Quello che succede in Messico non resta in Messico

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Siamo tutti in salotto. Fuori casa c'è un auto di pattuglia nel caso Fernando dovesse tornare. Sono seduta sul divano, alla mia destra c'è Jorge, alla mia sinistra Anahi, sulla poltrona c'è Lodovica e alla sua destra sul braccio destro della poltrona è seduto Diego. Infine sull'altro divano sono seduti Cande e Fran mentre Alvaro e Cassandra sono in piedi; ho appena finito di raccontare tutta la storia e il silenzio regna sovrano per almeno cinque minuti. << Maledetto figlio di puttana >> impreca mio fratello sottovoce, ma lo abbiamo sentito tutti. Noto che Candelaria gli afferra la mano sinistra intrecciandola con la sua e gli dà un bacio sul dorso, Francisco si volta verso di lei e per una frazione di secondo lo vedo sorridere. << Martina >> sollevo la testa al sentirmi nominare, Francisco si alza dal divano e mi viene incontro, si para di fronte a me e poi prende le mie mani tra le sue; mi guarda negli occhi, degli occhi scuri, accecati dalla rabbia e dal dolore. << Perché non me lo hai detto prima? Io avrei potuto aiutarti, lo sai >> << Perché ero stupida e insicura. Perché avevo paura di essere giudicata, di essere dalla parte del torto, di farti finire nei guai >> Francisco mi lascia le mani e mi stringe a sé con forza. Era come se mi stesse cercando di chiedere scusa in modo indiretto, ma non doveva, non doveva pentirsi di nulla, non era stata colpa sua. << Zia Lucinda lo sapeva? >> chiese sciogliendo l'abbraccio << No, ma aveva capito che c'era qualcosa che non andava. Così mi mandò da una psicologa. Lei è stata la prima persona con cui sono riuscita a parlarne dopo tre anni più o meno. Credevo di essere riuscita a superare la cosa ma...quando sono tornata e mi sono ritrovata di fronte a lui ho capito che non era ancora finita. Ho capito che era appena iniziata. >> << E poi? Perché l'hai raccontato a Jorge? >> << Perché io...tempo fa ho chiesto a Jorge di darmi lezioni di kick. Volevo imparare a difendermi e poi...non lo so, c'era qualcosa in lui che mi ispirava fiducia. E beh...quello che è successo dopo lo sapete, eravate testimoni >> dico voltandomi verso Jorge. Francisco anche lo guarda e poggia la sua mano sinistra si quelle di lui << Sì, Jorge è una persona speciale. Un vero amico >> Jorge sorride forzatamente e capisco che si sente in colpa << Non ti ho detto delle lezioni perché non pensavo ti sarebbe piaciuta l'idea...insomma io e tua sorella da soli a... >> << Sì è vero, hai fatto bene a non dirmelo. Insomma non conoscendo le circostanze non avrei accettato molto bene la cosa >> disse Fran mettendosi in piedi, il suo volto si incupisce un'altra volta << Voglio la testa di quel bastardo tra le mie mani >> dice battendo il pugno destro sul palmo sinistro. << Fran, se ne occuperà la polizia >> interviene Cande avvicinandosi a lui << Non prima che gli avrò dato un pugno in faccia >> risponde guardando la sua ragazza negli occhi e so che non sta scherzando. Lentamente sposta lo sguardo posandolo su Cassandra << Tu non sapevi niente di questa storia, vero? >> marca bene la parola "vero?" guardando la mia matrigna << Certo che non sapevo niente! E in ogni caso, non sappiamo neanche se questa mocciosa ha detto la verità! >> sbraita Cassandra guardandomi male, sia Jorge che Fran stanno per risponderle ma io la precedo << QUESTA MOCCIOSA, ha consegnato delle PROVE alla polizia. Quindi Cassandra non venire ad accusarmi di essere bugiarda o cose del genere. Sono stanca di subire >> mi alzo in piedi << Chiedo scusa signora, la cena è pronta >> disse cordiale la cameriera ad Anahi << Sì Lola, arriviamo subito. Grazie >>
A tavola nessuno aprì bocca, sembrava che la tensione fosse ancora palpabile. Appena finito il mio piatto mi alzai in piedi << Con per messo, sono davvero esausta e vorrei andare a letto >> dissi guardando Anahi ed Alvaro << Certo Martina, va pure. Buonanotte >> << Buona notte a tutti >> dissi salutando tutti con uno sguardo veloce e poi mi rifugiai nella mia stanza. Non avevo davvero sonno ma...non volevo più sostenere quella situazione. Ho già parlato troppo per oggi e ho già raccontato quella storia troppe volte. Almeno ora ci ho fatto l'abitudine. Osservo il mio riflesso nello specchio, in un minuto di ira scaravento a terra tutto ciò che è sulla scrivania, ho voglia di urlare. Perché Fernando è riuscito a farla franca? Perché? Dov'è adesso? Sbatto più volte i pugni sulla scrivania con forza, faccio così tanto rumore che non sento neanche la porta aprirsi << Hey no, Sweety! Calmati! >> ma non lo ascolto, continuo a colpire ripetutamente la scrivania << Sweety! >> Jorge mi afferra i polsi e con un movimento rapido si siede sulla sedia girevole trascinando anche me, così mi mette a sedere sulle sue gambe tenendo ancora i miei polsi. Lentamente molla la presa e il mio sguardo resta a fissare il vuoto. Sento le sue braccia cingermi la vita e il suo mento sulla mia spalla destra << Sweety? >> << Mi sento come se fossi stata investita da un'enorme furgone. Come ha fatto a scappare? >> << Deve aver sentito le voci o forse ci ha visto per la finestra ed è scappato >> stringo i pugni e sono tentata di tornare a sbatterli sulla scrivania << Dannazione! >> << Vedrai che prima o poi questa storia finirà Sweety >> << Sì ma quando? >> << Presto >> mi dà un bacio sulla spalla scoperta e successivamente io nascondo il volto nell'incavo del suo collo. << Francisco sa che sei venuto qui? >> << Sì, sorprendentemente è stato d'accordo. Mi ha detto "grazie" >> << E tu cosa gli hai risposto? >> << Che non doveva ringraziarmi. E che tu eri mia amica >> sorrisi a quella parola << Ci ha creduto? >> << Ho tentennato a dire la parola "amica" ma credo fosse troppo scosso dalla situazione per accorgersi del mio tono di voce >> << Bene... >> << Sì, bene >> sento che prende la mia mano destra e la porta vicino alle labbra per baciarmi le nocche. << Forse è meglio che tu ora vada... >> << Mi stai cacciando? >> sorrise lui allontanando di poco il capo per guardarmi negli occhi << No, ma non voglio che entrino tutti nella mia stanza a vedere come sto >> sorrisi di rimando e scossi il capo parlando. << Va bene, allora vado di là e poi...quando tutti dormono verrò io da te, okay? >> << Okay >> chiusi gli occhi quando posò le sue labbra sulla mia fronte e poi mi baciò sulla bocca, ricambiai il bacio, un bacio dolce ma intenso che riuscì a calmare la mia testa impedendomi di pensare a qualunque altra cosa che non fossero le sue labbra. Quando si separò mi alzai dalle sue gambe per permettergli di uscire dalla mia stanza << A dopo Sweety >> << Sì, hey! Digli che sto bene >> dico prima che lui esce << Sì tranquilla >> mi fa l'occhiolino e poi chiude la porta. Sospiro, decido di andare in bagno a darmi una lavata veloce per poi mettermi il pigiama e infilarmi sotto le coperte. Definitivamente mi sentivo n po' meglio, sono le 23:00 sento il cigolio della porta e lancio uno sguardo << Jorge? >> << Sì >> richiude la porta a chiave, poi mi si avvicina e io gli faccio spazio nel mio letto. È la prima volta che dormiamo nel mio letto? Credo di sì...
Mi afferra il braccio destro e mi attira a sé stringendomi tra le sue braccia. Non mi va di parlare e lui lo sa per questo non dice nulla si limita a darmi un bacio sulla nuca e a chiudere gli occhi. Il giorno seguente mi sveglio da sola nel letto, la porta della mia stanza si apre e mi aspetto di vedere Jorge ma con mia sorpresa e Anahi. Mi strofino gli occhi mettendomi a sedere sul letto, noto che ha un vassoio con la colazione tra le mani << Buongiorno cara >> << Buongiorno Anahi, cos'è quella? >> << La tua colazione. Un tazza di latte e un croissant con la nutella come tutte le mattine >> dice ponendo il vassoio sulle mie gambe << Ma...non era necessario >> << Ho pensato che magari volessi stare ancora un po' a letto >>. Mi volto verso il comodino e guardo l'orologio, segna le 9:20 << È tardi. Gli altri sono già andati all'università? >> << No, sono tutti qui, un girono di festa non ha mai fatto male a nessuno >> Anahi mi sorrise e poi mi diede un bacio sulla guancia << Ti aspettiamo di là >> << Grazie Anahi >> dissi con la poca voce che avevo da appena sveglia. Feci colazione e poi andai in bagno a farmi una doccia, misi una maglietta rossa a mezze maniche e un paio di pantaloncini neri di jeans e le scarpette. Quando uscii dalla mia stanza vidi Jorge e Fran che stavano discutendo con un poliziotto << Ma se non se ne va Fernando non tornerà mai! >> esclama il mio ragazzo << Sono d'accordo con lui. E poi mi creda. Nessuno è in grado di difendere mia sorella meglio di noi >> << Mi dispiace ma ho avuto degli ordini ed intendo rispettarli >> << Che sta succedendo? >> chiedo avvicinandomi al gruppetto. Mio fratello sospira prima di darmi una spiegazione << Se Fernando vede la pattuglia di polizia non si avvicinerà mai qui! >> << Io devo restare qui. È un ordine del commissario! >> si giustifica il poliziotto. << Obbiettivamente. Io credo che Fernando non tornerà mai qui >> mi volto verso Candelaria che è appena uscita dalla stanza di Francisco con le braccia consorte << Lo credo anche io >> annuisco col capo alle sue parole e poi mi guardo in torno << Dove sono Diego e Lodo? >> << Sono all'università...sai nel caso Fernando ci fosse andato >> risponde Jorge, io annuisco una volta col capo << Sweety tranquilla. Saranno discreti e non diranno niente a nessuno >> << Sì, lo so. Mi fido >>. Mi mordo il labbro inferiore e chino lo sguardo, che casino è diventata questa storia << Martina, puoi venire un attimo con me per favore? >> Francisco mi si avvicina e mi tende la mano << Sì, certo >> scrollo le spalle e afferro la sua mano, ci dirigiamo verso la sua stanza. Chiude le porta alle sue spalle e mi invita a sedermi sul letto. Dannazione, credevo che avessimo già parlato di tutto. Mi siedo mentre lui continua a fare avanti e indietro grattandosi il capo. Evidentemente è ancora frustato per questa storia << Francisco. Non è esta colpa tua >> scandisco bene ogni parola mentre lo guardo, lui si passa le mani tra i capelli e poi li stringe quasi come se volesse tirarli << Sono tuo fratello maggiore. Avrei dovuto proteggerti. Avrei dovuto capire immediatamente che qualcosa non andava e invece? Invece hai deciso di raccontare tutto a Jorge! Hai preferito raccontarlo ad un estraneo piuttosto che a me capisci?! Questo significa che tu non ti fidi di me...significa che ho fallito come fratello maggiore >> oh no. Fa male sentirlo parlare così, sentirgli dire questo, non voglio che si senta così, non deve sentirsi così. << Jorge non era un estraneo. E se ho deciso di parlarne con lui non è stato perché di lui mi fidavo e di te no. È stato perché...per un motivo più...cioè... >> mi strofinai le mani cercando le parole più corrette da usare. Presi fiato e poi tornai a guardare Fran << In realtà mi sono sentita quasi in obbligo di dover raccontare a Jorge quello che era successo >> alle mie parole lui inarca un sopracciglio << In obbligo? >> << Sì perché io...mi ero impicciata di una cosa e...non avrei dovuto. Ho tradito la sua fiducia e per dimostrargli che io mi fidavo davvero di lui ho dovuto...raccontagli tutto >> << Perché ho come l'impressione che tu stia cercando ancora di nascondermi qualcosa? Cos'è che stai deviando Tini? È qualcosa che ha a che fare con Jorge? >> sgrano gli occhi e trattengo il respiro per qualche secondo << No... >> vorrei continuare, riuscire a dire qualcosa di sensato ma non mi esce niente << Perché avevi tradito la fiducia di Jorge? Cos'avevi fatto di così tanto grave? >> << Io...te l'ho detto. Mi ero impicciata delle sue cose >>. Francisco sospira e poi si passa ancora le mani tra i capelli << Ancora segreti... >> sussurra << Non è una cosa che riguarda me stavolta. È una cosa che riguarda lui. Un suo problema quindi...dovresti parlarne con lui >> confesso, così almeno per ora la conversazione sembra essersi spostata su un altro argomento. Entrambi restiamo in silenzio per un po' poi Francisco dice << Va bene, usciamo di qui >>. Una volta fuori dalla stanza vediamo Jorge e Cande seduti sul divano, stanno parlando ma quando avvertono la nostra presenza interrompono la conversazione. << Lodo e Diego non sono ancora tornati? >> chiede mio fratello e proprio in quel momento i due entrano dalla porta << Lupus in fabula >> dice Cande indicandoli con l'indice destro. << Allora? >> Jorge scatta in piedi guardandoli in attesa di novità << Niente. Com'era prevedibile non è all'università >> risponde mio cugino sedendosi sul divano, poco dopo prendiamo tutti posto e ognuno di noi resta immerso nei suoi pensieri senza proferire parola. Era chiaro che eravamo tutti in uno stato d'ansia collettivo senza sapere cosa dire né fare. << Ragazzi >> la voce di Anahi cattura la nostra attenzione, Alvaro è con lei << Oggi abbiamo dato la giornata libera ai domestici, quindi dovremmo cavarcela da soli. Ho pensato che Cande e Lodo possono riordinare le stanze mentre io e Tini possiamo occuparci del pranzo >> << E siccome io ho deciso di lavorare a casa ho bisogno dell'aiuto di voi tre teste bacate. Andiamo nel mio ufficio >> dice Alvaro guardando i ragazzi << Papà in questo momento non siamo in vena di lavorare okay? Sul serio non è il caso di... >> << Ti sbagli Jorge! È proprio adesso il caso. Alzatevi e non fatemelo ripetere perché finisce male >> e qualcosa mi dice che non sta scherzando. Jorge, Fran e Diego si lanciano uno sguardo per poi alzarsi in piedi e seguire Alvaro nel suo studio. << Beh ragazze? Per voi va bene il modo in cui ho diviso i compiti o volete fare un cambio? >> << No, per me va bene Anahi. Comincio dalla stanza di Francisco >> dice Candelaria facendo un sorriso per poi mettersi in piedi << Io vado in quella di Diego, poi ci ritroviamo in quella di Tini? >> << Sì, perfetto Lodo >> le mie amiche si sorridono e poi si dirigono verso le stanze. << Allora Tini, te la cavi in cucina? >> << Io...ecco più o meno. In Messico ogni tanto aiutavo mia zia a cucinare ma non sono una cuoca professionista >> << Sono sicura che sei bravissima, dai vieni >> una volta entrate in cucina, Anahi mi chiede di iniziare a fare delle polpette con la carne macinata, io obbedisco prendendo i vassoi dal mobile e iniziando a fare delle palline con la carne. Anahi intanto sta mettendo i wurstel nella pasta sfoglia << Tini, hai mai fatto una torta >> << Una torta?! Io...no. Cioè sì con mia zia ogni tanto facevamo la crostata a cioccolato o anche la torta kinder ma non ricordo bene la ricetta >> << Beh quella la possiamo prendere dall'ipad, che ne dici? Ti va di farla? >> << Mmm...sì perché no >> << Perfetto! Torno subito! >>. Anahi va a prendere l'ipad e dopo poco torna con la ricetta. Non mi dispiace l'idea di fare un dolce e tanto meno di mangiarlo. Ora sto girando la cioccolata cremosa nel contenitore << Uffa! Papà quando ci si mette sa essere un vero stacanovista >> Jorge si stiracchia mentre entra dalla porta della cucina << Pensa che tuo padre fa quel lavoro tutti i giorni da solo in ufficio >> << Sì sì lo so. Mmm? Che stai facendo Sweety? >> Jorge mi si avvicina e osserva il contenitore << Sto facendo una torta kinder >> << Kinder? Quindi questo è cioccolato kinder! Ne voglio un po' >> << Non pensarci nemmeno! >> dico spingendolo con il gomito << Daiii solo un pochino, guarda >> prima che io possa impedirlo lui mette l'indice destro nella crema prendendone un bel po' << Jorge!!! >> << Mmm! È buonissima guarda >> Jorge allunga la mano sul mio viso sporcandomi il naso, le labbra e la guancia con la mano sporca di cioccolato << Jorge!!! Smettila! >> << HAHAHAHA Sei così buffa! Hai tutta la faccia sporca di cioccolato! >> << Ah sì? E chi devo ringraziare? >> cerco di pulirmi con il dorso della mano destra ma Jorge mi cinge la vita da dietro e mi dà un morso sulla guancia leccando la mia guancia << Jorge! >> lo richiamo per l'ennesima volta, lui scoppia a ridere e io inevitabilmente con lui. << Jorgeeee quanto dura questo bicchiere d'acqua? >> in lontananza si sente la voce di Alvaro e questo mi fa ridere ancora di più, Jorge rotea gli e poi urla << Sto arrivando!!! >> mi dà un bacio sulla guancia e poi si allontana liberando i miei fianchi dalla presa << Torno in guerra. Pregate per me >> rido scuotendo il capo alle sue parole e quando mi volto verso Anahi lei ha gli occhi puntati su di me e la mano destra che le copre la bocca in segno di stupore. << Cosa...che c'è Anahi? Tutto okay? >> non mi risponde, smetto di girare la crema e mi avvicino a lei << Anahi? Ti senti bene? >> finalmente la vedo reagire e si siede sullo sgabello vicino al bancone con gli occhi chini sul pavimento, lo sguardo perso nei suoi pensieri. << Oh mio Dio... >> finalmente apre la bocca e torna a guardarmi << Tu... >> dice poggiando la mano destra sulla mia guancia << Io...cosa? >> chiedo confusa accennando un sorriso << Credevo...ero sicura che Jorge non avrebbe amato più nessun'altra dopo...e invece...lui si è innamorato di te. State insieme? >> oh...questa domanda non me l'aspettavo. Io e Jorge ci siamo comportati in modo molto naturale per noi ma ovviamente per chi non sa che stiamo insieme non deve essere stato così normale...<< N-no! Cosa dici Anahi...io e Jorge siamo solo... >> << L'ho visto! Ho visto nei suoi occhi, nei tuoi, nei vostri sorrisi...erano anni che non vedevo Jorge sorridere in quel modo >> << Quale modo? >> << Innamorato. Lui è davvero innamorato di te >> le sue parole mi riempiono di gioia, sapere che persino sua madre riesce a vedere l'amore che c'è tra noi è una conferma ancora maggiore della sua forza ma cosa dovrei fare? Non posso ammetterlo, non senza parlarne con Jorge. Mi limito a scrollare le spalle << Non capisco di cosa stai parlando >> e detto questo torno di nuovo ad occuparmi della torta con gli occhi di Anahi addosso. Per fortuna non mi fa altre domande e riprende a cucinare con un sorriso stampato in faccia.
A tavola mancava solo la mia matrigna, a quanto pare è uscita questa mattina presto e non è più tornata, pensare a lei mi fa tornare alla mente Fernando. Mi chiedo dove possa essere finito, quel ragazzo ha una fortuna sfacciata! In quel momento realizzo che Anahi e Alvaro ci hanno tenuto occupati tutto il tempo proprio per impedirci di pensare a Fernando ed ai nostri problemi con lui. Definitivamente sono delle persone magnifiche, non che avessi dei dubbi al riguardo ovviamente. << Tini! >> Alvaro mi chiama e io mi volto verso di lui << Stavo pensando...dovremmo in vitare tua zia qui qualche volta che ne dici? >> << Dico...che è una magnifica idea! Mi piacerebbe molto >> << Perfetto! Allora invitala quando vuoi >> << Sarà fatto >>. << Ascoltate, la settimana prossima potremmo andare a fare un gita tutti insieme, che ve ne pare? >> propone Anahi << Potrebbero venire anche i genitori di Cande e quelli di Lodo >> << Questa è una super idea degna di te Anahi! >> afferma Candelaria sorridendo. << Sweety mi passi l'acqua? >> << Sì tieni! >> << Grazie >> Jorge mi fa l'occhiolino e poi versa l'acqua nel bicchiere. Fu una normale cena in famiglia animata da varie conversazioni. Anahi ed Alvaro continuarono a tenerci occupati con varie faccende domestiche e la sera dopo cena ci mettemmo a guardare un film. Cassandra non era tornata per tutta la giornata, comincio a chiedermi se sia in contatto con Fernando...a questo punto non credo mi sorprenderebbe.
Finito il film Diego e Fran riaccompagnarono le ragazze a casa, Anahi ed Alvaro andarono a letto e così restammo solo io e Jorge sul divano con la televisione spenta. Chiudo gli occhi e poggio il capo sulla spalliera del divano, d'un tratto sento le labbra di Jorge sfiorarmi il collo, sollevo il braccio sinistro affondando le dita nei suoi capelli mentre mi lascia un bacio sulla guancia << È tutto il giorno che aspetto di baciarti Sweety >> << Allora fallo >> dico voltandomi verso di lui e aprendo lentamente gli occhi. Jorge non se lo fa ripetere due volte, preme le sue labbra sulle mie e fa pressione sul mio copro per farmi stendere sul divano con lui sopra di me. Gli cingo il collo e continuiamo a baciarci, i polpastrelli delle sue dita sfiorano i miei fianchi emanando scosse elettriche lungo di essi. La mano sinistra di Jorge cerca la mia destra, afferra il mio polso e mi spinge a posare il palmo sul suo cuore per sentirne il battito accelerato << Lo sai che ti amo Sweety? >> sussurra sulla mia bocca, sorrido << Sì ma non mi dispiace sentirmelo dire >> avvicina la mia mano alle sue labbra e mi lascia un bacio sul palmo << Ti amo >> ripete ancora << Anch'io ti amo >> dico accarezzandogli la guancia. Restiamo a guardarci negli occhi per qualche altro istante, poi Jorge posa il capo sul mio petto e intreccia le dita della sua mano con quelle della mia. Con la mano libera gli accarezzo i capelli << Sai credo che...tua madre abbia capito che stiamo insieme. Cioè oggi in cucina ha detto che è evidente che siamo innamorati l'uno dell'altra >> << Davvero? >> << Sì... >> << Beh tanto prima o poi dovremmo dire la verità a tutti non credi? >> << Sì, certo. Chi mi preoccupa di più è Francisco >> << A chi lo dici...lui e Diego sono i miei migliori amici io non potrei sopportare di essere odiato da loro. Bisogna fare attenzione al momento e alle parole da usare quando glielo diremo >> << Per ora sembra molto preso da questa storia di Fernando per accorgersi di noi >> dico ripensando alla conversazione avuta con mio fratello questa mattina << Sì, me ne sono accorto e lo capisco. Anche io al suo posto mi sentirei in colpa >> << Ma lui non ha colpe! >> << Sì ma questo lo puoi vedere tu e lo posso vedere io che sono fuori. Ma lui non riesce a vederlo. Eri una sua responsabilità e non doveva lasciarti. Ecco come la vede lui >>. Jorge si muove e torna di nuovo a catturare la mia bocca nella sua come se ne avesse un estremo bisogno, mi schiaccia col suo peso e io mi chiedo distrattamente se questa reazione è dovuta a qualcosa. Decido che non mi va di rimuginare, questi sono i momenti in cui è il cuore a comandare. << Siamo tornati! >> la voce di Francisco ci fa letteralmente sussultare, entrambi ci mettiamo a sedere e aggiustiamo i nostri vestiti, Francisco e Diego si siedono sul divano sulla sinistra, hanno l'aria esausta << La pattuglia è ancora lì fuori >> dice Diego indicando la ginestra con il pollice destro << Sono dei seccatori che non sanno fare il loro mestiere >> continua incrociando le braccia << Già >> concorda mio fratello. << Ci penseremo domani, ora andiamo a dormire >> << Sono d'accordo con Jorge! >> dico alzando la mano destra << No. Fermi un attimo voi due >> le parole di Francisco ci bloccano spingendoci a tornare seduti comodamente sul divano. << Martina sa qualcosa che noi non sappiamo Jorge? >> a quella domanda il mio ragazzo inarca un sopracciglio << A cosa ti riferisci? >> << Non lo so, dimmelo tu. Cos'ha scoperto di così importante che ha dovuto rivelarti il suo segreto? >> alle sue parole sgrano gli occhi non sapendo cosa dire o fare e soprattutto non sapendo cosa provava Jorge in quel momento e cosa avrebbe fatto
Intanto nell'aeroporto del Messico qualcuno stava per affrontare un lungo viaggio...un viaggio che l'avrebbe condotto in Argentina. Fatto il check-in i passeggeri attendono che il proprio volo venga annunciato e quando ciò accade tutti si dirigono verso il proprio volo...

Sono complicata avremo un amore complicatoWhere stories live. Discover now