6.

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«Brown.» la voce le sfiorò la pelle pallida, e raggiunse le sue orecchie in un richiamo beffardo; tono familiare, fastidioso quanto suadente. Erano passati due giorni dall'accaduto. Millie non si voltò.

«Secchiona, mi passi gli appunti di scienze?» ed eccolo avvicinarsi a passo svelto, e adesso fiatare sul suo collo: la moretta aveva rabbrividito, le sue gote si erano arrossate una volta riconosciuta quella voce, ma sembrava non avere alcuna intenzione di rispondergli.

«No.» sussurrò appena, quasi dovesse nascondere di stargli parlando. E così facendo incalzò in un passo svelto, con tutto un nodo in gola; abbassò il capo, forse per non dare a vedere il volto arrossato.

«Perché no?» la richiamò ancora, voce grossa che risuonava lungo il corridoio e alimentava l'imbarazzo della moretta, così come i borbottii che crescevano tutti attorno a loro.

«Che coglione...» si ritrovò a borbottare a denti stretti, testa bassa, passo svelto; non si sarebbe voltata, ne era sicura. Non gli avrebbe parlato.

«Che ti costa, Brown?» e a quelle parole quasi gridate Millie non resistette più: si sentì invadere dal fastidio in tutto un formicolio di rabbia repressa. Si voltò di scatto e, veloce, tacchettò verso il corvino.

«Falla finita. Non vedi che ci stanno guardando tutti?»

«Mah, sarà forse il mio fascino disarmante?» sbeffeggiò così, e Mille dovette roteare gli occhi mentre rispondeva:

«Ma perché devi essere così stupido?»

«Io ti ho solo chiesto gli appunti.»

«Non fare finta di niente.» freddò, in un borbottio a denti stretti. E quella volta Finn non riuscì a ribattere; non riuscì a reggere il gioco. Corrugò appena le sopracciglia, schiuse le labbra: di cosa stava parlando?

«Cosa...»

«Cosa c'è, adesso fai finta di non capire?» non stava gridando, ma non si trattenne dallo stringere i pugni; le unghie le si inculcarono nella carne pallida mentre pronunciava a voce bassa quelle parole:
«Ma se sono venuta a saperlo persino io.»

«Io non so di-»

«Si che lo sai!» e questa voltà per poco non urlò in un rimprovero, interrompendo le sue frasi flebili; teneva ancora stretti i pugni e fissava lo sguardo dritto nelle iridi pece del corvino.
«Sai benissimo cos'è successo l'altra sera. Sai di avermi portata a casa ubriaca e di aver poi fatto chissà quale porcheria!»

Finn per un attimo rimase immobile, incapace di formulare una sola frase sensata: credeva davvero quello di lui?
Ma poi alzò lo sguardo, e occhi beffardi tornarono in lui come uno spirito dalla quale era posseduto:

«E dimmi, Brown. Che cosa avrei fatto, allora?»

E a quelle parole suadenti, provocatorie, Millie si maledisse; la presa in cui i suoi stessi pugni erano stretti si ammorbidì, e il suo viso prese fuoco: gli lanciò un'occhiataccia, prima di arricciare le labbra ed allontanarsi a passo svelto.

࿐✩*ೃ

da oggi gli aggiornamenti avverranno due volte a settimana: il lunedì e il venerdì

spero la storia vi stia piacendo!

come as you are [fillie]Where stories live. Discover now