Il passato di Buonocore

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- Cosa accade - gli chiese Jeanpuc, questi sospirò.

- Accadde anni fa ero un giovinetto, ma fin da bambino mi era dimostrato una persona mistica e già allora col mio tocco riuscivo ad alleviare piccole ferite e dolori, perciò arrivati che furono 13 anni mi ritirai a vita monastica.
- Li perfezionai le mie arti mistiche, studiai tutti i libri nella biblioteca del monastero, imparai a preparare pozioni curative e quanto altro estratto dalle piante, e per un caso fortuito, un monaco che era un ex combattente ritiratosi in convento mi insegnò l'arte della difesa anche se nel monastero le armi come coltelli e spade non erano tollerate. -
- Un giorno quando oramai aveva 18 anni, vicino al monastero trovarono una ragazza che si trascinava a fatica, gli stracci logori e si vedevano anche segni di sevizie. -
- Portiamola dentro dissero i monaci che la raccolsero e la portarono velocemente nel monastero, fui subito chiamato essendo oramai il più esperto li nell'arte del curare, la vista della ragazza mi colpì immediatamente, capelli neri, un corpo magro e bianco pieno di ferite, le dolci forme della ragazza mi dettero sensazioni mai provate, non che non avessi visto molte ragazze fino a quel tempo. -
- Mi prodigai immediatamente, con le erbe curative e le mie arti mistiche.
Il giorno dopo la ragazza quando si svegliò, mi vide che gli portavo la colazione, dove mi trovo disse la ragazza, ben svegliata sei al monastero della montagna mistica. -
- Sono Buonocore, ti ho curato dopo che eri ridotta un po' male -
-Grazie disse io sono Anne. -
- Vuoi mangiare? - gli feci
- Si grazie, e anche grazie per avermi curata, non so come ci sia arrivata sin qui. - 

- Poverina, pensai, il trauma deve essere stato tale che la mente ha cancellato l'accaduto. Nei giorni successivi mi occupai amorevolmente di lei. -
- Grazie disse lei, sei molto buono con me. -
- Finalmente tornò il padre superiore del convento, uscito per una missione importante, appena saputo della ragazza il superiore andò a trovare la ragazza nella cella, questi molto gentilmente si presentò a essa: - piacere sono padre Micheal - la ragazza per un attimo ebbe lo sguardo perso nel vuoto, poi disse:
- Sono Anne, vorrei abbracciarla per ringraziarla di quel che ha fatto per me - questi acconsentì ma appena l'ebbe abbracciato strinse forte e velocemente recitò una formula mentre il superiore cercava di divincolarsi, le grida di questo mi attirarono visto che ero lì vicino, ma quando entrai la formula era compiuta e tutti e due caddero svenuti.
- Siamo arrivati davanti la casa, successivamente vi racconterò il resto - fece Buonocore.

Arrivati davanti la casa adibita a prigione c'era un assembramento di folla, il gruppo si fece spazio e arrivati davanti la porta Buonocore chiese di entrare dicendo chi fosse esso e il gruppo, ma le guardie rifiutarono di farle entrare, ad un certo punto, una voce fece - fateli entrare - e apparí la moglie del capo villaggio, in groppa a un cavallo,dall'aria seccata, poi guardando Buonocore gli fece - faccio un piacere a mio marito. -

L'elfa era legata mani e piedi e seduta a una sedia, Buonocore gli si avvicinò e provò a parlargli ma lei taceva.
- Siamo qui per aiutarti - disse, ma non proferiva una sola parola, intanto Cuore d'oro aveva trovato un ottimo punto dove dormire nel cappuccio di Buonocore e in quel momento si svegliava, si sgrachí le membra e le alucce e andò a fianco di Buonocore, questi allora gli disse di andargli vicino e fargli amicizia e così cuore d'oro fece, l'elfa vista la fatina sorrise un po', poi alzò gli occhi neri e fece - davvero siete qui per aiutarmi? -
- Certamente - rispose Buonocore -Raccontami quello che sai. -
- Lo sbaglio che ho fatto è stato quello di dar retta a una persona che mi aveva detto di dare la lettera al capo villaggio e invece...- e prese a singhiozzare, e disse Buonocore: - Questa persona dov'è? -
- Al maniero diroccato - al che uno di quelli che le faceva la guardia parlò - abbiamo già guardato li e non abbiamo trovato nessuno. -
Buonocore pensò e poi fece - torniamo dal capo villaggio. -
Tornati che furono li dissero allo stesso - dateci un po' di tempo per indagare su dove ci ha detto l'elfa, portandoci pure lei. -
- Troppo comodo - gridò la moglie.
- Allora... - Cuore d'oro si alzò in volo -...mi offro io come al posto dell'elfa. -
- Oh cuore d'oro non avevo dubbi sulla tua generosità - disse Buonocore con la voce rotta dall'emozione.
- E sia - disse il capo villaggio -mettetela in una gabbietta - poi fatto avvicinare Buonocore gli sussurrò in un orecchio.
- Sono sicuro non sia stata lei, lemie sensazioni non sono mai state errate, ma il mio popolo ragiona troppo d'istinto. -
Poi prima di congedarli la moglie fece -Avete tempo fino al tramonto altrimenti... e verranno con voi cinque dei nostri ragazzi più forti. -
Detto questo li congedò e dopo un rapido preparativo il gruppo partì.

- Grazie - disse l'elfa scura - io sono Gemma, perché state facendo tutto questo per me cui vi ringrazio - Buonocore le disse - mi ricordi una vicenda di ingiustizia accaduta quando ero giovane - e raccontò anche a lei la storia, poi proseguì il suo racconto:
- Padre Micheal era stato maledetto e versava in condizioni critiche nel suo letto con terribili spasmi e io non riuscivo a far nulla per togliere la maledizione, tutto il monastero aveva già accusato Anne di essere una strega ed erano pronti a giustiziarla credendo che ciò avrebbe levato la maledizione, corsi allora nella sua cella per interrogarla e visto che ero lì alto in grado me lo consentirono subito, presi a interrogarla allora cercando di fargli uscire fuori l'ultimo ricordo che aveva - ti prego - dissi - sforzati il più che puoi -cosi fece e si ricordo, disse Anne, di una vecchia torre sulle montagne e poi più nulla, - è a meno di mezza giornata di viaggio,non è molto ma che gli dei mi assistano. -
Feci riunire i confratelli e poi dissi:
- Calmate la vostra sete di vendetta,dominio dovete avere, sempre religiosi siete, datemi ordunque un giorno e cercherò di portare la verità su questa vicenda, vi fidate di me? -
- Si - risposero.
-Confratelli vi fidate di me? -
- Si - risposero all'unisono.
- E allora in groppa verso la torre sulla montagna, l'unica pista che abbiamo. -

- Detto ciò andammo ai cavalli e lesti ci dirigemmo alla torre.-
- Corremmo come mai prima d'ora e in meno di mezza giornata eravamo alla torre, cominciammo a esaminarla, finché arrivati in cima alla torre non trovammo una porta chiusa, bastò un paio dei poderosi calci di Beniamino a buttarla giù, lì ci trovammo in una stanza degli orrori, con teschi, formule e quant'altro da negromante. -
- Possibile... -disse Beniamino - ...che ci sia il suo zampino? -
- Dichi - dissi - te lo spiegherò dopo, adesso allontana i cavalli, lui deve essere ancora in giro. -
- Corsi e feci come disse poi vidi che faceva sparire le tracce del nostro passaggio, fatto ciò ci nascondemmo in cima la torre. -
- Nel frattempo che attendevamo sottovoce mi raccontò che al monastero prima del suo arrivo in confratello era stato scoperto a studiare la magia nera, cacciato via aveva giurato di vendicarsi, può essere sia lui, ma non ne sono certo, nel frattempo qualcuno tornava alla torre. -

- Silenzio - disse Beniamino - e sta pronto. -
- Il negromante arrivò alla torre salì in cima ma appena vista la porta lasciò cadere ciò che aveva in mano e iniziò a scappare, due fruste lo avvinghiarono a entrambi i talloni e tirando me e Beniamino lo facemmo finire faccia a terra, quest'ultimo fece un balzo felino e diede una ginocchiata sulla schiena, il negromante emise un urlo di dolore. -
- Bene bene Luc cuor di tenebra, ci ritroviamo, ora mi dici tutto quello chesai e se hai mandato tu la ragazza. -
Luc disse - va bene, parlerò. -
- Prima però - dissi - ho una piccola precauzione - e detto ciò gli bendai gli occhi - se casomai fossi anche ipnotizzatore. -
- Ora ci dirai se sei tu il responsabile diciò che succede al monastero - disse Beniamino, Luc tacette - allora continuò ti porteremo al monastero dove i monaci aspettano per farti la festa, andiamo ordunque - ma Luc disse: - aspettate, alla sedicesima pagina del libro c'è la formula del maleficio e alla pagina successiva la formula per annullarlo volevo vendicarmi per essere stato cacciato, ma ora liberatemi - feci finta di pensarci un momento lo addormentai magicamente, lo caricammo sul cavallo e tornammo al monastero. -
- Una volta sveglio lo obbligammo a confessare e ad annullare il maleficio, Anne fu scagionata dalle accuse, e mi ringraziò per aver creduto in me, donandomi uno dei più appassionati baci che io avessi ricevuto, Luc vive in cellad'isolamento e ne avrà per 10 anni, e naturalmente è vietato avere contatti diretti con lui, Anne vive nella mia famiglia che l'hannoaccolta.
- Ma ora siamo arrivati - disse Gemma -Bene - fece Buonocore - State in guardia. -

Il viaggio dell'eroeWhere stories live. Discover now