è molto matura per la sua età tu sei... >> << Cosa?! Immatura?! Ah beh grazie! >> dico ironica << Non immatura...cioè alcune volte hai degli atteggiamenti da immatura ma...sai quando c'è bisogno di affrontare qualcosa, e non ti tiri indietro...almeno nella maggior parte dei casi no. Martina il punto è un altro. >> << Davvero? E qual è? Perché io non l'ho capito >> << Il punto siamo IO e TE Martina, nessun'altro. NOI e i nostri sentimenti >>. << NOI e i nostri sentimenti? Sei serio? Quindi non ho il diritto di chiederti di Sarah giusto? >> è una fortuna che siamo lontani da casa, altrimenti credo che avremmo svegliato molte persone. << Martina io ero freddo con Sarah. Pensavo a te 24 ore su 24, al fatto che TU stessi male e senza rendermene conto anche Sarah cominciava a stare male per il mio comportamento >> << Ah! Quindi vuoi dire che per colpa mia tu e Sarah stavate male? >> chiedo incredula sgranando gli occhi e ridendo di scherno << NO! NON VOLEVO DIRE QUESTO. >> << NON ALZARE LA VOCE CON ME BLANCO! >> << DIO MARTINA! Quanto è difficile parlare con te! >> Jorge si mette le mani sulla fronte e solleva la testa verso il cielo << Beh allora non farlo! >> mi dirigo verso la porta ma lui Posa le mani sulle mie spalle per impedirmi di avanzare. << No! Ferma! Cos'altro c'è che vuoi sapere su Sarah? >> << Che cosa vi siete detti quel giorno dopo che l'hai abbracciata? >> e in questo momento vorrei tanto essermi morsa la lingua. FANCULO. Perché non sto zitta quando devo?! Le parole sono uscite come un fiume in piena dalla mia bocca, come se quella domanda fosse sulla punta della mia lingua. Jorge mi guarda ancora una volta con gli occhi spalancati. << Hai visto quella scena... >> sussurra incredulo...non chino lo sguardo. Non devo e non voglio. << Rispondi >> ordino tornando ad incrociare le braccia. << Le ho...raccontato tutto >> dice posando gli occhi sul pavimento. << Definisci "tutto" >> dico io.
*Flashback*
Una volta calmatasi, Sarah torna a sedersi sul letto di Jorge. Lui è seduto sul bordo. << Jorge...ti conosco. So che...non vuoi ferire nessuno ma...è inevitabile. Dimmi una cosa, l'altra ragazza è Martina? >>. A sentire quel nome per lui fu come una pugnalata al petto. << Sì >> deglutì quella risposta, seguì un istante di silenzio, poi Sarah sospirò << Oddio...ecco perché ce l'ha così tanto con me. Ora capisco...ne ha tutte le ragioni del mondo >> << Non è colpa tua Sarah, è colpa mia >> << Sì, anche. Facciamo un 50 e 50 >>. Jorge scrollò le spalle. << Jorge, devi prendere una decisone. E devi prenderla pensando prima di tutto a te stesso. Ai tuoi sentimenti, non pensare a me o a lei okay? Pensa a te, a quello che tu provi. Allora non sbaglierai >> angel chinò il capo dopo aver detto quelle ultime parole. Jorge si voltò verso di lei. << Cosa stai cercando dirmi? >> << Sto cercando...di dirti, che non possiamo vivere questa situazione. Così stiamo tutti male. Devi prendere una decisione. O me o lei. Se tu ami lei, io lo accetterò. Sarà difficile, molto difficile, non lo nego. Ma devi farlo per te, per lei e anche per me. Se tu non mi ami devo saperlo. Vuol dire che troverò un modo per andare avanti e prima o poi conoscerò qualcuno che sia in grado di darmi quell'amore che tu non puoi. Ma devi avere il coraggio di dirmelo... >> << Sarah io non so... >> << Sì invece! Tu lo sai, sai bene con chi vuoi stare. Sai cosa ti dice il cuore, non negarlo. Metti fine a questa sofferenza e dimmi quello che senti >>. Jorge chiuse gli occhi ed emanò un sospiro << Ti voglio bene Sarah... >>. Sarah sorrise, un sorriso che nascondeva molto dolore, Jorge lo sapeva perché la conosceva, la conosceva bene, lei era stato il suo primo amore. << Anche io te ne voglio Jorge...anche io >> Sarah si protese verso di lui e lo abbracciò sapendo che il suo affetto nei suoi confronti andava oltre il bene, ma era giusto lasciarlo andare, come aveva detto lei, per tutti e tre. Jorge non le apparteneva più ormai, lui era di un'altra e questo era chiaro come la luce del sole.
*Fine flashback*
<< E infine gli ho detto che Fran non sapeva nulla...e siamo...amici in un certo senso o almeno ci stiamo provando. Per me non è difficile ma per lei... >> mi mordo il labbro inferiore e chino lo sguardo. << Sweety... >> le sue mani si posano nuovamente sulle mie spalle, scendono lungo le mie braccia costringendomi a sciogliere la stretta intorno al mio corpo, sollevo per guardarlo negli occhi. I suoi occhi verdi, limpidi e in questo momento...lucidi. Stringe i miei polsi e sfiora il suo naso con il mio. Il mio corpo inizia a tremare, mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, inalo una gran quantità d'aria nei polmoni e lentamente la libero. Aspetto con ansia che le sue labbra tocchino le mie ma non succede, d'un tratto lo vedo cadere a terra, in ginocchio << Cosa... >> ispiro quella parola, lo guardo confusa, non riesco neanche più a parlare. Le sue mani scendono fino ad entrare nelle mie, porta i dorsi delle mie mani vicino alla sua bocca << Ti prego Sweety, ti prego, perdonami. Io ti amo >>. Quando alza la testa per guardarmi negli occhi vedo una lacrima rigare il suo volto e allo stesso tempo sento una solcare il mio. Non mi ero neanche resa conta che i miei occhi si fossero inumiditi. << Jorge alzati! >> lo tiro su per le mani << Ma... >> << Alzati ho detto! >> gli urlo in testa nella speranza che smetta di parlare, appena si rimette in piedi gli lascio le mani, getto le braccia intorno al suo collo e premo la mia bocca sulla sua. Lui sembra essere rimasto sorpreso dal gesto ma non impiega molto a rispondere al bacio. Dio, quanto mi sono mancate le sue labbra. Mi stringe la vita con forza mentre divora le mie labbra. Era un bisogno disperato quello che avevamo l'uno dell'altra. Lui morde delicatamente il mio labbro inferiore per poi tornare a baciarmi. È come se il fuoco fosse presente sulle nostre bocche, costantemente. Il mio cuore batte all'impazzata e potrei giurare di sentire anche il suono del suo. Lo amo, lo amo tanto da far male, anche adesso. Non lo posso spiegare, ma lo sento nelle vene, sulla pelle e nel cuore. La sua mano destra afferra il mio collo come per avvicinarmi di più a lui, è...è quell'unione che ci fa sentire parte della stessa essenza quella che cerchiamo, quella magia che sappiamo di riuscire ad avere quando il nostro amore si manifesta. Mi spinge ad indietreggiare mentre quel bacio interminabile continuava a consumare i nostri polmoni. Quando ci separiamo entrambi siamo ansimanti, ci guardiamo negli occhi riflettendo le nostre figure e riuscendo a vedere oltre il nostro corpo. Sto per chinare il capo ma la mano destra di Jorge me lo impedisce afferrando le guance tra le dita e tornando quindi a farmi sollevare lo sguardo. Era come se i nostri occhi stessero comunicando qualcosa di intimo e profondo che solo noi potevamo sapere. Mi dà un leggero bacio sulla guancia per poi scendere lungo il mio collo, il tutto rapidamente, come se lo facesse per accertarsi che sia tutto vero. Chiudo gli occhi e lo lascio fare gettando il capo all'indietro. << Cavolo Sweety...ho bisogno di te più dell'aria che respiro >> sussurra al mio orecchio mentre mi stringe nuovamente la vita. Sorrido, Jorge continua a baciarmi, io lo allontano da me riuscendo a poggiare i pugni sul suo petto. Lui capisce e si ferma facendo un passo indietro. << Che...che c'è? >> la sua faccia è un misto tra il confuso e lo spaventato. Gli sorrido per tranquillizzarlo, afferro i bordi della mia maglietta e la sollevo. Jorge mi guarda a bocca aperta dal collo in giù per poi risalire. Mi morsi il labbro inferiore e tesi entrambe le mani verso di lui, Jorge le afferrò appena le vide. Lo avvicinai a me, presi i bordi della sua maglietta e gliela tolsi per poi lasciarla cadere a terra. << Sweety che stai facendo...hai deciso di farmi fuori? >> sussurra facendo sfiorare nuovamente i nostri nasi. Sorrisi << No, ho deciso di farti mio >> osservo attentamente la sua reazione, lui deglutisce. Trovo il coraggio di poggiare le mani sulle sue spalle e chinarmi sul suo petto per baciarlo. Noto come lui stesso inizia a tremare restando immobile. Mi ricorda la nostra prima volta. Bacio il punto dove si trova il tatuaggio e poi resto a fissarlo. Ricordo quando ha detto che quel tatuaggio era diventato il simbolo di un nuovo inizio, il nostro. Jorge mi solleva il mento posando il suo dito sotto di esso. << Siamo NOI Sweety >> mi accarezza il mento con il polpastrello del pollice. Gli sorrido e poi gli tiro il braccio sinistro afferrandolo con entrambe le mani per farlo cadere sul letto. Lui ride guardandomi << Mi hai colto alla sprovvista >> si giustifica, io mi siedo a cavalcioni su di lui e lo guardo. << Aha, certo come no >> mi protendo su di lui e torno a baciarlo sulle labbra per poi sussurrare su di esse << Regola...numero uno. Mai abbassare la guardia >> dissi imitando lui quando mi dava lezioni di Kick. In un attimo Jorge capovolse la situazione cogliendomi alla sprovvista. << Sei una brava alunna, ma ne devi fare ancora di strada per insegnare...Sweety >> Jorge poggia nuovamente le labbra sulle mie e mi ento così felice che...non riesco a spiegarlo. È come se d'un tratto il mondo avesse ripreso colore. Jorge fa leva sui bracci per non schiacciarmi. Chiudo gli occhi, non posso vederlo ma posso sentirlo ed è...così intenso. Il sangue scorre caldo e rapido nelle mie vene. Arriva al cuore che sembra scoppi più e più volte. << Jorge... >> preme sul mio palato con la sua lingua per poi staccarsi così, all'improvviso, lasciandomi senza fiato e senza parole leggermente frastornata. Jorge mi guarda e il suo indice destro sfiora il mio labbro inferiore, sorrido, << Non sono di cristallo Jorge >> entrambi ridiamo al ricordo di quella frase, come la prima volta. Jorge mi guarda negli occhi. << Vuoi...davvero farlo? >>

Sono complicata avremo un amore complicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora