VIII.

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Eight.

Lauren accompagna Camila nel suo appartamento fino ad arrivare al salone e insieme sedersi sul divano, illuminate solo da un po' di luce della luna che entra nella stanza, l'unica cosa udibile sono i sospiri tristi di Camila mentre la detective la guarda senza parlare, non volendo insistere con le parole, si ostina ad osservarla e a pensare che anche mentre piange è bella, ma si maledice di nuovo per questo pensiero e di conseguenza lo manda subito via.

«Grazie di essere qui, e scusami se ti ho disturbata». Inizia ad un tratto la più piccola con voce tremante mentre tiene strette le ginocchia al suo petto rannicchiando il sui piccolo corpo.

«Vuoi dirmi cosa ti è successo?». Questa volta la voce della più grande esce in un tono più dolce rispetto al suo solito tono freddo e formale.

«Non saprei da dove cominciare».

«Provaci, ed io proverò a capire». Questa volta la più piccola alza la testa, sentendosi rassicurata dalle parole dell'altra, e incrocia i loro sguardi cosa che provoca una scossa lungo tutto il suo corpo.

«È stata una serata orribile». Già da queste parole Lauren capisce subito a cosa si riferisce collegando questa frase alle parole dette dalla sua migliore amica nel pub.

«È orribile ogni volta che succede». Ecco che la sua voce diventa più acuta e sottile segno che le lacrime sono pronte ad uscire di nuovo ed è proprio quando arriva la prima che Lauren passa una mano sul suo viso asciugandola subito. Questo gesto provoca un brivido ad entrambe e le porta ad incrociare di nuovo i loro occhi e in quelli di Camila c'è tanta paura e tante sofferenze.

«Va Lauren, è tardi ed io sto bene». La più grande la guarda per avere più certezze e lei fa un sorriso, piccolo ma sincero così da convincerla e di conseguenza alzarsi.

«A domani». La saluta infilando una mano nel giubbotto di pelle e senza aggiungere altro esce dall'appartamento ed entrare nel suo, lasciando che un sospiro frustrato lo invada. Dovrà impegnarsi tanto per scoprire altre cose, ma adesso ha solamente bisogno di dormire.

Il giorno seguente ha deciso di non puntare nessuna sveglia volendo permettersi un minimo di riposo in più, oggi le spetta una giornata abbastanza impegnativa perché ha deciso di cercare di conoscere più a fondo Camila anche se non vuole ammettere a se stessa che lo fa perché lo vuole lei, si ripete che lo fa per lavoro ma nel suo cuore, in fondo, sa che lo fa di sua spontanea volontà. Quando finalmente decide di alzarsi non perde tempo, corre a fare una doccia veloce per poi subito dopo vestirsi, sempre con colori scuri e dopo aver preso le chiavi della macchina esce dal suo appartamento e si dirige verso quello della sua guida, con la speranza che sia già sveglia. Bussa un paio di volte alla sua porta e fortunatamente dopo pochi secondi essa si apre rivelando la figura sistemata di Camila.

«Lauren». La sua voce esce in un tono sorpreso.

«Tutto okay?». Chiede ancora.

«Hai da fare?». Si sbriga a chiedere la più grande.

«No».

«Bene, allora ti va di fare un giro con me?». Insieme alla domanda mostra le sua chiavi dell'auto aspettando una risposta.

«Uhm...okay». La sua risposta insicura viene accompagnata da un piccolo sorriso e quando chiude la porta di casa le due si incamminano all'esterno del palazzo per poi, dopo qualche metro, salire in auto. Lauren mentre guida guarda Camila con la coda dell'occhio e nota che è abbastanza nervosa così cerca di spezzare il ghiaccio.

«Come stai oggi?». Non risponde subito, c'è qualche minuto di silenzio dopo la sua domanda, probabilmente neanche lei sa come sta in questo momento.

«Sto..bene, credo».

«C'è qualcosa che non va?».

«No, scusami è solo che non sono abituata a parlare con qualcuno che non sia la mia migliore amica». Fa un sorriso sincero.

«Intendi Dinah?». Camila la guarda non capendo come lei possa conoscerla.

«L'ho conosciuta al pub, era al bancone». Spiega la più grande. Decide poco dopo di fermare l'auto e scendere per andare in un bar e offrire la colazione alla ragazza di fianco a se. Entrambe ordinano qualcosa una volta dopo sedute al tavolo e quando arrivano le ordinazioni entrambe iniziano a mangiare.

«Lauren io..ti ringrazio, ma non capisco il perché di tutto ciò». In realtà neanche Lauren lo sa, o meglio, crede di non saperlo.

«Ieri stavi male, ho pensato di farti passare una mattina tranquilla».

«Ti ringrazio». Lei fa un sorriso e questa volta Lauren non può non sorridere anche lei. Quando entrambe finiscono di mangiare escono dal bar ma invece di tornare subito al palazzo fanno un giro per la città. La detective osserva attentamente Camila e nota che si guarda intorno con tanta attenzione, come se non venisse qui da tanto tempo eppure, ci vive. Vorrebbe tanto scoprire qualcosa in più sul suo conto ma non vuole fare domande inappropriate anche perché ha capito che la situazione di Camila è abbastanza delicata.

«Non esci spesso, vero?».

«Si nota tanto?». Risponde facendo una lieve risata la più piccola.

«Già, non esco molto. Più che altro non ho molto da fare». Spiega.

«Cosa è successo alla tua famiglia?». Chiede pur sapendo che sta toccando un tasto dolente della sua vita e infatti Camila si irrigidisce alla domanda posta.

«Sono morti». Risponde semplicemente senza fare troppi giri di parole e a Lauren le si stringe il cuore ma capisce subito che è meglio non continuare.

«Sei sola?». Chiede di conseguenza Camila con lo sguardo rivolto a terra.

«No. La mia famiglia anni fa si è trasferita a New York per lavoro, io invece sono rimasta qui». La più piccola annuisce sentendo la storia della ragazza al suo fianco e alza la testa solo quando sente il suo telefono squillare, appena lo prende vede che si tratta di un messaggio.

«Lauren? Invece di tornare a casa potresti lasciarmi al parco?». Chiede gentilmente Camila.

«Certo». Le due si incamminano verso la macchina e quando partono si dirigono al parco come richiesto da Camila.

«Ti ringrazio tanto Lauren, era da tanto che non passavo del tempo in compagnia di qualcuno, sono stata davvero bene». Sorride timidamente mentre ringrazia la più grande che in risposta sorride.

«Vuoi che ti aspetto?». Chiede subito dopo.

«No, tranquilla. Ci vediamo sta sera». Dopodiché scende dall'auto e sparisce nel parco mentre Lauren mette in moto la sua auto per poi partire con qualche domanda che le frulla in testa, chi era al telefono? E perché sta andando al parco?

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Ecco qui un altro capitolo. Le due stanno iniziando ad avere un minimo di rapporto, vi piace?

-Ila

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