Capitolo 1 - La tempesta

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Il Sole calò e una leggera brezza prese a soffiare sul mare. Quando, poi, scese la notte, fu serena, rischiarata dalla brillante Luna piena e da alcune stelle che si riuscivano a scorgere nonostante il suo bagliore.

La calma, però, venne all'improvviso minacciata dalle incombenti nuvole che da settentrione si stavano avvicinando sempre più velocemente.

L'imbarcazione solcava il mare, fin a quel momento quieto e piatto. La coltre nerastra venne squarciata da un'inaspettata quanto luminosa folgore, seguita dal fragore assordante del tuono.

Subito iniziò a piovere con violenza.

La nave continuava a procedere rapida, nonostante le onde che si innalzavano.

Un sinistro lamento si levò poco dopo e il vento ululò, con una forza a dir poco sconcertante, aumentando celermente la sua forza.

La tempesta esplose nella sua violenza.

Si udirono delle grida crescere, mentre gli uomini cercavano di ammainare le vele affinché non si squarciassero. Il mare sbatteva furioso sulla nave, rincorrendola per assalirla. La prua fu sommersa dagli imponenti marosi e divenne un'impresa riuscire a governare l'imbarcazione in quelle condizioni.

La visibilità venne inghiottita improvvisamente da un manto d'acqua che gettava macchie di spuma ovunque. E un'onda, più alta e potente delle altre, colpì con brutale forza la nave, avvolgendola come un velo di morte, spezzandola.

Quando la ragazza aprì gli occhi, l'acqua salata le pizzicò le iridi chiare. Aveva avuto i buoni riflessi di prendere aria prima che venisse letteralmente sbalzata in mare. Ma adesso, non riusciva più a resistere sott'acqua e così, con le sue ultime forze rimastele, provò a nuotare cercando di raggiungere la superficie.

Era talmente buio che non capiva quale fosse la direzione giusta in cui nuotare e se avesse sbagliato, sarebbe andata sicuramente incontro a morte certa.

Da sotto quella liquida coltre, riuscì a scorgere il riflesso luminoso della Luna. Arrivò sulla superficie ancora scossa dalle rapide onde, riempiendo i polmoni d'aria più che poté.

Ma, di nuovo, un maroso le andò addosso, sommergendola.

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– Fila Clòto, fila sorella. Non fermare le tue abili mani, poiché la fanciulla deve vivere.

– Il prezzo è stato pagato: non dovrà morire in quelle acque buie...

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Fece uscire la testa fuori dall'acqua: era sfinita, esausta. Ormai le era diventato difficile anche nuotare.

Ad un tratto avvertì qualcuno afferrarla per la vita e si ritrovò aggrappata ad una tavola di legno. Iniziò a prendere ampie boccate di quell'aria così preziosa e, solo in un secondo momento, socchiudendo gli occhi, si voltò per vedere chi fosse la persona che la stringeva a sé: suo fratello. Ne fu rincuorata.

– Andrà tutto bene! – le urlò per sovrastare il rumore delle onde – Andrà tutto bene... – la ragazza annuì.

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– E tu, Làchesis, avvolgi il filo d'oro. Sii rapida con il fuso!

– Sorella sarò svelta poiché il Destino non può attendere...

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La ragazza chiuse gli occhi per non guardare la tempesta che imperversava tutt'intorno, stringendosi sempre più tra le braccia del fratello. Lui cercava di resistere, ma erano in balia della corrente.

– Non avere timore. – le parlò, per infonderle coraggio. Ma la sua fronte era corrugata in un'espressione di preoccupazione.

Un'onda improvvisa prese alla sprovvista i due, sommergendoli da dietro. La ragazza perse la presa sulla tavola e venne trascinata dalla forte corrente, lontana da lui.

Come se una forza la stesse trascinando, senza che riuscisse ad opporsi.

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– Àtropos inesorabile non reciderai il suo filo dorato!

– Non arriverà il tempo di usare la mie cesoie argentee per spezzare la sua vita...

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L'uomo riuscì, sfidando le acque, a nuotare nella direzione della sorella, fin quasi a sfiorarla.

– Afferra la mia mano! – le gridò con tutto il fiato che aveva. Lo ripeté ancora e ancora una volta: ma oramai sentiva il gelo avvolgerle il corpo tra le sue spire.

Il suono di quelle parole arrivò ovattato, ad un tratto vide ogni cosa diventare sempre più sfocata.

Stava andando giù, sprofondando nella totale oscurità.

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– Non è ora, sorelle: e non arriverà mai questo momento...

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