B-234 (in pausa)

Capitolo 8: Il silenzio

Dalle tapparelle di questa finestra non vedo il cielo, ma so per certo che lì fuori è già sera. Se non notte. Non vedo l'orologio appeso, è troppo buio. In questo ospedale il silenzio regna sovrano. Si pavoneggia nei corridoi, consapevole di essere l'unico presente. E nella mia stanza lo sento benissimo questo silenzio. Rimbomba troppo forte nella mia testa, sembra una terribile canzone che ti entra nelle orecchie e non esce più. Il silenzio è il peggior rumore di sempre. Quando sei sola, ti sussurra nell'orecchio. Dice tutto e dice niente. È assordante e padroneggia in questa stanza, come se ogni cosa gli appartenesse, me compresa. Mi costringe a stare immobile su questo letto. E non avrò paura del rumore che interromperà questo strazio. No, la parte brutta sarà accorgersi che in realtà il silenzio non lo puoi ascoltare, e tutto ciò che hai sentito era solo frutto della tua immaginazione.

E se non riesco a dormire è perché ho paura di domani. E ho paura che questo silenzio possa rendermi sorda.
Cosa farò domani non lo so.
Dove dormirò e come mangerò, nemmeno. Ho deciso di abbandonare tutto, adesso ne pago le conseguenze.
Mio padre nemmeno si sarà accorto della mia assenza.
"Ma sì sarà uscita..." Starà pensando, mentre beve una birra con Joshua e Bob. Davanti ad una partita di poker, con la pancia piena di carne e gli occhi che fissano i fondoschiena delle cameriere. A lui non è mai importato realmente di me. Un vero padre non avrebbe mai fatto assistere una tale scena alla propria figlia. Ho un trauma, e lui ne è la causa.
L'unica cosa che voglio adesso è vederlo dietro le sbarre.
Sperando non trascini anche me, lì dentro. Dicono che fa freddo.
Spero che l'arancione non mi stia così male.

~~~
Buonaseraa, come state?
Finalmente è venerdì, non vedo l'ora di andare a dormire! Questa settimana è stata lunghissima e non voglio pensare alla prossima, mamma mia. Come sta andando la scuola? Che raccontate?
Come sempre, spero che il capitolo vi sia piaciuto!

-Alessia