9 . Il sogno inizia davvero

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Letizia

Il gran giorno, il “momento X” è arrivato. Non posso ancora crederci! A breve partirò per l’Australia ed incontrerò i miei idoli, ma stiamo scherzando? Sto vivendo un sogno, un bellissimo sogno… Ma sarà bene che mi dia una svegliata, perché dovrò convivere con quei quattro fantastici ragazzi per un bel po’.

Sono all’aeroporto e Doug è venuto a salutarci di persona, per poi portare Keli a casa. Lei lo guarda come se fosse un alieno. Certo, avere il presidente della Sony Music ad un palmo dal naso non è cosa da tutti i giorni per le persone che non sono del settore, ma non credevo che quell’uomo facesse un simile effetto alla mia amica!

La guardo e sorrido. Mi fa piacere che ci sia, non credo di sentirmi pronta fino in fondo, ma so che lei saprà darmi quella spinta che mi serve per partire.

«Leti, non è da te essere così agitata, calmati! Altrimenti non arrivi viva nemmeno a metà volo!»

«Grazie, eh! Come sempre, sei molto rassicurante!»

Lei ride di gusto e mi abbraccia forte. «Scema, guarda che mi mancherai davvero tantissimo!»

Sorrido e sento gli occhi farsi lucidi. Ma chi me lo fa fare di lasciarla qui a New York?

«Vuoi farmi piangere?» le chiedo ridendo, cercando di mascherare il rossore dei miei occhi.

Lei mi allontana, giusto il tempo per vederci entrambe con gli occhi lucidi, quando all’altoparlante annunciano il mio volo.

«Mi raccomando, Leti, fai vedere chi sei, fai vedere quello che vali. Voglio di nuovo quella Letizia combattiva che ho sempre conosciuto! Quello stupido è solo una parentesi, non pensare più a lui! Ti voglio bene, scema! Chiamami appena arrivi, e divertiti!» mi saluta Keli.

«Grazie infinite amica mia. Anch’io ti voglio bene, tantissimo!»

Ci sorridiamo e ci abbracciamo per l’ultima volta.

Poi seguo Carlos fin dentro l’aereo che mi porterà dall’altra parte del mondo.

Siamo in viaggio ormai da dieci lunghissime ore ed io non ne posso già più! Ho letto per un bel po’ un libro, ho usato un po’ il computer, ho ascoltato un po’ di musica, ed ora sono qui che non so più cosa fare perché non riesco a darmi una calmata, sono troppo in ansia!

Sbuffo e guardo fuori dal finestrino, sperando di trovare qualche consolazione nel panorama ma niente, tutto nero. D’altra parte è notte, ma speravo di vedere almeno le luci di qualche nave che solca l’oceano. Sarebbe stato davvero molto suggestivo!

«Dormi. Ti farà bene. Ti sveglierò prima di volare sopra Sidney, così la vedrai di prima mattina.» mi consiglia Carlos, intento a leggere carte su carte.

«Sei il manager migliore del mondo, lo dico e lo ripeterò fino allo sfinimento. Menomale mi hanno affidata alle tue cure!» gli rispondo per ringraziarlo e prenderlo un po’ in giro. Poi chiudo gli occhi, almeno riposo un po’, dato che siamo solo a metà del viaggio.

Sento un tocco leggero che mi picchietta sulla spalla e mi sveglio, pregustando il pensiero di essere svegliata da uno dei miei idoli. Invece vedo Carlos, con il viso perfettamente integro dopo ben venti ore di volo totali, che mi indica di guardare fuori dal finestrino che, per fortuna, è accanto a me.

Appena vedo i tetti bianchi della Sydney Opera House, mi si mozza il fiato.

Ok Leti, sei arrivata a Sydney, tra poco vedrai i 5 Seconds of Summer ed inizierai a lavorare con loro, quindi cerca di comportarti il più professionalmente possibile. Tieni a freno gli ormoni, che ti girano a palla in corpo e respira. Infondo sono solo ragazzi come te, suppergiù.

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