32 . Preoccupato

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Luke

Una settimana. È passata semplicemente una settimana da quando Letizia ed io ci siamo messi insieme, ed io ancora non riesco seriamente a capacitarmene. Sul serio, mi sembra un sogno la nostra storia, un bellissimo e meraviglioso sogno. Però ogni volta che guardo Letizia, mi convinco sempre di più che è tutto vero, perché lei è qui, davanti a me, tutti i giorni, regalandomi sempre emozioni stupende ed indescrivibili. Da un mese a questa parte mi sta stravolgendo la vita, me la sta rendendo migliore, mi sta cambiando. Ed io cerco di aiutarla in ogni modo possibile per accettare i suoi ricordi ed andare avanti.

Intanto siamo riusciti ad andare avanti con la canzone. La melodia c’è ed il teso uguale, solo che ancora manca il ritornello, la parte più difficile da comporre…

Poso lo sguardo su Letizia, che proprio in questo momento sta rientrando in casa con il cellulare all’orecchio e con l’espressione preoccupata. E adesso cosa non va?

«Carlos, che succede?» chiede lei. Carlos? Strano, è molto raro che chiami. Cosa diavolo succede?

Non si riesce a sentire quel che dice l’uomo, il volume è troppo basso. Capisco solo che non è una bella cosa dall’espressione sconvolta della mora. Ma cosa c’è?

«Gli è successo qualcosa?»

Ok, stanno parlando di una persona. Però che diamine, ce n’è sempre una nuova!

Carlos evidentemente le dà una buona notizia, perché lei rilassa il viso, ma pochi secondi dopo la sua espressione mi fa gelare il sangue nelle vene. Sembra aver visto un fantasma e la cosa è seriamente preoccupante. Non voglio pensare al peggio.

Faccio per alzarmi ed andarle vicino, quando lei si riprende dal suo stato di shock.

«Sì sì, tranquillo. Ok, cercheremo di finire il prima possibile.» risponde con voce atona per poi chiudere la chiamata, facendo salire la mia preoccupazione alle stelle.

Appena Letizia si volta verso Keli, la bionda si alza subito e le va vicino. La mora le bisbiglia qualcosa guardando nella mia direzione con gli occhi tristi, qualcosa che non riesco a capire. Ed io mi sento morire. Ho la netta sensazione di essere io la causa dei suoi occhi lucidi.

Keli annuisce e mormora qualcosa nell’orecchio dell’amica. Poi le ragazze si guardano tristi, ed io sento qualcosa nel mio petto che si incrina. Perché non sopporto vedere Letizia in questo stato.

Poi le ragazze si dividono e la mora viene verso di me, abbracciandomi. Subito le poso le mani sulla schiena, per cercare di rassicurarla, qualunque cosa sia successa, e lei mi stringe più forte a sé.

Amore mio, cosa c’è che non va? Lo sai che non resisto a vederti in questo stato…

Non voglio forzarla ad aprirsi, perché ho imparato che mi parla dei suoi problemi solo quando si sente pronta, solo quando non ce la fa proprio più, solo quando sono problemi enormi. Spero solo che si apra il prima possibile. Ogni volta che la vedo preoccupata, sono io alla fine quello che diventa più ansioso e più preoccupato tra i due.

Lei, ad un tratto, si volta verso gli altri.  «Ragazzi, non avete mica buttato le vostre vecchie strofe per il ritornello, vero?» chiede. E questo cosa c’entra ades… Ah, forse ho capito che cosa le abbia detto Carlos. Probabilmente dobbiamo finire il prima possibile la canzone…

I ragazzi annuiscono e lei sospira. «Tirateli fuori un attimo, per favore.» dice, prendendomi per mano. Mi siedo così sul divano e la faccio sedere sopra le mie gambe. Ormai è un’abitudine.

«Ma che hai intenzione di fare?» chiede Mikey, guardandola sospettoso.

«Vuoi fidarti una buona volta o no?» lo riprende serio Cal facendoci ridere tutti e dandole i fogli.

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