2.Notizie

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-"Eren mi dispiace"- sorride compiaciuto Armin.
-"Anche a me"- dico e alzo gli occhi al cielo, subito dopo Mikasa mi si precipita addosso con fretta e furia.
-"Vi aiuto con le pulizie?"- chiede.

Mikasa è davvero la sorella perfetta, è sempre così disponibile per me, nonostante sia molto fredda io penso che sia la persona più affettuosa del mondo.

-"Beh Mikasa, non penso che al capitano Levi faccia piacere, dopotutto tu non hai fatto niente di male"- interrompe Petra-san.
-"Ha ragione"- aggiunge Annie e si sfida con Mikasa con sguardo.
Sono ragazze... e ora stanno pure insinuando che io abbiamo fatto qualcosa di male.

Entriamo nella stanza e il capitano senza proferire parola se ne va, come se non bastasse chiude la porta a chiave.

Ci vuole morti?

-"RAGAZZII! TUTTO BENEEE?"- urla da giù Marco.
-"VI CHIEDE SE VI SIETE GIÀ MENATI"- corregge Connie.
Mi affaccio alla finestra e vedo Ymir, Reiner, Oruo e Erd che ridono.
Tch.
La chiudo.

Mi butto sul letto e vedo Jean sul letto con gli occhi chiusi.

Signore non dirmi che sta dormendo.

Decido di riposarmi anche io, ma cercherò di non addormentarmi, sennò il capitano Levi ci farà da straccio.

Questo silenzio mi fa pensare alla mia vita, anche se questa è stata caratterizzata, finora, solo da urla.

Ho troppi momenti malinconici.

Chiudo gli occhi.
-"Oi"- mi chiama.
-"Mh"-
-"No, niente volevo solo assicurarmi se fossi ancora vivo"- dice.
-"Ti importa di me?"- chiedo aprendo gli occhi.
-"No, ovvio"- risponde.

Perché gli ho chiesto se gli importa di me? sono stupido, dovrei già sapere la risposta.

Prendo l'iniziativa e mi alzo, lui sposta lo sguardo su di me.
-"Muoviamoci dai..."- eh già, mi capita anche di parlargli con gentilezza.
Lui si alza dal letto e ora ci ritroviamo seduti ognuno sul proprio letto, a guardarci come due idioti.

Continua a fissarmi con i suoi occhi color nocciola, odio essere fissato anche se lo sto facendo anch'io... ora glieli stacco quegli occhi.

Mi alzo e prendo dall'acqua uno straccio, mi dirigo verso la finestra con l'intento di pulirla, mentre lui fa lo stesso con l'altra.

Striscio lo straccio quasi in modo insistente perché sia lucida.

Chi me l'ha fatto fare.

Durante questi minuti che sembrano indeterminabili regna un silenzio religioso, nessuno dei due fiata.

Finito di lucidare, sorrido soddisfatto del mio risultato, noto però che lui sta pulendo la seconda finestra.

Sono più veloce io, illuso.

Mi dirigo all'altra finestra e ripasso con grande velocità, ma lui la aumenta e io non mi arrendo di certo ora, lo supero e finisco.

Per l'ultima finestra decido di fare così in fretta che neanche fiatare, ho già emerso lo straccio in acqua.
Lui fa lo stesso, ovviamente, ci dirigiamo subito alla finestra in centro della stanza.

Mi accorgo che poggiamo lo straccio sulla superficie allo stesso momento, lui, forse, un secondo prima di me.
-"È mia"- dico.
-"C'è scritto, per caso eh, il tuo nome?"- chiede lui curioso.
-"Neanche il tuo c'è, quind-"- non mi lascia finire che comincia a pulire. -"Faccia da cavallo! Mi ignori?"- decido anche io di pulire la stessa finestra.

Neanche la morte ||erejean||Where stories live. Discover now