Capitolo 7 "Canterò per lei"

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Era pomeriggio ormai, uno di quelli torridi, senza un filo d'aria, le cicale che frinivano incessanti, i bambini che si rincorrevano intorno al piccolo stagno dove si rinfrescavano insonnolite le anatre. Emma era a casa, sdraiata sul grande letto dalla coperta rossa, stava giocando con una ciocca di capelli dorati quando sentì il campanello suonare; un sorriso quasi maligno si formò sulle sue labbra e, come un lampo, scese le scale per andare ad aprire la porta.
-Chi è? Stai aspettando qualcuno?- chiese Mary Margaret avvicinandosi alla figlia.
-Si, è Ruby!- esclamò mentre girava il pomello di legno. -Ciao rossa! Come stai? Da quanto non ci vediamo! Mamma, noi andiamo sopra!- aggiunse, spingendo l'amica per i gradini di marmo che conducevano al primo piano.
-Emma, perché hai fatto così?- domandò Ruby massaggiandosi la spalla dolorante. -La prossima volta, avvisami prima di avventarti sul mio esile corpo e trascinarmi qui...- continuò, mettendo il broncio.
-Ah, finiscila e siediti.- le rispose la bionda posizionandosi ai piedi del letto. L'altra non esitò e si mise accanto all'amica, avvolgendola in un caldo abbraccio.
-Sei confusa, vero?- le chiese la rossa, adagiando la testa nell'incavo del collo di Emma. -Lo capisco, sai? Da quando mi hai parlato di quella ragazza sei strana... questa mattina non mi hai neppure dato il buongiorno, cosa che ormai era routine per me.- disse Ruby avvolgendo tra le dita un boccolo biondo.
-Scusami, ma ho per la testa davvero troppe cose... e non sono strana perché ho nella testa quella ragazza, anzi non ci penso quasi più.- le spiegò la bionda.
-Invece ci stai pensando anche adesso, i tuoi occhi confermano: stai fissando il vuoto!- esclamò l'altra con il sorriso stampato sul volto. -E dai, ammettilo che ti piace anche solo un po'!- aggiunse alzando la testa e reclinandola da un lato per vedere meglio l'amica.
-Non è assolutamente vero!- le rispose Emma diventando rossa in viso.
Ruby si alzò di scatto e le indicò le guance. -Stai arrossendo! Ti piace eccome!- urlò entusiasta.
Emma sorrise e girò gli occhi. -Quanto sei idiota, mi stai mettendo in imbarazzo, ti prego basta!- le disse coprendosi il volto con le mani e buttandosi a peso morto sul letto.
-Ammettilo che ti piace ed io ti lascio stare!- esclamò la rossa incrociando le braccia sotto al seno.
-Ti ho detto di no.- le disse l'altra mettendosi a pancia all'ingiù.
-Ed io ti ho detto di sì! Ne sono sicurissima e non ti giudico.- ripose Ruby rimanendo in piedi. -Emma, rispondi!- aggiunse ridendo.
-Okay, va bene... forse un po' mi piace, ma solo un po'!- ammise la bionda sbuffando.
-E vai! Finalmente, l'ho sempre saputo che non ti piacevano più gli uomini... era da troppo tempo che non avevi un fidanzato.- affermò l'altra posizionandosi accanto Emma.
-Stai zitta! Vuoi che mia madre ci senta?- le chiese la bionda, premendo un dito sulla bocca dell'amica. -Non parlare così ad alta voce o ti caccio via di casa!- mormorò infine.
-Va bene, scusami. Non accadrà più.- giurò la rossa mettendo una mano sul cuore.
Emma alzò le sopracciglia e Ruby le corrugò. -Ho detto che lo prometto!- esclamò quest'ultima cominciando a ridere.
-Okay, ti credo. Scommetto che vuoi che ti cominci a parlare di lei...- disse la bionda mettendosi a gambe incrociate sul cuscino.
-E me lo chiedi anche?- le domandò l'amica.
-Giusto, che stupida.- mormorò dandosi un piccolo schiaffo. -Allora, ieri ero alla cena o festa, vedi tu come chiamarla; abbiamo mangiato come bufali, specialmente io, ovviamente. Dunque, dopo essermi abbuffata sono andata in bagno per completare il circo che avevo sulla faccia, perché mia madre ha cominciato a sbuffare dicendo che sono una ragazza, che mi devo aggiustare, che devo essere sempre apposto. Bene, adesso arrivo al punto cruciale: dovevo scendere la scalinata con i miei genitori e mentre ero sul primo gradino mi sono fermata di colpo. Ho incontrato gli occhi più belli del mondo, non pensare che fossero azzurri o verdi, erano semplicemente color nocciola... ma potevi trovarci l'universo dentro. Aveva il viso ambrato, dai tratti perfetti e i capelli lunghi fino alle spalle, corvini. Ruby io ho bisogno di rivenderla, capisci? Sto uscendo fuori di testa!- esclamò sbattendo l'amica sul letto.
-Emma, a te piace proprio... potrei innamorarmene anch'io per come l'hai descritta.- ammise la rossa stringendo il viso dell'altra. -Dobbiamo trovarla, confessarle il tuo amore e poi vi sposerete!- aggiunse fantasticando.
-Si, poi magari facciamo anche qualche figlio, tu che dici?- domandò Emma con una smorfia. -Qualche volta sei così stupida...- continuò ridendo.
-Solo qualche volta?- le chiese Ruby sorridendo.
Emma sbuffò, si alzò dal letto e cominciò a fare avanti e indietro per l'intera stanza; si soffermò alla finestra e si appoggiò su quest'ultima, osservando i raggi del sole che si adagiavamo sul terreno del suo giardino.
-Questa sera andremo alla stazione, poterò la chitarra e canterò, Ruby. Canterò per lei.- ammise la bionda fissando le nuvole.

You were my angel ➳ swanqueenWhere stories live. Discover now