The city of angels

Ora che sei qui

Passò un giorno intero,io mi ero ormai ripresa,e anche la ferita sembrava stare meglio,ma David e Gabriel insistevano nel farmi rimanere a letto.
"Cosa?Non se ne parla.
Voi avevate detto che io ero l'unica speranza di vittoria per gli angeli o sbaglio?"
"Si,ma da viva,non ci servirai a molto  sottoterra."
Mi rispose impassibile David
"E va bene,ma starò solo un altro giorno a letto,domani tornerò a combattere. Piuttosto,come va lì fuori?"
"Non ci sono molte novità. Per ora i demoni si sono ritirati oltre le montagne,ma aspettiamo un loro attacco in qualsiasi momento"
"Capisco"
"Ora dobbiamo andare,cerca di riposarti."
Detto questo se ne andarono e mi lasciarono riposare.

Non avevo molto sonno,così per passare il tempo feci mente locale degli  avvenimenti negli ultimi mesi:ho tentato il suicidio da cui un angelo mi ha salvato per poi rivelarmi che sono un metà demone metà angelo,mi sono innamorata di un ex demone,ho rinnegato la mia parte demoniaca e sono diventata un angelo definitivamente e ora combatto contro la persona che amo.

Chi l'avrebbe mai detto che una cosa del genere potesse capitare proprio a me. Ero spaventata,avevo paura che tutti gli avvenimenti successi fossero solo frutto di un sogno,da cui mi sarei ben presto svegliata.

Non poteva essere un sogno,la ferita era reale,il forte dolore era reale,lo percepivo.

Ogni volta che provavo ad alzarmi iniziavano forti fitte che si dilagavano per tutta la gamba,mi toglievano il respiro,consumando tutta la forza che avevo in corpo.

Alla fine rinunciai ad alzarmi,decisi che un altro po' di riposo non mi avrebbe di certo fatto male,così feci cadere la mia testa sulla candida federa in lino del cuscino e subito i miei occhi si fecero pesanti.
Appena chiusi gli occhi sentì una porta aprirsi,feci finta di star dormendo,non avevo molta voglia di parlare.
"Michelle,mi spiace averti ferita in questo periodo.
Lo so,non sono una persona molto affidabile,ma voglio solo dirti che durante tutto questo tempo il mio pensiero fisso sei stata tu"
Non avevo dubbi,era la voce di Nathiel.

Appena finì di parlare si alzò per andarsene,ma instintivamente afferrai l'orlo della sua maglia e lo impugnai in maniera possessiva.

"Non andartene"

Si voltò

"MIchelle,sei sveglia.Allora hai ascoltato ciò che ti ho detto?" chiese imbarazzato

"Ogni singola parola"

Mi misi a sedere,oramai il sonno era andato a farsi benedire.

Davanti a me c'era Nathiel,era molto cambiato e non in meglio:era dimagrito di almeno cinque chili,le sue braccia un tempo forti ora sembravano molto deboli,le sue guance non esistevano più,così come le sue bellissime fossette che amavo e ogni tanto guardavo di nascosto.

"Sei cambiato molto,stai bene?"

"No,non ti nego che nell'ultimo periodo mi sono rifiutato di mangiare e per alleviare il mio dolore e la mia malinconia mi allenavo notte e giorno"

"Nathiel...io"

Stavo finalmente per dirgli quanto era importante per me e quanto lo amassi,ma una voce dal corridoio ci interruppe.

"Un demone si è infiltrato nell'infermeria,date il via ad una perquisizione"

Io e Nathiel ci guardammo e decisi che non c'era altro modo che farlo uscire dalla finestra.

Prima che se ne andasse ci guardammo per un'ultima volta,impressi nella memoria quel momento con il timore e la consapevolezza che sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto Nathiel.

In quell'istante tutto scomparve:il dolore che provavo,le voci provenienti dal corridoio,la guerra,Gabriel.

Nulla aveva importanza, in quel momento c'eravamo solo io e Nathiel.

Purtroppo durò molto poco,poiché la porta si spalancò e Nathiel volò via.

"Michelle,stai bene?" Chiese Gabriel preoccupato.

"Si,non preoccuparti". Lo rassicurai."Avevo solo bisogno di un po' d'aria"

"Lo capisco,ma sta attenta:c'è un demone che si è infiltrato nella struttura.

Io devo tornare al campo,sei sicura di stare bene?"

"Assolutamente si"

Era poco convinto,lo si vedeva dai suoi sguardi.

Ringraziai il cielo che ormai lui non poteva più leggermi nel pensiero da quando anch'io ero diventata un angelo.

Se ne andò e io cercai finalmente di riposare,sapevo che domani sarebbe stata una dura giornata.