7.INCUBI

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Sono in una stanza buia e l'unica cosa che vedo è della luce che entra da una serratura e delle ombre dalla fessura del pavimento. Non riesco a muovermi cerco di muovere le dita delle mani ma sono paralizzata. Perchè sono quì? Cerco di chiamare aiuto ma non riesco a emettere alcun suono dalla bocca.

Ad un certo punto vidi la porta aprirsi ed entrò una ragazza, Allison? La ragazza appena entrata prese una torcia e l'accese ma nel compiere quest'azione rovesciò una tanica di ammoniaca. C'era un odore così forte che mi lacrimavano gli occhi.

Allison sentì arrivare qualcuno e si mise le mani davanti alla bocca per non fare rumore,poi prese la giacca e l'appoggiò sulla macchia di ammoniaca e cominciò a guardarsi intorno e a puntare la torcia ovunque.

Quando illuminò il mio viso si spaventò talmente tantò che cercò di reprimere un urlo con la mano e con gli occhi lucidi, bagnati dalle lacrime sussurrò qualcosa.

"Erica?"

Mi svegliai di scatto ansimando in cerca d'aria con le lacrime che mi scendevano lungo le guance.
"Jane! Shh va tutto bene ok? Ci sono io"
Stiles si svegliò e mi strinse tra le sue braccia poi mi prese il viso tra le mani e mi saciugò le lacrime con i pollici.

Mi guardai intorno, ero nella camera di Stiles c'erano molti fogli per terra, tazze di caffè vuote è uno Scott che dormiva profondamente sulla sedia della scrivania con la bocca aperta. Ma come fa a non essersi svegliato?

"Un altro incubo?"
Mi chiese stiles preoccupato.

Riuscii solo ad annuire, guardai la sveglia, erano le 4.

"Meglio se dormiamo finchè possiamo"
Continuò lui.

Mi fece sdraiare e lui fece lo stesso, vide che non smettevo di piagere allora mi circondò la vita con le sue grandi braccia e ci addormentammo abbracciati come il giorno prima.

"Ragazzi, hey è ora di svegliarsi"
Mi alzai appena sentita la voce delle sceriffo e mi liberai dalla presa di stiles visto che eravamo ancora abbracciati.

"Oh ciao Jane"
Disse lo sceriffo un po' stupito di vedermi nel letto di suo figlio.

Stiles stava ancora dormendo di fianco a me e borbottava qualcosa di indecifrabile nel sonno, mentre Scott era ancora nella posizione in cui lo avevamo trovato io e il figlio dello sceriffo la notte prima. Solo che ora gli scendeva un po' di bava dalla bocca...

"Ragazzi!"
Urlò di nuovo lo sceriffo, ed ebbe successo a quanto pare visto che i due si svegliarono di scatto e mentre Scott si asciugava la bava con una manica stiles si staccava dei fogli dalla faccia che nel trambusto di ieri erano sparsi per tutta la camera.

"Io devo andare al lavoro e voi tre a scuola"
Concluse il padre di stiles.

"Papà! Heather?"
Chise il figlio ancora preoccupato per la sua 'amica' d'infanzia.

"Ancora niente"

Appena lo sceriffo uscì dalla porta, mi saltò all'occhio una foto in cui il padre di stiles attestava i rapinatori.

"Hey stiles guarda!"
Gli dissi porgendogli il foglio con la foto stampata.

Lui corse dietro a suo padre e io tornai a casa. Come se ci volesse chissà cosa.
Scavalcai il davanzale della finestra di Stiles e con uno scatto saltai in camera mia.

Mi preparai e poi corsi fuori dalla porta di casa. Non c'era nessuno perchè per fortuna i miei genitori erano al lavoro e non dovetti evitare domande imbarazzanti del tipo, hey Jane perchè non eri nel tuo letto ieri notte?

𝓗𝓲𝓼 𝓔𝔂𝓮𝓼 // 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓮𝓼 𝓢𝓽𝓲𝓵𝓲𝓷𝓼𝓴𝓲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora