Capitolo 2: Della serie "O odi Instagram, o lo ami"

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Mi lasciai cadere sfinita sul futon, con il telefono in una mano e l'asciugamano nell'altra, mentre bagnavo il lenzuolo con i capelli ancora umidi.

Nada, sono rimasta attaccata al telefono tutto il giorno, ma non c'era ancora nessuna notifica proveniente da Instagram, se non quando Kii mi inviò un post riguardante dei cuccioli di shiba inu, la mia unica debolezza. 

Mi tirai a sedere e mi asciugai i capelli con attenzione, posando il telefono per terra, per poi accendere la piccola tv di fronte al letto, decisa a guardarmi almeno una mezz'oretta di televisione per stancarmi gli occhi e trovare il sonno che, in quel momento, ostinava a non presentarsi.

Proprio mentre mi stavo facendo la seconda treccia, sentì provenire dal telefono una notifica. Sospirai, legando i capelli, sicura che sarebbe stata qualche amica pronta a farmi venire la tachicardia. Sapevano stessi aspettando una notifica parecchio importante e che ero in paranoia da l'ora di pranzo.
Afferrai il telefono e accesi lo schermo, lasciando andare un'urlo mentre lanciavo via il telefono, completamente presa alla sprovvista.

Sentì dei passi leggeri raggiungere velocemente la mia stanza, aprendo poi la porta di scatto. Incontrai gli occhi di mia nonna, verdi come i miei, e passarono subito da preoccupati ed arrabbiati. Appunto, mio padre aveva lo stesso identico temperamento, dovevo pregare per restare in vita!

-Akane! Ti sembra il momento di urlare?! Sono quasi le dieci di sera e non viviamo più in campagna, adesso tutti possono sentirci!- Mi riprese mentre mi tirava l'orecchio, parecchio arrabbiata giudicando da come mulinava l'altro pugno, pronta a colpirmi in testa alla risposta sbagliata.

-S-scusami nonna, davvero, non volevo urlare!- Dissi provando a liberarmi dalla presa ferrea che la più anziana esercitava sul mio orecchio, completamente rosso a giudicare dal calore che potevo sentire. 

-Beh, peccato tu l'abbia già fatto. Ora spegni la tv e fila a letto, non voglio tu domani arrivi in ritardo- Sospirò lasciandomi andare, mentre si abbassava per prendere il telefono e passarmelo. Prese anche il telecomando e spense la tv, posandolo poi sopra a un comodino. L'unica espressione che mi lanciò poi era più di rimprovero, perciò non era davvero arrabbiata. 

Da quando ci siamo trasferite qua dalla campagna, lei è diventata paranoica riguardante ogni cosa. Chiude la porta quattro volte, per assicurarsi che nessuno entri, chiude le finestre e tira perfino le tende, anche se deve solamente uscire per dieci minuti. Ha il numero della polizia, dell'ambulanza e dei pompieri su parecchi foglietti sparsi per tutta la casa, e in quel periodo stava pure provando ad escogitare qualche trappola per gli intrusi. Non mi stupivo più quando, andando a prendere la posta, notavo delle riviste piuttosto discutibili.

Mi massaggiai piano l'orecchio totalmente rosso, mentre mi mettevo sotto al futon. Mia nonna si abbassò e mi baciò la fronte, per poi uscire dalla stanza e chiudere la porta, tutto in silenzio.

Tranquillizzata abbastanza, mi nascosi sotto alle coperte e accesi di nuovo lo schermo, abbassando la luminosità per non accecarmi. La notifica se ne stava la da quasi sei minuti e non si era mossa minimamente. 

Beh...le notifiche non potevano muoversi, idiota!

"r.haizaki ha accettato la tua richiesta! Ora puoi guardare le sue foto!"

Chiamatemi infantile per questo, ma mi sentivo davvero felice in quel momento. In un modo o nell'altro, aveva capito, di nuovo, che esistevo! 
Aprì velocemente Instagram e andai sul centro di notifiche, leggendo più volte il suo nickname a mente. Feci per andare sul suo profilo, ma più notifiche arrivarono. Misi il telefono in silenzioso e ricaricai la pagina, notando qualcosa che mi fece quasi urlare, di nuovo.

instagram; haikaneWhere stories live. Discover now