𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 𝟦:

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Porto una mano confuso tra i miei capelli castani. Ripenso a tutto quello che è accaduto nel sogno specialmente a quella melodia e a quella voce. Decido finalmente di sollevarmi lasciandomi alle spalle il letto e trascino a peso morto il mio corpo vicino alla scrivania sedendomi sulla sedia, apro un cassetto dedicato interamente a degli spartiti. Giro la chiave con cura tirando fuori degli spartiti che per me sono come oro anzi diamanti: le composizioni originali scritte a mano da Min Yoongi. Tengo a questi fogli più della mia vita e non permetto a nessuno di toccarli, ho paura che li possano rovinare, che li possano considerare inutili pezzi di carta nonostante chi è come me sa, sa che questi fogli rappresentano una vita difficile e che raccontano sotto forma di note la gioventù di un ragazzo pieno di talento che non si è fatto problemi ad andare contro il volere dei propri genitori pur di inseguire i suoi sogni. Infatti è così, da quel che hanno rilasciato in alcune interviste i suoi genitori non vedevano di buon occhio la carriera che aveva deciso di intraprendere il figlio, avrebbero preferito diventasse un uomo di successo magari in politica, hanno sempre cercato di convincerlo che la musica non faceva per lui, invece Yoongi al posto di studiare per arrivare alla politica dedicava interamente anima e corpo per studiare interi libri di musica e per scrivere, scrivere e continuare a farlo fino a raggiungere la perfezione.
Questi fogli che tengo tra le mani sono gli spartiti che scrisse in preda alla rabbia dopo che ebbe una brutta litigata con suo padre, fu dichiarato da Yoongi stesso. Passo una mano sulla carta e su alcune parti ragrinzite per essersi bagnate, bagnate delle sue lacrime e della sua rabbia. Lungo le linee del pentagramma ci sono dei segni neri col quale cancellava con forza gli errori o qualunque tipo di cosa non gli andasse più bene. Nessuno ha mai suonato questa melodia, ho la fortuna di avere l'unica copia originale, la firma del ragazzo alla fine della composizione è la prova schiacciante, in più quel modo di disegnare le note è solo suo, lo riconoscerei tra mille e milioni. Ricordo la prima volta che mi aggiudicai questi spartiti durante un'asta, svenni nel vero senso della parola per l'emozione, la loro esistenza e bellezza era davvero estsiante che mi fece perdere conoscenza tanto che quando mi ripresi rimasi intere ore ad osservare ogni linea che il ragazzo aveva tracciato, lui amava la musica, l'amava più della sua vita e ne diede dimostrazione morendo con essa.
Mi ricordo ancora ora l'orribile sensazione quando venni a conoscenza di quella disgrazia, il mio cuore si frantumò in mille pezzi a pensarci ancora oggi non mi spiego come il destino avesse voluto strappare all'umanità un prodigio della musica e dell'arte e soprattutto una vita così giovane. Non trovai conforto per interi mesi e tutt'ora l'unica cosa che mi riesce a dare conforto in certe circostanze è proprio una delle sue melodie questo perché per me nessuno tranne lui è così bravo da poterti far immergere nel vortice di sensazioni che provava, nonostante siano passati anni il ricordo delle sue emozioni è ancora vivido in quel suono che il suo pianoforte emetteva.
Accarezzo i fogli in modo triste e sospiro, la mia speranza di capire il suo modo di pensare, di suonare e di vivere è andata in frantumi proprio oggi, tutto quello a cui avevo lavorato per anni si è dissolto nel nulla come se non avessi mai fatto niente, inizio a sentire la rabbia ribollire nel mio corpo, una rabbia contro me stesso e contro il senso di fallimento che mi pervade, le lacrime tornano a uscire senza un mio controllo, controllo che prendo subito in mano perché il rischio che le mie lacrime contaminassero la purezza degli spartiti era troppo, le asciugo velocemente, non posso permettere che qualcosa rovini il mio tesoro più grande, li ripongo così al loro posto chiudendo a chiave il cassetto.
Nei momenti dove mi sento più triste e inutile alla mia vita riguardo sempre il capolavoro che custodisco, sembra quasi strano se dicessi che guardando quelle righe il mio dolore sparisse, è come se lui avesse previsto che prima o poi qualcuno avesse guardato quei fogli e si sarebbe perso nella rabbia e nel dolore che in quel momento lui stesso provava. Yoongi era un maestro nell'esprimere quei sentimenti, questa era una delle doti che ammiravo davvero tanto di lui, credo proprio che sia per questo che il professor Han lo prese come allievo perfezionando le sue tecniche.
Sbuffo e mi rilasso, devo cercare di distrarmi quindi canticchio qualcosa così mi torna la serenità in viso.
Devo solo riprovarci e non arrendermi. Proprio come faceva lui, andare sempre avanti malgrado avesse tutto contro. È questo che mi ha insegnato, io riuscirò a essere come lui e a suonare finalmente la sua melodia.

𝙃𝙄𝙎 𝙋𝙄𝘼𝙉𝙊「𝙔𝙊𝙊𝙉𝙆𝙊𝙊𝙆」Where stories live. Discover now