Prologo

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28 Gennaio 1947

Il pennello scorreva sui muri bianchi da ore.
Mary lo guidava. Con la mente completamente vuota.

Il silenzio era totale. Appena aveva detto agli altri che un semplice foglio non bastava per quello si erano tutti mobilitati, avevano sgomberato un'intera stanza e le avevano fornito dei colori.

Era come una bottiglia che si svuotava dentro di lei, una bottiglia enorme, lasciando fuoriuscire le immagini.

Non poteva interrompersi, nemmeno per guardare, nemmeno per sapere se stava dipingendo bene, perché le immagini della mente non possono fermarsi quando rompono gli argini.

Sentiva che l'intera Alleanza stava aspettando.

Lei aveva solo quattordici anni ed era stata catapultata in un mondo dove ciò che faceva aveva davvero importanza.

Mary sapeva che i suoi non erano semplici disegni. Erano il futuro. E quello era grande. Molto grande.

Seppe che il disegno era finito solo quando stacco la mano, rimase immobile.

Venne colta da un lieve senso di vertigine. Sentì che stava perdendo l'equilibrio. Un ronzio riempì l'aria, ma seppe che era solo nella sua mente.

La porta si spalancò e qualcuno la sorresse.

No, non qualcuno. Richard.

"Mary.... È fantastico" le sue parole trasudavano stupore. Finalmente lei guardò la sua opera.

Tutta la parete era ricoperta dall'affresco. I soggetti principali erano cinque, cinque ragazzi, vestiti in un modo davvero strambo per Mary. Partendo da destra c'era un ragazzo biondo, che stringeva tra le mani un taccuino nero, di fianco a lui un ragazzo dalle mani brillanti; al centro una ragazza mora, con dei fantastici occhi turchesi, nella mani sollevate aveva rispettivamente una fiamma e una palla d'acqua, il terreno ai suoi piedi era crepato e attorno alla sua testa l'aria si attorcigliava in sbuffi; dopo di lei un ragazzo dai capelli color mogano era circondato da un campo, probabilmente telecinetico, con i sassolini del terreno che si sollevano attorno ai suoi piedi; al margine sinistro una ragazza stringeva tra le mani un bastone, ma di metà del suo corpo era disegnato solo il contorno, segno che era invisibile, aveva fiammanti capelli rossi.

Ma la cosa più strana era il paesaggio. La terra era arida e alle loro spalle si ergeva un edificio distrutto. Mary si rese conto di conoscere esattamente il posto. Erano nella piana davanti al Quartier Generale, ed era in pezzi, stava guardando lo scheletro di casa sua.

Era un messaggio di sicuro criptico, ma chiunque fossero, o sarebbero stati quei ragazzi, erano importanti per meritarsi una parete intera.

Richard la stringeva ancora, osservava a bocca aperta il disegno. Mormorò:

"Marianne Ferne. Sei la Veggente più dotata che io abbia mai incontrato. Questo è il futuro".

"È un futuro di distruzione Richard, è questo quello che sento".

SPAZIO AUTRICE
Ciao people, il prologo è corto lo so, ma vi prometto che i prossimi capitoli sono più lunghi. Se notate errori di grammatica, sintattici & Co, ditemelo.
È la prima volta che metto per iscritto una delle storie che mi passano per la mente (sono alle prime armi)
Quindi nulla, spero vi piaccia 🤗😅

Al prossimo SPAZIO AUTRICE 😘👋

Cami

The GiftWhere stories live. Discover now