Neanche la morte ||erejean||

Prologo

Quel giorno, riaffiorarono alla mente dell'umanità, il terrore di essere assoggettati da "quelli", l'umiliazione... di essere tenuti in gabbia.

Ricordo alla perfezione di quei corvi che volavano nel alto cielo, come per scappare da qualcosa.

E poi vidi uno di quelli. Un gigante.

Il terrore si manifestò nei miei occhi e rimasi immobile, con Mikasa e Armin affianco.

-"Q-quelle mura sono alte 50 metri... com'è possibile?"- sentii la voce di Armin.
Subito dopo un tonfo che spazzò via tutto.
Le case davanti alle alte mura.
Pezzi di mura finirono addosso a persone...case..alberi.

Sangue, urla, casino.

Rimasi spiazzato.

-"Devo tornare a casa!"- urlai.
-"È la fine"- Armin si inginocchiò a terra e cominciò a piangere.

Non può essere... corsi più veloce, casa era qui, dietro l'angolo.
Dovevo arrivare a casa prima che fosse troppo tardi.

Mikasa mi seguì.

-"MAMMA"- urlai.

Mamma era lì, sotto le macerie.
-"Eren..."- disse senza forze. -"Mikasa.."-
-"Mamma va tutto bene"- cominciai a tremare. -"Ti salveremo"- aggiunsi.
Cercai di alzare quelle macerie e Mikasa corse in mio aiuto.
-"Ragazzi scappate, non ce la farete! moriremo tutti e tre"- disse invece mamma.

Le lacrime mi rigarono il volto dalla disperazione.
Vedevo solo le mie mani rosse che fra poco sanguinavano.

-"PERCHÉ NON ASCOLTI MAI QUELLO CHE TI DICO?!"- perse la pazienza.
-"SCAPPEREMO INSIEME!"- la interruppi prima che potesse dire altro e altre lacrime scesero.
-"Le mie gambe sono state schiacciate, quindi non riuscirei lo stesso a correre!"- disse poi disperata, ma non bastò per fermarmi.
-"ALLORA TI PORTERÒ SULLE SPALLE"- urlai.

-"Mikasa.. ti prego, ascoltami almeno tu, scappate"-
-"No, non voglio"- rispose lei e la sentii singhiozzare.

Poi mi ricordo del signor Hannes.
Quel gigante sorridente.
Mamma.
Sangue.
Silenzio.
Impotenza.
Io che urlo.
Dolore.
Rabbia.

Li annienterò, li cancellerò da questo mondo... fino a quando non saranno tutti morti.
Eliminerò tutti i giganti, dal primo all'ultimo.