Serial Killer

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- Mi hai portato quello che ti avevo chiesto? -

Era l'una in punto e noi ci trovavamo ancora in quel parco.
Leopold era andato via già da un po' e così Zoey e Britney si erano sistemate su una panchina situata esattamente sotto un lampione e avevano iniziato a trafficare informazioni.

Ecco spiegata la presenza della mora.

- Ovviamente. - Rispose quest'ultima, iniziando a frugare nella sua borsa a tracolla. - Dopo lo spettacolino che mi hai offerto, come potrei non ripagarti a dovere? -

A quelle parole sussultai.

- Un momento! - Esclamai, avvicinandomi a lei. - Non vorrai mica diffondere questa notizia, vero? -

- Parli della vera identità di Leo e tutto il resto? - Replicò Britney. Quindi, dopo essere rimasta in silenzio per alcuni istanti in modo tale da accrescere il più possibile la suspance, disse seccamente: - No. Ovviamente non lo dirò a nessuno. -

- Ma tu non eri...? -

- Sarò anche una pettegola. - Ammise lei alzando lo sguardo al cielo. - Ma certe informazioni non le rivelo se non a particolari condizioni e solo a gente degna di fiducia, che so per certo non si metterebbe mai a spiattellare tutto in giro. E chiaramente questa informazione fa parte proprio di questa categoria. Per non parlare poi del fatto che ora, in caso di estrema necessità, ho io il coltello dalla parte del manico con lui. -

Concluse con un sorriso così apparentemente innocente e internamente malefico da darmi i brividi.

- Adesso però parliamo di affari. -

Disse la rossa, riattirando così la sua attenzione.

La mora annuì, quindi tirò fuori un taccuino. Lo sfogliò rapidamente fino alla pagina giusta e a quel punto lo porse all'altra.

Zoey scorse quella pagina con lo sguardo come se la stesse divorando, assimilando come un robot tutte le informazioni in essa contenute.
Non appena ebbe finito, solo un minuto dopo, annuì seccamente con il capo, facendo capire a Britney di poter mettere via il suo quadernino.

- È bello fare affari con te. - Disse Britney mentre balzava giù dalla panchina. - Se in futuro dovesse servirti altro, conta pure su di me. Certo, a patto che tu mi possa offrire qualcosa di altrettanto interessante. -

- Ovviamente. -

Annuì Zoey.

- Allora ci vediamo da Grace. A presto! -

Detto ciò, la pettegola si voltò e nel giro di pochi istanti scompare dalla nostra vista.

Mi voltai di scatto verso Zoey, notando con un certo stupore che in quel momento la ragazza stava scrivendo freneticamente qualcosa sul suo quaderno.
Non me la sentii di dire nulla finché lei non ebbe finito, quindi, rivoltole un semplice sguardo interrogativo, lei mi porse il quaderno.

- Hai riscritto tutto ciò che ti ha appena fatto leggere dal suo taccuino? -

La rossa annuì.

- Ma a questo punto non faceva prima a mandarti una foto o farne una copia? -

- È più sicuro così. - Replicò con un'alzata di spalle. - In questo modo ognuno ha la sua copia, ognuna scritta con la propria calligrafia. -

Quella risposta mi inquietò non poco. Di che tipo di informazioni si trattava se dovevano prendere delle misure di sicurezza del genere?
Ma poi, a questo punto, Britney non avrebbe potuto semplicemente tenerle il taccuino davanti per farle ricopiare tutto?

- Me ne ero dimenticata. -

Disse lei tutto d'un tratto.

- Eh? -

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