VI: partecipo a un rodeo molto pericoloso

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Quando aprì gli occhi si rese conto di essere immerso nel buio.
Ma non era un' oscurità normale. Guardandosi attorno non riusciva a vedere niente e sentiva che in qualche modo quell' ambiente lo stesse influenzando negativamente. In giro non c' era niente e nessuno.
Istintivamente si portò una mano alla spilla che teneva sulla maglietta.

- Xypniste!- esclamò chiudendo gli occhi aspettandosi un' ondata di luce, che però non arrivò.

- Grandioso. Qualche brutta notizia per controbilanciare?-

Solo e indifeso decise di incamminarsi verso... nemmeno lui lo sapeva in realtà, ma camminare era sempre meglio che non fare niente.
Per precauzione attivò l' invisibilità, che a differenza della spilla funzionava senza problemi.
Camminò per un minuto finché in lontananza non vide una luce scarlatta.
Decise di andarle incontro. Inizialmente pensava che fosse una casa illuminata di rosso ma più si avvicinava e più si rendeva conto che la sua origine era ben più inquietante.
Era un occhio.
Un gigantesco occhio largo 3 metri, dall' iride rosso e avvolto in un vortice di fuoco.
Nel vortice infuocato vorticavano delle parti umane come, braccia, gambe e torsi.
Essi in balia delle fiamme sembravano danzare attorno all' occhio.
L' occhio gigante era spalancato e guardava in direzione di Theo.
Si sentiva terrorizzato, ma cercò di rimanere freddo.
Era pronto a cimentarsi nella gara di sguardi più epica della storia, ma dietro di lui un' ombra si mosse.
Theo si voltò e dall' oscurità vide uscire un uomo.
Era giovane, sulla trentina i capelli erano corti ben curati e castani con occhi nocciola. Era alto e l' elegante completo da uomo blu nascondeva un fisico robusto e ben allenato. Aveva dei tratti belli e mascolini e l' espressione e il modo di fare trasudavano carisma da ogni poro.
Il classico tipo di uomo che aveva sempre tutto sotto controllo.
Theo però notò nel suo viso dei particolari strani: aveva le occhiaie e la barba era maltagliata. Intuì che stesse attraversando nella sua vita privata una fase di stress che lo rendeva nervoso e distratto.

L' uomo fece qualche passo in avanti e si inchinò.
- Mio signore, tutto procede secondo il piano. Presto i semidei partiranno alla ricerca della Crocea Mors-.

Una voce risuonò nella testa di Theo.
Capì subito che si trattava dell' occhio visto che gli trasmetteva la stessa sensazione del proprietario: un orribile senso di inquietudine.

- Sono compiaciuto. Hai fatto un ottimo lavoro. Verrai ricompensato, per questo-.

L' uomo sorrise e si alzò. Theo giurò che nel mentre il tipo gli avesse lanciato un' occhiata fugace.

- Ora con il vostro permesso devo andare a prepararmi-.

- Naturalmente. Vai e porta ancora buone notizie la prossima volta che verrai al mio cospetto-.

- Farò quello che devo, mio signore-.

L' uomo si sistemò la cravatta e parlò di nuovo stavolta però la voce era quella di una ragazzina.
- SVEGLIATI, RIMBAMBITO!-

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Theo aprì gli occhi di scatto sentendo il cuore esplodergli nel petto.
Era sdraito a pancia in sù sul prato. Sopra di lui il cielo scuro ricco di stelle vegliava su di lui.
Distrattamente e ancora un pò intontito dalla dormita fece vagare lo sguardo sulle costellazioni che conosceva: il Capricorno, l' idra, l' orsa maggiore, l' auriga e così via.

- Ehi, guarda che li non si può dormire-.

Theo si riscosse e si mise a sedere, guardandosi attorno.
Solo in quel momento notò che una ragazza era in piedi davanti a lui che lo fissava con espressione corruciata e pugni sui fianchi.
Era una ragazzina sua coetanea alta e dalla corporatura magra ma forte. Aveva la pelle chiara e bella simile alla porcellana ma il suo corpo era disseminato di lividi e sbucciature. I capelli erano lunghi fino alle spalle, mossi e color rosso scuro, mentre gli occhi erano nocciola brillante. Portava una spada di bronzo celeste legata dietro la schiena. Aveva un viso delizioso e delicato con il naso all' insù e le sopracciglia fini. Sembrava una bambola ammaccata ma malgrado tutto Theo non poté fare a meno di pensare che fosse molto carina.
Anche la ragazza in questione sembrava colpita da lui, ma per le ragioni sbagliate, visto che lo guardava con malcelato disprezzo.

I rinnegati dell' Olimpo: Il sangue ripudiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora