Capitolo 9: LOUDNESS Vs Boredoms

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Sorprendentemente, la cena andò molto molto bene, dato che passammo la maggior parte del tempo con le bocche piene, aprendole solamente per complimentarci con la cuoca. Certo, era del ramen già fatto, la pasta doveva essere solamente cucinata nel brodo per qualche minuto, ma mia nonna sapeva sempre come rendere più salutari i piatti già pronti, era una maga, in questo.
Alla mia destra, Haizaki sembrava apprezzare parecchio la cena, bevendo il brodo mentre io ancora cercavo di sforzarmi a mangiare qualche altra bacchettata di spaghetti. Era davvero molto molto carino, sembrava, quasi per un momento, cambiato.

Non era più l'irraggiungibile Haizaki Ryouhei, il ragazzo più popolare dell'università, era semplicemente Haizaki Ryouhei, il ragazzo che mi aveva prestato la felpa e che mi aveva portato in braccio fuori dalla metro, due volte.

Effettivamente, non ho mai davvero spiegato come mi sono innamorata di lui, sbaglio?

In realtà, penso di essermelo quasi dimenticato, dato che è passato così tanto tempo (Va bene, è solo un'anno, però ho la memoria  a breve termine), però una cosa me la ricordo davvero molto bene.
Doveva essere durante i primi giorni di università, fine di Maggio forse. Stavo correndo in giro a cercare la mia classe (Non sono mai stata davvero brava a ricordarmi dei posti specifici, e quando ero nervosa mi ricordavo pure di meno) e, svoltando e imbucandomi in un corridoio mai viso prima, vidi il sopracitato Haizaki attaccare al muro una delle sue tante ex e....ehm....farle qualche succhiotto, anche se sembravano parecchio dolorosi, guardando l'espressione di dolore della povera ragazza. In quel periodo, io ero ancora una innocente ragazzina di diciotto anni (Sì, io non ho esperienze nella mia vita e a diciotto anni ero effettivamente ancora innocente.) e una visione del genere mi aveva scandalizzato per qualche minuto.
Non sapevo ancora cosa fare, fino a quando gli occhi di Haizaki si incollarono su di me, fissandomi negli occhi mentre continuava a...a fare le sue cose, insomma, non sarà mica la Akane del passato a giudicarlo! 

Sentì il mio cuore battere più velocemente del normale e le mie gote diventare incandescenti, non pensavo di aver mai visto un ragazzo tanto bello nella mia vita, ma mi ricordai in che situazione mi trovassi e corsi via più velocemente possibile, sentendo solamente l'altra ragazza dire qualcosa del tipo "Perché ti sei fermato?".

E niente, poco a poco venni a sapere chi lui era per davvero e mi innamorai perdutamente. E adesso, ripensandoci, dovevo essere davvero intelligente per restarmene zitta zitta a guardare una cosa del genere senza muovermi.

Sfortunatamente, non riuscì a finire di mangiare, sentendomi decisamente troppo piena per ingozzarmi come al mio solito. Nel frattempo, mia nonna e Haizaki stavano discutendo su chi fosse la band che ha avuto più impatto in Giappone tra i LOUDNESS e i Boredoms. A giudicare da come stavano litigando e da quanta energia ci stavano mettendo pur di avere ragione, dovevano essere parecchio seri e, forse, sarebbe stato meglio se mi fossi allontanata un'po, non ci tenevo a vedere il kokatsu prendere fuoco oppure, peggio, venir lanciato dal settimo piano. 

Dopo la bellezza di trentuno minuti contati, si calmarono ed arrivarono a un compromesso: entrambe le band erano magnifiche nel loro modo, e che discutere per questa cosa era decisamente infantile.

Soprattutto perché lei aveva quasi sessant'anni e lui venti a Maggio.

-Akane, non hai finito di mangiare.- Mi riprese mia nonna incrociando le braccia al petto, sapevo benissimo quanto odiasse gli sprechi di cibo.

-Ehm...non ho più fame nonna, non riesco a mandare giù proprio nulla.- Provai a difendermi dicendo la verità, almeno non avrei avuto rimorsi. Ma, comunque, faccio schifo a mentire, mi avrebbe sgamato nel giro di mezzo secondo.
La più anziana mi squadrò per qualche secondo con fare scettico, ma poi sorride e prese il piatto. Avevo già paura di quello che stava per fare.
Infatti, tempo due secondi, mi ritrovai a bere quello che era rimasto nel piatto contro la mia volontà, sporcandomi a momenti il pigiama.

Solo dopo essersi accertata fossi ben sazia e incapace di intere e volere, si alzò da terra e portò i piatti sporchi in cucina, fischiettando tutta soddisfatta. Io, nel frattempo, ero mezza morta sul pavimento con lo stomaco pieno per almeno una settimana intera, se non di più.
Odiavo quando mia nonna mi imboccava barbaricamente e obbligarmi a finire ogni singola nel piatto, alla fine mi riducevo a un vegetale mentre provavo a cancellare quella leggerissima nausea, che, però non voleva proprio staccarsi dal mio stomaco.

Tossì per qualche minuto, sospirando anche per il fatto di essermi beccata la febbre E il raffreddore in un colpo solo, la giornata non poteva davvero finire meglio di così...

-Sarebbe meglio se tornassi in camera, Miyano, non hai una bella cera. Non che le altre volte in cui ci siamo incontrati sembravi più viva di adesso- Ridacchiò Haizaki, mentre si tirava in piedi e mi aiutava a fare lo stesso, lentamente per non farmi venire un capogiro. Non sapevo quanto alta era la febbre in quel momento, ma, a giudicare dal mal di testa atroce e le articolazioni che chiedevano pietà a ogni movimento, dovevo aggirarmi tra i trentotto e i trentanove gradi, massimo. Misi un braccio attorno alle sue spalle per tenermi a lui, mentre mi teneva per un fianco, camminando al mio passo per non mettermi troppa fretta.

Di solito, il tragitto soggiorno-stanza da letto lo percorrevo in massimo tre secondi, tanto piccolo era l'appartamento che avevamo in affitto, ma ci mettemmo quasi due minuti interi per arrivare alla meta tanto agognata, aka il mio letto. Tra il fatto che mi dovevo fermare per i giramenti di testa, il lampadario sventato per decisamente troppo poco e l'unica volta in cui andai a sbattere per davvero contro lo stipite della porta, spaccandomi a momenti il naso, due minuti passarono parecchio velocemente.

Appena entrati nella stanza, mi lasciai cadere senza forze nel futon, coprendomi a malapena, mentre sentivo la frangia attaccarsi alla fronte da quanto stavo sudando, mentre la vista si faceva sempre meno chiara. Strano, non avevo preso alcuna medicina, non dovrei sentirmi così, anzi!
Mi sdraiai a pancia in su e socchiusi gli occhi, tanto avevo già detto addio alla mia vista, anche se riuscivo a vedere Haizaki con la coda dell'occhio, mentre tornava dentro alla stanza (Era pure uscito nel frattempo????) con una bacinella e un'asciugamano, per poi sedersi accanto a me e bagnare la pezza con una mano, mentre con l'altra mi spostava all'indietro la frangia, anche se, in realtà, non avevo percepito davvero un bel nulla. Ma la pezza che si appoggiava sulla mia fronte l'ho sentita eccome, e sospirai sollevata. Mi sentivo già leggermente meglio, chiudendo completamente gli occhi.

Parecchio lentamente e ostacolata dal dolore che provavo praticamente in ogni parte del mio corpo, riuscì ad addormentarmi nuovamente, senza però sognare un bel nulla.

Ma, prima di lasciarmi cadere nelle braccia di Morfeo, pensai quasi di sentire la voce di Haizaki che sussurrava qualcosa, la mano ancora ferma sulla mia testa.

-Perché ti ostini sempre ad abbassare lo sguardo, quando parli con me? Ti ho guardo solo una volta negli occhi, per davvero.-

-Hai detto qualcosa, Haizaki-kun?- Sentì, però mia nonna dire dalla porta. Il ragazzo sussultò e staccò la mano dalla mia testa, balbettando qualcosa con fare imbarazzato, facendo però ridacchiare la più anziana.

-Ho detto che ha messo lei la medicina per Miyano dentro al suo brodo, niente di che.-

-Chiamala Akane, sono sicura che le farebbe molto piacere.



Se fossi stata sveglia, molto probabilmente sarei andata K.O.

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