XI: Distruggo un monumento nazionale

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Theo, Mary e Edricksen camminavano sul bordo della strada da diversi minuti.
Il cielo era grigio e nuvoloso e la strada era percorsa da macchine che proiettavano la luce dei fari sulle pozzanghere al loro passaggio.
Nessuno aveva spiccicato parola e Theo aveva approfittato della calma per pensare alla situazione.
La prima tappa della missione era il Lincoln Memorial a Washington City.
Cosa avrebbero trovato una volta arrivati?
Avrebbero trovato qualche sorta di trappola o mostro?
Theo decise che era meglio non pensarci troppo, anche perché per il momento non avrebbe dovuto essere così difficile.
L' unica cosa è che lo impensieriva era che poco prima Mary gli aveva accennato che per isolare al massimo i pezzi della Crocea Mors essi erano stati messi in dei luoghi lontani dall' influenza divina.
Mentre pensava la gelida mano di Mary fece tornare Theo alla realtà.

- Starlord accidenti ma tu non senti freddo? -

Theo alzò un sopracciglio.
Si era accorto solo ora che Mary si era messa il cappotto e tremava di freddo. Anche Edricksen si era messo la giacca anche se effettivamente non pareva molto infreddolito.

- Sono abituato al freddo. Essere cresciuto per strada ha i suoi vantaggi dopotutto-.

Mary si zittì e i suoi capelli divennero neri per un istante.
Forse aveva avuto l' impressione di aver toccato un tasto dolente.
Theo però non si era affatto offeso ( anche perché lei non aveva praticamente detto nulla).

Dopo qualche secondo Mary domandò: - È stata molto brutta? -

- Non era male. Tutti mi guardavano storto, dovevo lottare per mangiare e contro il freddo e dovevo sempre scappare dalle autorità che mi volevano rispedire in orfanotrofio... ma aveva I suoi lati positivi: avevo diversi amici nel Bronx-.

-... -

- Non fare quella faccia Mary. Guarda che ne parlo tranquillamente-.

- Almeno avrai tante storie da raccontare. Io sono stata tutta la vita al campo... sai che noia. E poi... -.

- Sssshh -.
La zittì.

Theo aveva percepito qualcosa.
Non sapeva spiegarlo ma un brivido lo aveva attraversato e aveva la sensazione che qualcosa di terribile stesse per accadere.
Fece cenno ai compagni di fermarsi ed evocò Stella Cadente.
Doveva assolutamente capire cosa stesse succedendo.

- Qualcosa non va? - domandò Mary, allarmanta dal comportamento di Theo.

- Ho... sentito qualcosa. Voi non avete percepito nulla? -

Mary e Edricksen si scambiarono un' occhiata.
- Noi no...-

- Deve esserci qualche pericolo nei dintorni... Me lo sento-.

Dopo un attimo di colloquio interiore, Mary mise una mano sulla spalla di Theo.
- Theo ascolta io penso che tu sia solo nervoso. Guarda bene siamo sul ciglio della strada in aperta campagna. Se ci fosse stato un pericolo lo avremmo sicuramente visto no?-

Ed era vero.
L' area era scoperta e di questo fantomatico pericolo non c' era nemmeno l' ombra.

Guardò prima il suo arco e poi Mary.
-Forse hai ragione-.

Theo stava per pronunciare " Koimaste", ma qualcosa glielo impedì.
Ad una decina di metri da loro una strana creatura uscì da un cespuglietto palesandosi a Theo.
Era strana: a prima vista pareva un cane ma era grosso quanto un leone e i suoi occhi brillavano di una spettrale luce violacea.
Non ci voleva un genio per capire che non era amichevole.
Theo non ebbe il tempo di dire nulla che subito la creatura caricò il gruppo.
Il ragazzino spinse via Mary e Edricksen e la bestia gli finì addosso.
Sarebbe riuscita ad azzannarlo ma riuscì miracolosamente a mettere Stella Cadente fra lui e quelle zanne che sembravano armi da guerra.
Theo opponeva una gran resistenza, ma l' arco stava cominciando a creparsi.
Ad un certo punto però la bestia sussultò sgranando gli occhi e dopo un attimo di blocco smise completamente di far forza e si accasciò sopra Theo.
Affacciandosi si rese conto che Mary aveva estratto la spada e aveva trafitto la creatura uccidendola.

I rinnegati dell' Olimpo: Il sangue ripudiatoWhere stories live. Discover now