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E quando la soglia fu spalancata, alla rossa non fu concesso neppure di parlare: Millie la precedette in un fiume di parole, nel mentre che si addentrava nel salotto.

«Perdonami, Sadie. Il ragazzo di tua sorella continuava a rompermi mentre cercavo di studiare. Non ti ho disturbata, vero?»

Quell'aroma di tempera e cannella raggiunse appena le sue narici, e le sfiorò mentre pronunciava quelle parole; ma Millie era troppo distratta per farci caso, per lasciarsi andare ad un odore ormai familiare, della quale le ciocche rosse di Sadie erano intrinseci. Sink si incurvò in un sorriso gentile, e la raggiunse dopo aver chiuso la porta:

«Intendi Finn?» voce melodiosa tintinnò nell'aria, accompagnata da un sereno risolino;
«Sai che puoi chiamarlo anche per nome, vero?»

«Si, ma ha un nome di merda.» acida, constrastò nell'atmosfera prima di continuare in una supplica:
«Ti prego, dimmi che hai un posto tranquillo dove studiare.»

Sadie sospirò, e scosse la testa con la gentilezza di una madre preoccupata:
«Ti stai ancora preparando per il test?» domandò;
«Non starai un po' esagerando? Hai bisogno di una pausa, ogni tanto.»

E a quelle parole Millie si avvilì:
«Non ho tempo per le pause! Ho tempo solo fino a settembre!» sembrò quasi aggredire, quando la voce tranquillizzante, divertita di Sadie le rilassò le membra:

«Millie, siamo a maggio.» ridacchiò.

«Appunto! Vuol dire che ho perso fin troppo tempo.» si ritrovò a ribattere, prima di mugugnare forse tra sé e sé:
«Ed è tutta colpa di quella testa di cazzo...»

La rossa la udì, perché cercò il suo sguardo mentre le chiedeva:
«Ci stai ancora pensando?»

«Assolutamente no!» esclamò rumorosamente, quasi in un balzo la moretta;
«Non merita nemmeno di essere ricordato, quello la...»

Seguì una pausa; Sadie sospirò, e con una mano le sistemò una ciocca fuggitiva:
«Davvero, non dovresti stressarti così tanto.»

E poi irruppe tuonante, la voce alta della biondina dalle scale:
«Sadie! hai visto la mia giacca nera?»

La rossa si voltò, ed in un sospiro le rispose:
«É ancora bagnata, Iris.»

«Oh, ma vaffanculo!» ripetette impetuosa con tanto di scalpitio;
«Quando la compriamo una cazzo di asciugatrice?»

«Se vuoi posso prestarti una delle mie camicie.»

«Non ci tengo ad indossare fronzoli e gattini alla festa di Maddie, ma grazie lo stesso!»

«Ehy! Io non metto fronzoli e gattini!» ribatté Sadie, e Millie non poté trattenere un risolino. La rossa tacque per un attimo, prima di cambiare espressione ed alzare lentamente lo sguardo:
«Aspetta, dov'è che vai?»

«Non sperare nemmeno che ti ci porti.»

E il viso della rossa si tramutò subito in un labbruccio, occhi innocenti, gote rosate:
«Ma Millie ne avrebbe proprio bisogno!»

«Cosa c'entro io!» esclamò prontamente;
«Non ci vado nemmeno morta.»

«Eddai, ti divertirai! Non c'è niente di male in una festa!»

«Ho detto che non ci voglio andare!» e forse parlò troppo forte, perché un silenzio imbarazzante cascò nel salotto; rossa in viso, cercò di rimediare farfugliando una scusa o due:

«E poi non saprei nemmeno cosa mettermi, e-»

«Nessun problema! Ti posso prestare qualcosa io!» prontamente, esclamò con gentilezza Sadie.

«Non ci tengo ad indossare fronzoli e gattini.»

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