Capitolo 21

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"Ti aspetto qui alla fine dei corsi"
"Si" dissi avvicinandomi a lui e baciandolo.
Ormai mancano poco più di due settimane e andremo a vivere nella nostra casa. Finalmente. Voglio condividere tutto con lui, dal buongiorno alla buonanotte, dalla colazione alla cena ed anche le piccole discussioni perché preme il tubetto del dentifricio dal centro.

Anche l'ultimo esame è andato, sono finalmente in vacanza dall'università.
"Fanny hai dimenticato questo" disse Cris porgendomi un foglio con gli appunti.
"Grazie Cris"
"Allora come stai? È da tanto che non parliamo"
"Molto bene. Scusa ma sono di fretta"
Dissi andando verso l'uscita. Quando arrivai nel cortile, mentre cercavo con lo sguardo Vin, Cris mi fermò dal polso.
"Fanny che succede? Sei arrabbiata con me?"
"No Cris, sono di fretta"
"Mi eviti ogni volta che cerco di parlarti"
"No scusami, è che sono di fretta oggi" Sentì un clacson suonare, mi girai verso quella macchina ed era Vin.
Bene, merda.
"Scusa Cris, devo andare" dissi togliendo con forza il mio polso dalla sua mano.
"Ciao  amore" dissi salendo in macchina e sporgendomi a baciarlo ma lui si spostò facendo si che la mia bocca toccò la sua guancia.
"Ciao" rispose Vin partendo.
"Che hai fatto oggi?"
"Niente" era di poche parole e ciò non era da lui.
"Io ho dato l'ultimo esame. Ora sono in vacanza" dissi appongiando la mia mano sulla sua gamba mentre lui era concentrato a guidare.
Non rispose e ciò mi fece preoccupare. Non era da lui, quando aveva qualche problema ne parlava con me e se era arrabbiato mi urlava contro, però parlava.
"Vin che hai?" Chiesi sul punto di piangere.
"Niente Fanny, niente. Devo per forza avere qualcosa?"
"Sei strano"
"È tutto apposto"
"Sei arrabbiato con me" dissi ammettendolo più a me stessa che a lui
"Non sono arrabbiato Fanny. Sono infuriato"
"Perché?" Dissi asciugandomi una lacrima. Odiavo litigare con lui.
"Davvero perché piccola? Non ci arrivi da sola? Ti vengo a riprendere e tu ti fai trovare con quell'essere quando sai che ti accompagno tutti i giorni perché non voglio che vi parlate" rispose togliendo la mia mano dalla sua gamba
"Non ci parlo Vin. Mi era caduto il foglio con gli appunti e lui me l'ha ridato" dissi ormai piangendo
"Fanny ho visto che ti teneva per il polso, non prendermi più in giro"
"Non ti sto mentendo. Mi ha ridato il foglio e poi mi ha chiesto come stavo ma io ho detto che ero di fretta allora lui mi ha preso dal polso e mi ha chiesto se avevo qualche problema con lui"
"Come faceva ad avere il tuo foglio?"
"Mi è caduto, te l'ho detto"
"Quindi avete un corso un comune?"
"Si..."
"Solo uno Fanny?"
"Tre..."
Mi guardò e per la prima volta non riuscì a decifrare il suo sguardo, era un mix tra deluso ed infuriato. Si rigirò a guardare la strada, sbattè la sua mano sul volante e per il resto del viaggio nessuno dei due azzardò a dire una sola parola. Io guardai tutto il tempo fuori dal finestrino e mi asciugavo le lacrime per non farmi vedere piangere da lui ma poi i miei singhiozzi fallirono il mio intento e, lui rimase concentrato sulla strada.
"Siamo arrivati" eravamo sotto casa mia.
"Allora ciao" dissi avvicinandomi a lui per lasciarli un bacio sulla guancia.
"Ciao Fanny..."
"Scusami Vin, non volevo nasconderti nulla"
"Però l'hai fatto Fanny"
"Si perché tu con la tua gelosia mi avresti fatto ritirare da quei corsi ed io ci tengo al mio futuro"
"Mi hai mentito. Non so se riusciamo a rifidarmi di te"
"Davvero Vin? Mi rifido io di te che sei andato a vivere con un'altra mentre mi dicevi di amarmi"
"Ho bisogno di stare da solo"
"Allora ciao" dissi scendendo dalla macchina per poi correre in camera mia per piangere.
Fanculo Vin.

Un maledetto numero che contaWhere stories live. Discover now