Capitolo 1 "Quel suo bellissimo sorriso..."

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Ormai era già buio; il canto dei grilli invadeva i giardini delle abitazioni, le luci delle case pian piano si spegnevano, i bambini gridavano invano pur di non andare a letto e guardare un'altro episodio del loro cartone preferito, la luna illuminava le strade di StoryBrooke creando giochi di luce e ombra ed il vento, con salti mortali, vagava per il cielo, colpendo una folta chioma dorata, che se ne stava sola, affacciata alla finestra. Emma stava osservando le lancette dell'orologio della città andare avanti e compiere sempre lo stesso e monotono giro, perdendo mano a mano attimi di tempo che mai si sarebbero più ripetuti. Aveva le braccia conserte, poggiate sul davanzale e la testa su di esse, leggermente piegata su un lato. Alternava lo sguardo tra il grande monumento e le stelle, constatava tra se e se la maestosità dell'universo e rifletteva sulle promesse fatte su di esse, ricordando quanto innumerevoli furono e quanto le abbiano
fatte stare male. Molte stelle erano già morte al tempo della parola data e dei giuramenti, la ragazza non lo sapeva e quindi queste ultime non si avverarono mai.
Aveva bisogno di una persona al suo fianco che, come lei, credesse nel fato e che nei momenti di sconforto le sarebbe stata vicino, anche se ciò voleva dire svegliarsi alle tre del mattino ed osservare il buio, abbracciati. Aveva bisogno di qualcuno che la capisse quando la sua rabbia si sarebbe trasformata in lacrime. Emma si illudeva che l'amore sarebbe tornato ma ciò che si perde non torna più, e lei l'aveva già perso.
Quella notte però sarebbe stata diversa dalle altre, la ragazza non avrebbe passato tutto il tempo a suonare e comporre canzoni, sarebbe uscita ed andata ad una cena di gala, con i suoi genitori, mancava ancora qualche ora e perciò aveva deciso di stare ancora un po' affacciata alla finestra, godendosi il vento che le sfiorava il viso.
La sua camera era un totale caos, d'altronde era una ventenne, quindi era abbastanza comprensibile. Emma era una donna umile, non le era mai importato di apparire fantastica agli occhi degli altri, non voleva crearsi maschere per nascondere la sua identità, non ne aveva bisogno, la sua vita era perfetta. Le mancava solo l'amore, l'unica cosa che aveva già perso, tanto tempo fa, con un incendio che mandò in cielo i suoi sogni da ragazzina. Le fiamme avevano bruciato il corpo e con lui, se ne era andata anche la sua felicità. I suoi occhi blu non brillavano più come allora, erano spenti, morti; la luce che tempo fa li dominava era scomparsa, come il suo sorriso.

Era ora, rientrò e chiuse le imposte della finestra, lasciando aperta la candida tenda, così da far trasparire all'interno della camera la luce argentea della luna. Amava la notte, era l'unico momento della giornata in cui poteva stare sola e riflettere oppure suonare la chitarra e cantare. Erano davvero poche le persone che sapevano di queste due sue passioni, tra queste c'era Ruby, la sua migliore amica e consigliera; si conoscevano da quando entrambe ne avevano memoria e in quel momento era proprio lì con lei. Doveva aiutarla a scegliere l'abito per la cena di gala, Emma era più un tipo da jeans e giacchetta rossa, perciò sarebbe stato davvero complicato per lei decidere cosa mettersi, a differenza della sua amica, che era davvero esperta in moda. Ruby era la persona che tutti vorrebbero avere al proprio fianco: gentile, premurosa e folle al punto giusto, quest'ultima dote era caratterizzata, nella ragazza, da una ciocca rossa tra i capelli castani e nell'eccentricità nel vestirsi, nonostante ciò era perfetta.

-Vogliamo cominciare a sbirciare nel tuo armadio, Swan? Tra circa due ore devi uscire.- disse Ruby guardando il suo orologio da polso.
Emma sbuffò e si sedette sul grande letto. -Cominciamo questa pazzia, fai tu... io non ho idea da dove cominciare.-
-Mi dai il permesso di stravolgere il tuo vestiario per una notte?- chiese la rossa maliziosamente, era routine per le due amiche stuzzicarsi.
-Fai pure...- le rispose la bionda la quale, roteando gli occhi, si buttò a peso morto sul materasso.
Ruby saltellò su stessa e aprì le porte del guardaroba, osservò il tutto dal basso verso l'alto, constatando tra se e se la vastità di stivaletti neri e jeans che la ragazza aveva.
-Sarai bellissima!- gridò sbattendo con i piedi sul parquet. -Ho già qualche idea in mente... e ringrazia i tuoi genitori che sono stati previdenti e ti hanno comprato vestiti decenti, altrimenti a quest'ora saresti nei guai. Insomma guarda...- disse indicando l'armadio. -Ti vesti come un ragazzo con gli ormoni a mille!- aggiunse ridendo, contagiando anche l'amica.
-Stai dicendo che io mi vesto male?- chiese Emma alzandosi dal letto e camminando lentamente verso la rossa. -Te ne pentirai!- esclamò buttandosi su Ruby la quale, visto il corpo esile che si ritrovava, cadde a terra beccandosi tanto solletico da parte della bionda.

Le due ragazze rimasero a ridere e scherzare per più di mezz'ora, dimenticandosi completamente dell'appuntamento importante a cui Emma non doveva mancare, la bionda non poteva saperlo, ma in quella notte sarebbe cominciato il suo più grande incubo: avrebbe incontrato il suo Vero Amore, aveva l'aspetto di un angelo, ma dentro di Lei, c'era l'inferno.

You were my angel ➳ swanqueenWo Geschichten leben. Entdecke jetzt