Le lezioni del maestro

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Buonocore stava leggendo velocemente i libri che gli aveva messo a disposizione il maestro del gallo nella sua biblioteca personale.
Buonocore aveva una memoria fotografica e acquisiva velocemente le tecniche che leggeva sui libri, tant'è che aveva già imparato due tecniche.
Il maestro entrò e disse - hanno tutti imparato velocemente, è ora di metterli alla prova. -
Buonocore fece - la ringrazio per avermi messo a disposizione questa biblioteca, ho letto la stragrande maggioranza dei libri, e credo di aver acquisito due tecniche. -
Si avvicinò a una finestra e dopo aver recitato la formula urlò - COLPO SACRO DEL FEDELE. -
Una sfera di luce bianca partì dalle mani di Buonocore e fece un boato dopo aver percorso una certa distanza.
- Bene - fece soddisfatto il maestro.
- Inoltre ho imparato la benedizione delle 3 C: Cura, Coraggio e Combattività. -
- Impressionante - fece il maestro, - ora riuniamo tutti. -
Così fu fatto dalla stanza che affacciava all'esterno, - cominciamo a vedere i frutti dell'allenamento. -Jeanpuc guardò Leona che gli ricambiò di grinta, lui sparò una perfetta mega Fire.
Il maestro si fece prestare la spada da Jeanpuc e invitò Leona alla tenzóne, il maestro notò con piacere che era migliorata ancor di più nell'uso dell'arma che padroneggiava perfettamente.
- Ora le farò vedere cosa mi ha insegnato, maestro - e detto ciò usó la tecnica X Blade, due colpi in successione trasversali che a malapena il maestro riuscì a difendersi.
- Basta cosi, molto bene Leona. -
Chiamò Gemma e gli fece - adesso concentrati e lancia il fuoco nero come ti ho insegnato. -
Tutti guardarono Gemma con fiducia, lei si sentì carica in questo modo, lanciò alla perfezione il fuoco nero e al massimo ebbe il fiatone.
- Buonocore ho già potuto notare come sia migliorato - prontamente rispose - grazie maestro ma ancora serbavo una sorpresa. -
Detto ciò prese la frusta e fece - le dispiace se le faccio vedere su uno dei suoi muri? -
- Fai pure - rispose il maestro e intanto notò tre nodi alla frustra e un sorriso soddisfatto gli venne sulle labbra.
Buonocore cominciò ad armeggiare con la frusta, poi con un colpo secco e terribile lesionò seriamente il muro.
- Padroneggi alla perfezione la tecnica dei tre nodi che triplica la potenza della frusta. -
Il maestro pienamente soddisfatto fece - avete superato le mie aspettative, ora riposate e domattina potrete ripartire per la vostra missione. -
Andarono tutti a dormire, ma Jeanpuc non riusciva a dormire e cominciò a girare pensando al suo paese.
Improvvisamente vide il suo maestro che si allenava di notte, lo spió senza farsi vedere, il maestro dopo aver gesticolato con le mani e pronunciato una formula lanciò la magia che chiamò esplosione solare, una serie di piccole palle di fuoco alternativamente gli uscirono dalle mani.
- Anche se sono un maestro questa tecnica, la più potente di tutte è ancora imperfetta, caro Jeanpuc - disse il maestro con un grosso fiatone.
Jeanpuc uscì dall'angolo - maestro mi spiace di averla spiata. -
Pacatamente il maestro rispose - non fa niente, non volevo insegnarti questa tecnica che per me è ancora imperfetta e costa moltissime energie. -
- Sa maestro, penso al mio regno - fece Jeanpuc.
Gli fu risposto - sei diventato molto più forti e così la tua compagnia cui puoi fare affidamento, sapevo che sareste venuti, me lo disse il maestro del cavallo di ferro quando venne qui, forse lo hai pure incontrato. -
- Sleipnir - fece meravigliato Jeanpuc.
- Esattamente - fece il maestro.
Adesso vai a riposare, domani devi fare un lungo viaggio di ritorno.
La mattina dopo il gruppo salutò commosso il maestro da cui avevano imparato tante cose e avuto utili oggetti.
Come prima tappa andarono nel villaggio dove abitava Ciuack che per le azioni compiute nel frattempo era stato eletto a furor di popolo capo villaggio.
Ciuack aveva a sua disposizione un intero villaggio, Nail il drago, il suo braccio destro Garfield e un esercito di pietra animato che aveva già mandato avanti.
- Non sei stato con le mani in mano Ciuack - gli fece soddisfatto Jeanpuc.
- Non direi - disse ridendo Ciuack.
Nel seguente villaggio Gemma potè salutare il capo villaggio sempre lieto di vederla, che poi con il grosso del villaggio si unì alla causa.
Poi passarono dal villaggio che fu vittima della maledizione della licantropia, e li per il debito che avevano in quanto erano stati liberati dalla licantropia gli uomini più forti e valorosi si unirono alla causa.
Al confine della palude maledetta ci si accampò e Leona tornò al suo castello per organizzare i rinforzi, mentre Pegáso fece una strana richiesta, di farsi accompagnare nella sua foresta.
La sua richiesta fu accettata, andarono quindi in groppa al drago Jeanpuc, Ciuack, Pegáso e volle venire anche Cuore d'oro che stette al sicuro sotto il vestito di Jeanpuc.
Il drago prese con sicurezza ma nello stesso tempo con delicatezza Pegáso, mentre il resto era in groppa.
In volo di drago la foresta non risultò a molta distanza.
Arrivati lì nella foresta potevano entrare solo gli esseri magici, entrò quindi Pegáso, Cuore d'oro e sarebbe potuto entrare anche Nail.
Immediatamente il suo fiuto gli fece riconoscere un odore familiare.
Corse e fece felice - Mamma - la mamma gli corse incontro - Pegáso sei tornato - gli fece.
- Bene bene, è tornato il mezzosangue - fece un maestoso unicorno, circondato da altri unicorni.
- Sono tornato dopo molte peripezie ed essere cresciuto - fece Pegáso e poi continuò - sono qui a chiedere il vostro aiuto per una missione, e lo chiedo a te che sei il nostro capo. -
L' unicorno rise, - se vuoi il nostro aiuto, mezzosangue, mi dovrai sfidare e diventare il capo. -
- E sia - fece risoluto Pegáso.
Andarono al centro della foresta incantata dove i due stavano per fronteggiarsi.
Tutti gli esseri della foresta si riunirono per vedere la contesa, unicorni, animali nella foresta, gnomi, fate e a proposito di fate Cuore d'oro stava abbracciata al corno della mamma di Pegáso che si chiamava Honesty.
La lotta iniziò e l'unicorno capo,  Brock, gli tirava fendenti  con il corno ma Pegáso le evitava con un agilità che non aveva mai avuto.
Honesty era commossa fino alle lacrime e Cuore d'oro tifava per lui urlando quanto più poteva.
Improvvisamente l'attenzione di Cuore d'oro fu attirata dalle fate in cima agli alberi, lasciò Honesty e volò su fino a incontrare la fata più grande e più sontuosa, la regina delle fate, a cui fece con occhi pieni di speranza - siete voi la mia famiglia? -
Leona si inghinocchió davanti la regale figura incoronata e fece - sua maestà, onorevole zio. -
- Mia dilettissima nipote, principessa Leona, spero tu abbia cambiato idea e voglia tornare alla vita di corte che a nostro avviso più ti si addice. -
- Mi dispiace deludere le vostre maestà, ma io sono una principessa, ma sono anche una guerriera e ora, dopo aver preso lezioni dal maestro del gallo - e a sentir questo nome saltò sul trono - sto aiutando un nostro vicino di regno, il principe Jeanpuc - il re aveva una sorpresa dietro l'altra - una persona che ho condiviso più di un avventura e che voglio fortemente aiutare. -
Poi riprese Leona - chiedo alle vostre maestà, di organizzare un esercito per aiutare il regno vicino. -
Il re tacette un minuto poi disse - le nostre maestà avevano già parlato con vostro padre e deciso di aiutare il regno nostro vicino organizzando un esercito. -
- Principessa - continuò il re - siete diventata coraggiosa e forte. -
La principessa fece un profondo inchino.
La regina delle fate guardò Cuore d'oro, mise la sua mano su di lei e usó una magia, poi fece - mi spiace piccola, ma non appartieni a questo bosco.
Cuore d'oro ci rimase un po' male e la regina delle fate cercò di consolarla - questo non è l'unico bosco fatato dove vivono le fate, ce ne sono almeno altri 10, presto troverai la tua famiglia. -
- Per ora la mia famiglia sono i miei amici - rispose con un leggero sorriso Cuore d'oro.
Giù la battaglia continuava, Brock accusava la stanchezza e aveva a malapena sfiorato Pegáso, mentre quest'ultimo era fresco come una rosa.
Pegáso approfittò della difesa abbassata di Brock per sferrargli una testata, l'unicorno si piegò, Pegáso si girò e con un calcio spezzò un albero come se fosse fatto di burro.
- Pensa cosa avrei potuto fare alla tua testa - fece Pegáso.
Brock tremava come una foglia - hai vinto, sei tu il capo degli unicorni qui.
Pegáso rispose - non mi interessa, puoi rimanere tu il capo, voglio il rispetto che merito e che mi avete sempre negato e la vostra collaborazione. -
- Le avrai - rispose Brock.
Honesty corse dal figlio in lacrime, hai ottenuto finalmente quel rispetto e considerazione che volevi.
Jeanpuc e gli altri videro uscire dalla foresta Pegáso, con sopra Cuore d'oro, seguito da Brock e moltissimi unicorni - ci aiuteranno nella missione - fece Pegáso.
Mentre gli unicorni trottavano al luogo prestabilito, il gruppo ritornò come era arrivato.
Arrivati al campo videro Buonocore con un altro monaco - lui - fece Buonocore - è il mio maestro di combattimento, ho fatto un salto al monastero di velocemente l'ho portato con me.
Cuore d'oro gli corse incontro - ho incontrato delle fate, ma non era la mia famiglia, forse sta in un altro bosco fatato - Buonocore gli carezzò la testa - finita questa missione, li gireremo tutti - gli fece.
Gli eserciti erano pronti e sarebbero marciati presto su Arville, terra natìa di Jeanpuc.

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